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Ricerca Immigrati_impaginato(.Pdf 1.8 MB) - Avis

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italiane non ricorrono più ad allarmismi spesso ingiustificati e che comunque incentivano<br />

la donazione occasionale e quindi di sangue “poco sicuro”, rivolgendosi piuttosto<br />

soltanto a donatori regolari, e veicolando l’idea del dono del sangue come un<br />

atto di civiltà e non di commiserazione. L’associazione romena, che sta cercando<br />

di promuovere l’importanza della donazione volontaria e non remunerata per la<br />

sicurezza trasfusionale, si rivolge invece piuttosto al donatore “emotivo”; sul suo<br />

sito web si vedono le immagini di una bambina di nove anni malata di talassemia o<br />

di una donna, vittima di un grave incidente stradale, che ha perso molto sangue,<br />

ecc. 2 .<br />

Per la maggior parte dei nostri intervistati l’esperienza della donazione è<br />

avvenuta sotto il regime di Ceausescu, interrompendosi dopo l’'89. In particolare,<br />

secondo quanto riferito da molti, la prima donazione è stata effettuata in età scolare,<br />

verso i tredici-quindici anni. Ai bambini la donazione del sangue veniva presentata<br />

innanzitutto come una sorta di obbligo morale. V. donna di circa quaranta anni<br />

con un’attività ben avviata a Firenze, infatti racconta che a scuola i medici spiegavano<br />

che, poiché la popolazione romena era una popolazione sana, era in dovere<br />

di aiutare gli altri, donando il sangue; e, insistendo sul coinvolgimento emotivo, facevano<br />

vedere immagini di bambini denutriti del Terzo mondo. Quindi si illustravano<br />

i benefici apportati da tale azione dal punto di vista fisico. Infine venivano concessi<br />

tre giorni di vacanza. Ecco di seguito quanto riferito da C., donna quarantenne,<br />

che si trova in Italia da circa venti anni:<br />

[…] quando ero al liceo che insieme a una mia amica si donava il<br />

sangue … per avere un giorno libero da scuola. Sicché inizialmente<br />

fu così. Poi ovviamente crescendo …<br />

Sonia: e ma, a quanti anni?<br />

C: e avrò avuto scuola … non lo so parlo di … 13 anni, 14 anni […]<br />

Sì, … io parlo dei tempi di Ceausescu, quando c’era il cosiddetto<br />

comunista, comunismo … e poi al liceo facevo le stesse cose per<br />

avere un giorno libero da scuola … e ci davano anche un pranzo,<br />

[…] ci dava 2 giorni liberi, no 3 giorni liberi di scuola.<br />

S: I giorni quali erano? Il giorno prima, …<br />

C: No, ci dava il giorno stesso e due giorni dopo.<br />

S: E perché due giorni in più?<br />

C: a non lo so … e questo era così … una legge per star tranquillo,<br />

penso per rifarsi il sangue, no, si parlava del fatto che uno rimane un<br />

po’ labile, dal fatto …uno ora bisogna vedere quanto donava, non mi<br />

ricordo esattamente la quantità … precisa che ci prendeva, perché<br />

ero molto piccola … da allora non ebbi più l’esperienza in questo<br />

senso, ma ai tempi … mi ricordo che insomma qualcosa, … non mi<br />

2 Si consulti il sito www.sangepentruviata.ro<br />

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