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promessi sposi - IIS-Newton

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tutte le circostanze per le quali si trovava lì; e disfaceva mille volte inutilmente col pensiero<br />

ciò che aveva fatto con l'opera; accusava sé di dappocaggine, altri di tirannia e di perfidia;<br />

e si rodeva. Idolatrava insieme e piangeva la sua bellezza, deplorava una gioventù<br />

destinata a struggersi in un lento martirio, e invidiava, in certi momenti, qualunque donna,<br />

in qualunque condizione, con qualunque coscienza, potesse liberamente godersi nel<br />

mondo que' doni.<br />

La vista di quelle monache che avevan tenuto di mano a tirarla là dentro, le era odiosa. Si<br />

ricordava l'arti e i raggiri che avevan messi in opera, e le pagava con tante sgarbatezze,<br />

con tanti dispetti, e anche con aperti rinfacciamenti. A quelle conveniva le più volte mandar<br />

giù e tacere: perché il principe aveva ben voluto tiranneggiar la figlia quanto era<br />

necessario per ispingerla al chiostro; ma ottenuto l'intento, non avrebbe così facilmente<br />

sofferto che altri pretendesse d'aver ragione contro il suo sangue: e ogni po' di rumore che<br />

avesser fatto, poteva esser cagione di far loro perdere quella gran protezione, o cambiar<br />

per avventura il protettore in nemico. Pare che Gertrude avrebbe dovuto sentire una certa<br />

propensione per l'altre suore, che non avevano avuto parte in quegl'intrighi, e che, senza<br />

averla desiderata per compagna, l'amavano come tale; e pie, occupate e ilari, le<br />

mostravano col loro esempio come anche là dentro si potesse non solo vivere, ma starci<br />

bene. Ma queste pure le erano odiose, per un altro verso. La loro aria di pietà e di<br />

contentezza le riusciva come un rimprovero della sua inquietudine, e della sua condotta<br />

bisbetica; e non lasciava sfuggire occasione di deriderle dietro le spalle, come pinzochere,<br />

o di morderle come ipocrite. Forse sarebbe stata meno avversa ad esse, se avesse<br />

saputo o indovinato che le poche palle nere, trovate nel bossolo che decise della sua<br />

accettazione, c'erano appunto state messe da quelle.<br />

Qualche consolazione le pareva talvolta di trovar nel comandare, nell'esser corteggiata in<br />

monastero, nel ricever visite di complimento da persone di fuori, nello spuntar qualche<br />

impegno, nello spendere la sua protezione, nel sentirsi chiamar la signora; ma quali<br />

consolazioni! Il cuore, trovandosene così poco appagato, avrebbe voluto di quando in<br />

quando aggiungervi, e goder con esse le consolazioni della religione; ma queste non<br />

vengono se non a chi trascura quell'altre: come il naufrago, se vuole afferrar la tavola che<br />

può condurlo in salvo sulla riva, deve pure allargare il pugno, e abbandonar l'alghe, che<br />

aveva prese, per una rabbia d'istinto.<br />

Poco dopo la professione, Gertrude era stata fatta maestra dell'educande; ora pensate<br />

come dovevano stare quelle giovinette, sotto una tal disciplina. Le sue antiche confidenti<br />

eran tutte uscite; ma lei serbava vive tutte le passioni di quel tempo; e, in un modo o in un<br />

altro, l'allieve dovevan portarne il peso. Quando le veniva in mente che molte di loro eran<br />

destinate a vivere in quel mondo dal quale essa era esclusa per sempre, provava contro<br />

quelle poverine un astio, un desiderio quasi di vendetta; e le teneva sotto, le bistrattava,<br />

faceva loro scontare anticipatamente i piaceri che avrebber goduti un giorno. Chi avesse<br />

sentito, in que' momenti, con che sdegno magistrale le gridava, per ogni piccola<br />

scappatella, l'avrebbe creduta una donna d'una spiritualità salvatica e indiscreta. In altri<br />

momenti, lo stesso orrore per il chiostro, per la regola, per l'ubbidienza, scoppiava in<br />

accessi d'umore tutto opposto. Allora, non solo sopportava la svagatezza clamorosa delle<br />

sue allieve, ma l'eccitava; si mischiava ne' loro giochi, e li rendeva più sregolati; entrava a<br />

parte de' loro discorsi, e li spingeva più in là dell'intenzioni con le quali esse gli avevano<br />

incominciati. Se qualcheduna diceva una parola sul cicalìo della madre badessa, la<br />

maestra lo imitava lungamente, e ne faceva una scena di commedia; contraffaceva il volto<br />

d'una monaca, l'andatura d'un'altra: rideva allora sgangheratamente; ma eran risa che non<br />

la lasciavano più allegra di prima. Così era vissuta alcuni anni, non avendo comodo, né<br />

occasione di far di più; quando la sua disgrazia volle che un'occasione si presentasse.<br />

Tra l'altre distinzioni e privilegi che le erano stati concessi, per compensarla di non poter<br />

esser badessa, c'era anche quello di stare in un quartiere a parte. Quel lato del monastero<br />

era contiguo a una casa abitata da un giovine, scellerato di professione, uno de' tanti, che,<br />

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