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promessi sposi - IIS-Newton

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la quale, cercato invano un più saldo sostegno, aveva attaccati a vicenda i suoi viticci a<br />

quella; e, mescolando i loro deboli steli e le loro foglie poco diverse, si tiravan giù, pure a<br />

vicenda, come accade spesso ai deboli che si prendon l'uno con l'altro per appoggio. Il<br />

rovo era per tutto; andava da una pianta all'altra, saliva, scendeva, ripiegava i rami o gli<br />

stendeva, secondo gli riuscisse; e, attraversato davanti al limitare stesso, pareva che<br />

fosse lì per contrastare il passo, anche al padrone.<br />

Ma questo non si curava d'entrare in una tal vigna; e forse non istette tanto a guardarla,<br />

quanto noi a farne questo po' di schizzo. Tirò di lungo: poco lontano c'era la sua casa;<br />

attraversò l'orto, camminando fino a mezza gamba tra l'erbacce di cui era popolato,<br />

coperto, come la vigna. Mise piede sulla soglia d'una delle due stanze che c'era a terreno:<br />

al rumore de' suoi passi, al suo affacciarsi, uno scompiglìo, uno scappare incrocicchiato di<br />

topacci, un cacciarsi dentro il sudiciume che copriva tutto il pavimento: era ancora il letto<br />

de' lanzichenecchi. Diede un'occhiata alle pareti: scrostate, imbrattate, affumicate. Alzò gli<br />

occhi al palco: un parato di ragnateli. Non c'era altro. Se n'andò anche di là, mettendosi le<br />

mani ne' capelli; tornò indietro, rifacendo il sentiero che aveva aperto lui, un momento<br />

prima; dopo pochi passi, prese un'altra straducola a mancina, che metteva ne' campi; e<br />

senza veder né sentire anima vivente, arrivò vicino alla casetta dove aveva pensato di<br />

fermarsi. Già principiava a farsi buio. L'amico era sull'uscio, a sedere sur un panchetto di<br />

legno, con le braccia incrociate, con gli occhi fissi al cielo, come un uomo sbalordito dalle<br />

disgrazie, e insalvatichito dalla solitudine. Sentendo un calpestìo, si voltò a guardar chi<br />

fosse, e, a quel che gli parve di vedere così al barlume, tra i rami e le fronde, disse, ad alta<br />

voce, rizzandosi e alzando le mani: - non ci son che io? non ne ho fatto abbastanza ieri?<br />

Lasciatemi un po' stare, che sarà anche questa un'opera di misericordia.<br />

Renzo, non sapendo cosa volesse dir questo, gli rispose chiamandolo per nome.<br />

- Renzo...! - disse quello, esclamando insieme e interrogando.<br />

- Proprio, - disse Renzo; e si corsero incontro.<br />

- Sei proprio tu! - disse l'amico, quando furon vicini: - oh che gusto ho di vederti! Chi<br />

l'avrebbe pensato? T'avevo preso per Paolin de' morti, che vien sempre a tormentarmi,<br />

perché vada a sotterrare. Sai che son rimasto solo? solo! solo, come un romito!<br />

- Lo so pur troppo, - disse Renzo. E così, barattando e mescolando in fretta saluti,<br />

domande e risposte, entrarono insieme nella casuccia. E lì, senza sospendere i discorsi,<br />

l'amico si mise in faccende per fare un po' d'onore a Renzo, come si poteva così<br />

all'improvviso e in quel tempo. Mise l'acqua al fuoco, e cominciò a far la polenta; ma cedé<br />

poi il matterello a Renzo, perché la dimenasse; e se n'andò dicendo: - son rimasto solo;<br />

ma! son rimasto solo!<br />

Tornò con un piccol secchio di latte, con un po' di carne secca, con un paio di raveggioli,<br />

con fichi e pesche; e posato il tutto, scodellata la polenta sulla tafferìa, si misero insieme a<br />

tavola, ringraziandosi scambievolmente, l'uno della visita, l'altro del ricevimento. E, dopo<br />

un'assenza di forse due anni, si trovarono a un tratto molto più amici di quello che avesser<br />

mai saputo d'essere nel tempo che si vedevano quasi ogni giorno; perché all'uno e<br />

all'altro, dice qui il manoscritto, eran toccate di quelle cose che fanno conoscere che<br />

balsamo sia all'animo la benevolenza; tanto quella che si sente, quanto quella che si trova<br />

negli altri.<br />

Certo, nessuno poteva tenere presso di Renzo il luogo d'Agnese, né consolarlo della di lei<br />

assenza, non solo per quell'antica e speciale affezione, ma anche perché, tra le cose che<br />

a lui premeva di decifrare, ce n'era una di cui essa sola aveva la chiave. Stette un<br />

momento tra due, se dovesse continuare il suo viaggio, o andar prima in cerca d'Agnese,<br />

giacché n'era così poco lontano; ma, considerato che della salute di Lucia, Agnese non ne<br />

saprebbe nulla, restò nel primo proposito d'andare addirittura a levarsi questo dubbio, a<br />

aver la sua sentenza, e di portar poi lui le nuove alla madre. Però, anche dall'amico seppe<br />

molte cose che ignorava, e di molte venne in chiaro che non sapeva bene, sui casi di<br />

Lucia, e sulle persecuzioni che gli avevan fatte a lui, e come don Rodrigo se n'era andato<br />

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