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promessi sposi - IIS-Newton

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- Ah porci! - esclamò Perpetua. - Ah baroni! - esclamò don Abbondio; e, come scappando,<br />

andaron fuori, per un altr'uscio che metteva nell'orto. Respirarono; andaron diviato al fico;<br />

ma già prima d'arrivarci, videro la terra smossa, e misero un grido tutt'e due insieme;<br />

arrivati, trovarono effettivamente, in vece del morto, la buca aperta. Qui nacquero de' guai:<br />

don Abbondio cominciò a prendersela con Perpetua, che non avesse nascosto bene:<br />

pensate se questa rimase zitta: dopo ch'ebbero ben gridato, tutt'e due col braccio teso, e<br />

con l'indice appuntato verso la buca, se ne tornarono insieme, brontolando. E fate conto<br />

che per tutto trovarono a un di presso la medesima cosa. Penarono non so quanto, a far<br />

ripulire e smorbare la casa, tanto più che, in que' giorni, era difficile trovar aiuto; e non so<br />

quanto dovettero stare come accampati, accomodandosi alla meglio, o alla peggio, e<br />

rifacendo a poco a poco usci, mobili, utensili, con danari prestati da Agnese.<br />

Per giunta poi, quel disastro fu una semenza d'altre questioni molto noiose; perché<br />

Perpetua, a forza di chiedere e domandare, di spiare e fiutare, venne a saper di certo che<br />

alcune masserizie del suo padrone, credute preda o strazio de' soldati, erano in vece sane<br />

e salve in casa di gente del paese; e tempestava il padrone che si facesse sentire, e<br />

richiedesse il suo. Tasto più odioso non si poteva toccare per don Abbondio; giacché la<br />

sua roba era in mano di birboni, cioè di quella specie di persone con cui gli premeva più di<br />

stare in pace.<br />

- Ma se non ne voglio saper nulla di queste cose, - diceva. - Quante volte ve lo devo<br />

ripetere, che quel che è andato è andato? Ho da esser messo anche in croce, perché m'è<br />

stata spogliata la casa?<br />

- Se lo dico, - rispondeva Perpetua, - che lei si lascerebbe cavar gli occhi di testa. Rubare<br />

agli altri è peccato, ma a lei, è peccato non rubare.<br />

- Ma vedete se codesti sono spropositi da dirsi! - replicava don Abbondio: - ma volete<br />

stare zitta?<br />

Perpetua si chetava, ma non subito subito; e prendeva pretesto da tutto per riprincipiare.<br />

Tanto che il pover'uomo s'era ridotto a non lamentarsi più, quando trovava mancante<br />

qualche cosa, nel momento che ne avrebbe avuto bisogno; perché, più d'una volta, gli era<br />

toccato a sentirsi dire: - vada a chiederlo al tale che l'ha, e non l'avrebbe tenuto fino a<br />

quest'ora, se non avesse che fare con un buon uomo.<br />

Un'altra e più viva inquietudine gli dava il sentire che giornalmente continuavano a passar<br />

soldati alla spicciolata, come aveva troppo bene congetturato; onde stava sempre in<br />

sospetto di vedersene capitar qualcheduno o anche una compagnia sull'uscio, che aveva<br />

fatto raccomodare in fretta per la prima cosa, e che teneva chiuso con gran cura; ma, per<br />

grazia del cielo, ciò non avvenne mai. Né però questi terrori erano ancora cessati, che un<br />

nuovo ne sopraggiunse.<br />

Ma qui lasceremo da parte il pover'uomo: si tratta ben d'altro che di sue apprensioni<br />

private, che de' guai d'alcuni paesi, che d'un disastro passeggiero.<br />

CAPITOLO XXXI<br />

La peste che il tribunale della sanità aveva temuto che potesse entrar con le bande<br />

alemanne nel milanese, c'era entrata davvero, come è noto; ed è noto parimente che non<br />

si fermò qui, ma invase e spopolò una buona parte d'Italia. Condotti dal filo della nostra<br />

storia, noi passiamo a raccontar gli avvenimenti principali di quella calamità; nel milanese,<br />

s'intende, anzi in Milano quasi esclusivamente: ché della città quasi esclusivamente<br />

trattano le memorie del tempo, come a un di presso accade sempre e per tutto, per buone<br />

e per cattive ragioni. E in questo racconto, il nostro fine non è, per dir la verità, soltanto di<br />

rappresentar lo stato delle cose nel quale verranno a trovarsi i nostri personaggi; ma di far<br />

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