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promessi sposi - IIS-Newton

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e a sufficienza, e cambiata spesso; ma in effetto era stata cattiva, scarsa, e non si<br />

cambiava. S'era ugualmente ordinato che il pane fosse di buona qualità: giacché, quale<br />

amministratore ha mai detto che si faccia e si dispensi roba cattiva? ma ciò che non si<br />

sarebbe ottenuto nelle circostanze solite, anche per un più ristretto servizio, come<br />

ottenerlo in quel caso, e per quella moltitudine? Si disse allora, come troviamo nelle<br />

memorie, che il pane del lazzeretto fosse alterato con sostanze pesanti e non nutrienti: ed<br />

è pur troppo credibile che non fosse uno di que' lamenti in aria. D'acqua perfino c'era<br />

scarsità; d'acqua, voglio dire, viva e salubre: il pozzo comune, doveva esser la gora che<br />

gira le mura del recinto, bassa, lenta, dove anche motosa, e divenuta poi quale poteva<br />

renderla l'uso e la vicinanza d'una tanta e tal moltitudine.<br />

A tutte queste cagioni di mortalità, tanto più attive, che operavano sopra corpi ammalati o<br />

ammalazzati, s'aggiunga una gran perversità della stagione: piogge ostinate, seguite da<br />

una siccità ancor più ostinata, e con essa un caldo anticipato e violento. Ai mali s'aggiunga<br />

il sentimento de' mali, la noia e la smania della prigionia, la rimembranza dell'antiche<br />

abitudini, il dolore di cari perduti, la memoria inquieta di cari assenti, il tormento e il<br />

ribrezzo vicendevole, tant'altre passioni d'abbattimento o di rabbia, portate o nate là<br />

dentro; l'apprensione poi e lo spettacolo continuo della morte resa frequente da tante<br />

cagioni, e divenuta essa medesima una nuova e potente cagione. E non farà stupore che<br />

la mortalità crescesse e regnasse in quel recinto a segno di prendere aspetto e, presso<br />

molti, nome di pestilenza: sia che la riunione e l'aumento di tutte quelle cause non facesse<br />

che aumentare l'attività d'un'influenza puramente epidemica; sia (come par che avvenga<br />

nelle carestie anche men gravi e men prolungate di quella) che vi avesse luogo un certo<br />

contagio, il quale ne' corpi affetti e preparati dal disagio e dalla cattiva qualità degli<br />

alimenti, dall'intemperie, dal sudiciume, dal travaglio e dall'avvilimento trovi la tempera, per<br />

dir così, e la stagione sua propria, le condizioni necessarie in somma per nascere, nutrirsi<br />

e moltiplicare (se a un ignorante è lecito buttar là queste parole, dietro l'ipotesi proposta da<br />

alcuni fisici e riproposta da ultimo, con molte ragioni e con molta riserva, da uno, diligente<br />

quanto ingegnoso) (Del morbo petecchiale... e degli altri contagi in generale, opera del<br />

dott. F. Enrico Acerbi, Cap. III, § 1 e 2.): sia poi che il contagio scoppiasse da principio nel<br />

lazzeretto medesimo, come, da un'oscura e inesatta relazione, par che pensassero i<br />

medici della Sanità; sia che vivesse e andasse covando prima d'allora (ciò che par forse<br />

più verisimile, chi pensi come il disagio era già antico e generale, e la mortalità già<br />

frequente), e che portato in quella folla permanente, vi si propagasse con nuova e terribile<br />

rapidità. Qualunque di queste congetture sia la vera, il numero giornaliero de' morti nel<br />

lazzeretto oltrepassò in poco tempo il centinaio.<br />

Mentre in quel luogo tutto il resto era languore, angoscia, spavento, rammarichìo, fremito,<br />

nella Provvisione era vergogna, stordimento, incertezza. Si discusse, si sentì il parere<br />

della Sanità; non si trovò altro che di disfare ciò che s'era fatto con tanto apparato, con<br />

tanta spesa, con tante vessazioni. S'aprì il lazzeretto, si licenziaron tutti i poveri non<br />

ammalati che ci rimanevano, e che scapparon fuori con una gioia furibonda. La città tornò<br />

a risonare dell'antico lamento, ma più debole e interrotto; rivide quella turba più rada e più<br />

compassionevole, dice il Ripamonti, per il pensiero del come fosse di tanto scemata.<br />

Gl'infermi furon trasportati a Santa Maria della Stella, allora ospizio di poveri; dove la più<br />

parte perirono.<br />

Intanto però cominciavano que' benedetti campi a imbiondire. Gli accattoni venuti dal<br />

contado se n'andarono, ognuno dalla sua parte, a quella tanto sospirata segatura. Il buon<br />

Federigo gli accomiatò con un ultimo sforzo, e con un nuovo ritrovato di carità: a ogni<br />

contadino che si presentasse all'arcivescovado, fece dare un giulio, e una falce da<br />

mietere.<br />

Con la messe finalmente cessò la carestia: la mortalità, epidemica o contagiosa,<br />

scemando di giorno in giorno, si prolungò però fin nell'autunno. Era sul finire, quand'ecco<br />

un nuovo flagello.<br />

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