Ricerca Immigrati_impaginato(.Pdf 1.8 MB) - Avis

dell’altruismo? [Erwin 2006, p.151] Inoltre, fatto assai più importante, il sentirsi osservati
e giudicati può, a sua volta, essere causa di profondo malessere psicologico,
tanto da indurre il rifiuto alla donazione. Si potrebbe obbiettare che chi non
ha problemi non ha niente da nascondere, ma non crediamo che la cosa possa
risolversi così facilmente. Un’ottimizzazione di questi momenti, oltretutto indispensabili,
potrebbe aiutare in prospettiva il reclutamento di nuovi donatori. Aspetto
certamente non marginale, in questo contesto, rappresenta la notifica di problemi
riscontrati dopo gli screeening-test. AA.VV, 2004, offre un’interessante analisi dei
processi che coinvolgono i donatori risultati positivi alle malattie invalidanti la donazione.
In conclusione di questa prima parte, mi preme rilevare dalla letteratura osservata,
uscendo quindi dalle questioni pro o contro Titmuss, come uno dei problemi
principali che si affrontano sia lo studio delle motivazioni al dono, se cioè bisogna
prestarsi effettivamente all’ascolto del solo senso di altruismo, che di per sé eviterebbe
donazioni di sangue infetto. Altro tema fondamentale è lo studio degli elementi
sui quali fare leva per aumentare le donazioni stesse. Per ora abbiamo affrontato
la questione dal punto di vista delle sollecitazioni evocate dall’immagine
di creative altruism che Titmuss riteneva alla base della società. Non posso però
esimermi dall’affermare che a maggior ragione oggi hanno un senso e una validità
le considerazioni che Titmuss faceva sulle donazioni retribuite di sangue intero
15 ; The Gift Relationship si staglia, da questo punto di vista, come una specie di
previsione sullo stato attuale delle pratiche donative, e ciò accresce, anziché diminuire,
il valore complessivo dell’opera. Per chiudere con le parole di Le Grand
questa piccola ma doverosa introduzione al lavoro di Titmuss, bisogna sottolineare
che:
Il fatto che Richard Titmuss mettesse in luce il fenomeno e addirittura
offrisse la soluzione (la donazione volontaria) prima che la maggior
parte degli economisti riconoscesse l’esistenza del problema,
dimostra ancora una volta la sua straordinaria capacità di osservazione
[Le Grand, p.337].
15 Sottolineo, a questo punto dello studio, la differenza sostanziale fra donazione di sangue
intero e tecniche applicabili al sangue che si dona: come si sarà capito, non mi scandalizza
l’idea di pagare chi offre emoderivati.
79