Ricerca Immigrati_impaginato(.Pdf 1.8 MB) - Avis
Ricerca Immigrati_impaginato(.Pdf 1.8 MB) - Avis
Ricerca Immigrati_impaginato(.Pdf 1.8 MB) - Avis
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
5. The dangers of altruism 32<br />
I problemi sorti dal momento in cui l’AIDS 33 cominciò a diffondersi tramite le donazioni<br />
di sangue, ci permettono di affermare che anche l’altruismo, così come la<br />
vendita di sangue, può essere alla base della diffusione di malattie. È il caso della<br />
comunità gay di S.Francisco, che provvedeva da sola al 20% delle scorte di sangue<br />
della città, e che faceva parte di quei gruppi che, come osserva Starr [1998],<br />
con alto tasso di educazione scolastica e con forte senso civico sostenevano i<br />
gruppi di donazione volontaria. Oppure del famigerato Affaire du sang [Casteret,<br />
1992] che fra la fine degli anni ottanta e l’inizio dei novanta del secolo scorso<br />
sconvolse l’opinione pubblica francese e poi di tutto il mondo. Credo che quello<br />
che dobbiamo chiederci sia perché in certi paesi funziona, anche molto bene, pagare<br />
i donatori, ed in altri no. Pur non approvando l’impostazione complessiva del<br />
suo ragionamento, sono pienamente d’accordo con Schwartz quando afferma<br />
che:<br />
…difficilmente si può considerare un caso che gli Stati Uniti mantengano<br />
alla luce del sole un mercato del plasma, e che siano anche in<br />
grado di esportare i loro prodotti in quei paesi che si ritengono moralmente<br />
troppo puri per permettersi un simile mercato” [Schwartz<br />
1999, p.47].<br />
Anzitutto, la questione presentata nei termini di Vicziany [cfr.supra] depone, a mio<br />
parere, a favore di forme di retribuzione per chi dona plasma o emoderivati 34 . Ho<br />
ancora qualche perplessità, come d’altronde questa autrice, a riguardo delle donazioni<br />
di sangue intero, ma mi chiedo: dal momento che il mio sangue intero<br />
può essere trattato ed utilizzato in vari modi, e magari essere immesso nel mercato<br />
degli emoderivati, perché non devo trarne un qualche tipo di guadagno? Da-<br />
zione predominante è di origine nord europea. Ma alcune zone a variegata composizione demografica<br />
(come il New Mexico,da dove provengo) hanno lo stesso una grande presenza di<br />
donatori. Ciò che può funzionare in una zona potrebbe non farlo in un’altra, e parte dei motivi<br />
sono misteriosi. Per esempio, il programma delle donazioni di sangue di Oklahoma City è famoso<br />
per lo straordinario sistema di reclutamento e per il consistente approvvigionamento.”<br />
[Simon 2003, p. 274]<br />
32 Cfr. Schwartz 1999<br />
33 L’articolo di Paul Farmer [1997] è esso stesso una recensione di alcune opere monografiche<br />
sull’approccio antropologico allo studio dell’AIDS. Anch’egli lamenta lo scarso interesse<br />
all’approfondimento etnografico. Riporto di seguito la stimolante sollecitazione, ancora non del<br />
tutto seguita in ambito di ricerca: “Dopo quindici anni di epidemia di AIDS, dopo circa dieci<br />
anni di studi sociali sulla malattia, ci dovremmo chiedere: quali fondamenta avevano quelle<br />
dichiarazioni, quanto erano solide? Quanti comportamenti “segreti” correlati alla malattia siamo<br />
riusciti a scoprire con le nostre etnografie? Quali conclusioni potrebbero essere disegnate<br />
se affrontiamo un futuro nel quale l’AIDS, pur nei suoi mutamenti, occuperà un ruolo così importante?”<br />
[Farmer 1997, p.517].<br />
34 Ovviamente, considero la proposta valida in quei contesti socio-culturali nei quali non verrebbero<br />
prese in considerazione complicanze di natura religiosa [cfr. Copeman, 2005, 2006].<br />
91