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Ricerca Immigrati_impaginato(.Pdf 1.8 MB) - Avis

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denuncia una sorprendente esiguità di pubblicazioni. L’esigenza di affrontare la<br />

stesura di una bibliografia aggiornata riguardante questo aspetto degli studi antropologici<br />

e sociali nasce anche per rispondere alla presenza di richieste che vanno<br />

nel senso dell’adeguamento del messaggio di invito alla donazione. La maggior<br />

parte dei testi presentati, si noterà, è costituita da articoli, più o meno lunghi. Le<br />

monografie sono invero assai rare. Si è deciso di limitare cronologicamente gli studi<br />

presi in esame, iniziando con la data riedizione del volume di Richard Titmuss,<br />

avvenuta nel 1997. Questa nuova edizione, aggiornata ed arricchita di alcuni capitoli,<br />

offre ulteriori spunti per la discussione, che verranno in seguito affrontati. Ciò<br />

che più mi preme, in questo momento, è rimarcare l’importanza del lavoro di Titmuss,<br />

lavoro che a tutt’oggi, nelle parole dello stesso Healy “… resta l’unico studio<br />

comparativo che analizzi la variazione a livello istituzionale della gestione delle<br />

scorte di sangue”[Ibid., p.1637]<br />

2. L’eredità di Richard M. Titmuss<br />

Richard Titmuss è stato professore di scienze sociali presso la London School of<br />

Economics. In questo ruolo si rivelò fondamentale il suo apporto nella costituzione<br />

del welfare state in Gran Bretagna. Sociologo dunque, anche se di formazione autodidatta,<br />

nelle sue pubblicazioni 2 si preoccupò di studiare e porre rimedio alle storture<br />

della società, nel settore delle cure mediche e della distribuzione delle risorse,<br />

e soprattutto, nel suo ultimo lavoro, si interessò degli aspetti morali ed economici<br />

della donazione del sangue. Nel 1970 pubblicò, infatti, The Gift Relationship. Fin<br />

dalla sua uscita, apparve in tutta la sua rilevanza l’importanza del lavoro di Titmuss.<br />

Confrontando la raccolta del sangue, basata sulla donazione volontaria e<br />

non retribuita, del sistema sanitario britannico con quello statunitense, che invece<br />

riceveva parte del sangue necessario da donatori retribuiti e che faceva pagare il<br />

sangue ai riceventi, Titmuss voleva dimostrare quanto fosse superiore una pratica<br />

che prevedeva il coinvolgimento dei cittadini senza alcun lucro sulle loro donazioni.<br />

Il suo assunto si basava su una critica del mercato applicato alle questioni sociali:<br />

la commercializzazione del sangue comportava di pari passo un aumento delle<br />

spese di natura economica, causate dalla gestione burocratica ed amministrativa,<br />

sprechi e cattiva efficienza nella gestione delle scorte; nelle parole di Julian Le<br />

Grand un mercato del sangue poteva essere considerato allocatively inefficient [Le<br />

Grand, 1997a, p.333]. Inoltre, e di conseguenza, la commercializzazione portava<br />

alla produzione di scorte di sangue infetto. Titmuss sosteneva, infatti, che il bisogno<br />

di denaro poteva spingere soggetti non idonei (al tempo la malattia più pericolosa<br />

trasmissibile era l’epatite) a vendere il proprio sangue: considerazione, que-<br />

2 Per un’analisi approfondita del periodo in cui Titmuss si occupò del welfare in Gran Bretagna<br />

e che vide la nascita di The Gift Relationship, si veda Fontaine 2002; mentre può essere utile<br />

la rilettura che Le Grand compie delle figure dei dipendenti statali, che nella fenomenologia<br />

titmussiana erano Cavalieri al servizio del pubblico, in Le Grand 1997b.<br />

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