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Ricerca Immigrati_impaginato(.Pdf 1.8 MB) - Avis

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Healy è che sulla base di questi convincimenti, fortemente sollecitati anche dalla<br />

Croce Rossa, ed ai quali si rivolse anche il sistema sanitario statunitense a partire<br />

dal 1974, si creò una sorta di black-out culturale: “Dal momento che si era creata<br />

una relazione, basata sul dono, con i loro fornitori, fu effettivamente molto difficile<br />

trattarli in modi particolari, tipo rifiutare il loro dono o chiederne direttamente la<br />

provenienza” [Ibid.]. Questo problema invece non esisteva con le banche del<br />

sangue che commercializzavano il plasma: in mancanza di legami comunitari basati<br />

sul dono, quelle banche potevano escludere chi volevano dalle liste dei donatori,<br />

senza incorrere in mancanze di rispetto verso categorie particolari, dal momento<br />

che il loro legame era sostanzialmente chiuso al momento del pagamento<br />

del donatore. Sintetizzando il suo pensiero, Healy si riferisce alle procedure adottate<br />

dalle banche del sangue intero come se queste volessero difendere i donatori<br />

[pp. 544-548], mentre le Compagnie commerciali per il plasma adottarono la<br />

politica di difendere i riceventi [pp. 548-552]. Healy esplicita chiaramente il suo<br />

concetto di embedded altruism 14 :<br />

Sostengo che le conseguenze legate alla tipologia di dipendenza<br />

strutturale di ciascuna organizzazione furono incanalate nelle relazioni<br />

di scambio che queste avevano con i loro affiliati. Questo è un<br />

aspetto importante di ciò che intendo dire quando affermo che interessi<br />

economici e azioni sul campo sono socialmente intrecciate [Ibid.,<br />

p. 542].<br />

Che poi, alla fine, i risultati siano stati gli stessi, (sia gli emotrasfusi sia chi riceveva<br />

plasma, gli emofiliaci, subirono in molti casi il contagio dell’HIV), dipese dalla sottovalutazione<br />

dei rischi di una nuova malattia, che si pensava curabile. Non fu<br />

possibile stabilire un’accurata valutazione del rischio [p.552], dal momento che le<br />

informazioni allora disponibili erano molto incerte ed opinabili. Healy termina il suo<br />

ragionamento affermando che:<br />

Titmuss aveva ragione di affermare che le relazioni di scambio hanno<br />

importanti conseguenze sulle scorte di sangue. Ma, eccetto che<br />

nel momento contingente, non sono quelli i meccanismi attraverso i<br />

quali sangue buono o sangue cattivo sono veicolati nel sistema. Infatti,<br />

non esiste un tale meccanismo capace di “guidare” le cose da<br />

lavoro di Godbout: “Ma cosa ne è del dono di sangue, che Titmuss considera caratteristica del<br />

dono moderno nel suo celebre lavoro del 1970? Per questo autore, le due grandi differenze<br />

fra dono moderno e dono arcaico sono costituite dall’anonimato e, di conseguenza, dal fatto<br />

che il dono non crea né legami personali né obbligo di reciprocità” [Godbout, 2004]<br />

14 Si veda Healy, 2000<br />

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