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anche in questa liberalità. De' molti esempi singolari che d'una tale sua virtù hanno notati i<br />
suoi biografi, ne citeremo qui un solo. Avendo risaputo che un nobile usava artifizi e<br />
angherie per far monaca una sua figlia, la quale desiderava piuttosto di maritarsi, fece<br />
venire il padre; e cavatogli di bocca che il vero motivo di quella vessazione era il non avere<br />
quattromila scudi che, secondo lui, sarebbero stati necessari a maritar la figlia<br />
convenevolmente, Federigo la dotò di quattromila scudi. Forse a taluno parrà questa una<br />
larghezza eccessiva, non ben ponderata, troppo condiscendente agli stolti capricci d'un<br />
superbo; e che quattromila scudi potevano esser meglio impiegati in cent'altre maniere. A<br />
questo non abbiamo nulla da rispondere, se non che sarebbe da desiderarsi che si<br />
vedessero spesso eccessi d'una virtù così libera dall'opinioni dominanti (ogni tempo ha le<br />
sue), così indipendente dalla tendenza generale, come, in questo caso, fu quella che<br />
mosse un uomo a dar quattromila scudi, perché una giovine non fosse fatta monaca.<br />
La carità inesausta di quest'uomo, non meno che nel dare, spiccava in tutto il suo<br />
contegno. Di facile abbordo con tutti, credeva di dovere specialmente a quelli che si<br />
chiamano di bassa condizione, un viso gioviale, una cortesia affettuosa; tanto più, quanto<br />
ne trovan meno nel mondo. E qui pure ebbe a combattere co' galantuomini del ne quid<br />
nimis, i quali, in ogni cosa, avrebbero voluto farlo star ne' limiti, cioè ne' loro limiti. Uno di<br />
costoro, una volta che, nella visita d'un paese alpestre e salvatico, Federigo istruiva certi<br />
poveri fanciulli, e, tra l'interrogare e l'insegnare, gli andava amorevolmente accarezzando,<br />
l'avvertì che usasse più riguardo nel far tante carezze a que' ragazzi, perche eran troppo<br />
sudici e stomacosi: come se supponesse, il buon uomo, che Federigo non avesse senso<br />
abbastanza per fare una tale scoperta, o non abbastanza perspicacia, per trovar da sé<br />
quel ripiego così fino. Tale è, in certe condizioni di tempi e di cose, la sventura degli<br />
uomini costituiti in certe dignità: che mentre così di rado si trova chi gli avvisi de' loro<br />
mancamenti, non manca poi gente coraggiosa a riprenderli del loro far bene. Ma il buon<br />
vescovo, non senza un certo risentimento, rispose: - sono mie anime, e forse non<br />
vedranno mai più la mia faccia; e non volete che gli abbracci?<br />
Ben raro però era il risentimento in lui, ammirato per la soavità de' suoi modi, per una<br />
pacatezza imperturbabile, che si sarebbe attribuita a una felicità straordinaria di<br />
temperamento; ed era l'effetto d'una disciplina costante sopra un'indole viva e risentita. Se<br />
qualche volta si mostrò severo, anzi brusco, fu co' pastori suoi subordinati che scoprisse<br />
rei d'avarizia o di negligenza o d'altre tacce specialmente opposte allo spirito del loro<br />
nobile ministero. Per tutto ciò che potesse toccare o il suo interesse, o la sua gloria<br />
temporale, non dava mai segno di gioia, né di rammarico, né d'ardore, né d'agitazione:<br />
mirabile se questi moti non si destavano nell'animo suo, più mirabile se vi si destavano.<br />
Non solo da' molti conclavi ai quali assistette, riportò il concetto di non aver mai aspirato a<br />
quel posto così desiderabile all'ambizione, e così terribile alla pietà; ma una volta che un<br />
collega, il quale contava molto, venne a offrirgli il suo voto e quelli della sua fazione (brutta<br />
parola, ma era quella che usavano), Federigo rifiutò una tal proposta in modo, che quello<br />
depose il pensiero, e si rivolse altrove. Questa stessa modestia, quest'avversione al<br />
predominare apparivano ugualmente nell'occasioni più comuni della vita. Attento e<br />
infaticabile a disporre e a governare, dove riteneva che fosse suo dovere il farlo, sfuggì<br />
sempre d'impicciarsi negli affari altrui; anzi si scusava a tutto potere dall'ingerirvisi<br />
ricercato: discrezione e ritegno non comune, come ognuno sa, negli uomini zelatori del<br />
bene, qual era Federigo.<br />
Se volessimo lasciarci andare al piacere di raccogliere i tratti notabili del suo carattere, ne<br />
risulterebbe certamente un complesso singolare di meriti in apparenza opposti, e certo<br />
difficili a trovarsi insieme. Però non ometteremo di notare un'altra singolarità di quella bella<br />
vita: che, piena come fu d'attività, di governo, di funzioni, d'insegnamento, d'udienze, di<br />
visite diocesane, di viaggi, di contrasti, non solo lo studio c'ebbe una parte, ma ce n'ebbe<br />
tanta, che per un letterato di professione sarebbe bastato. E infatti, con tant'altri e diversi<br />
titoli di lode, Federigo ebbe anche, presso i suoi contemporanei, quello d'uom dotto.<br />
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