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promessi sposi - IIS-Newton

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Il Griso rimase a scegliere in fretta quel di più che potesse far per lui; fece di tutto un<br />

fagotto, e se n'andò. Aveva bensì avuto cura di non toccar mai i monatti, di non lasciarsi<br />

toccar da loro; ma, in quell'ultima furia del frugare, aveva poi presi, vicino al letto, i panni<br />

del padrone, e gli aveva scossi, senza pensare ad altro, per veder se ci fosse danaro.<br />

C'ebbe però a pensare il giorno dopo, che, mentre stava gozzovigliando in una bettola, gli<br />

vennero a un tratto de' brividi, gli s'abbagliaron gli occhi, gli mancaron le forze, e cascò.<br />

Abbandonato da' compagni, andò in mano de' monatti, che, spogliatolo di quanto aveva<br />

indosso di buono, lo buttarono sur un carro; sul quale spirò, prima d'arrivare al lazzeretto,<br />

dov'era stato portato il suo padrone.<br />

Lasciando ora questo nel soggiorno de' guai, dobbiamo andare in cerca d'un altro, la cui<br />

storia non sarebbe mai stata intralciata con la sua, se lui non l'avesse voluto per forza;<br />

anzi si può dir di certo che non avrebbero avuto storia né l'uno né l'altro: Renzo, voglio<br />

dire, che abbiam lasciato al nuovo filatoio, sotto il nome d'Antonio Rivolta.<br />

C'era stato cinque o sei mesi, salvo il vero; dopo i quali, dichiarata l'inimicizia tra la<br />

repubblica e il re di Spagna, e cessato quindi ogni timore di ricerche e d'impegni dalla<br />

parte di qui, Bortolo s'era dato premura d'andarlo a prendere, e di tenerlo ancora con sé, e<br />

perché gli voleva bene, e perché Renzo, come giovine di talento, e abile nel mestiere, era,<br />

in una fabbrica, di grande aiuto al factotum, senza poter mai aspirare a divenirlo lui, per<br />

quella benedetta disgrazia di non saper tener la penna in mano. Siccome anche questa<br />

ragione c'era entrata per qualche cosa, così abbiam dovuto accennarla. Forse voi vorreste<br />

un Bortolo più ideale: non so che dire: fabbricatevelo. Quello era così.<br />

Renzo era poi sempre rimasto a lavorare presso di lui. Più d'una volta, e specialmente<br />

dopo aver ricevuta qualcheduna di quelle benedette lettere da parte d'Agnese, gli era<br />

saltato il grillo di farsi soldato, e finirla: e l'occasioni non mancavano; ché, appunto in<br />

quell'intervallo di tempo, la repubblica aveva avuto bisogno di far gente. La tentazione era<br />

qualche volta stata per Renzo tanto più forte, che s'era anche parlato d'invadere il<br />

milanese; e naturalmente a lui pareva che sarebbe stata una bella cosa, tornare in figura<br />

di vincitore a casa sua, riveder Lucia, e spiegarsi una volta con lei. Ma Bortolo, con buona<br />

maniera, aveva sempre saputo smontarlo da quella risoluzione.<br />

- Se ci hanno da andare, - gli diceva, - ci anderanno anche senza di te, e tu potrai andarci<br />

dopo, con tuo comodo; se tornano col capo rotto, non sarà meglio essere stato a casa<br />

tua? Disperati che vadano a far la strada, non ne mancherà. E, prima che ci possan<br />

mettere i piedi...! Per me, sono eretico: costoro abbaiano; ma sì; lo stato di Milano non è<br />

un boccone da ingoiarsi così facilmente. Si tratta della Spagna, figliuolo mio: sai che affare<br />

è la Spagna? San Marco è forte a casa sua; ma ci vuol altro. Abbi pazienza: non istai bene<br />

qui?... Vedo cosa vuoi dire; ma, se è destinato lassù che la cosa riesca, sta' sicuro che, a<br />

non far pazzie, riuscirà anche meglio. Qualche santo t'aiuterà. Credi pure che non è<br />

mestiere per te. Ti par che convenga lasciare d'incannar seta, per andare a ammazzare?<br />

Cosa vuoi fare con quella razza di gente? Ci vuol degli uomini fatti apposta.<br />

Altre volte Renzo si risolveva d'andar di nascosto, travestito, e con un nome finto. Ma<br />

anche da questo, Bortolo seppe svolgerlo ogni volta, con ragioni troppo facili a indovinarsi.<br />

Scoppiata poi la peste nel milanese, e appunto, come abbiam detto, sul confine del<br />

bergamasco, non tardò molto a passarlo; e... non vi sgomentate, ch'io non vi voglio<br />

raccontar la storia anche di questa: chi la volesse, la c'è, scritta per ordine pubblico da un<br />

certo Lorenzo Ghirardelli: libro raro però e sconosciuto, quantunque contenga forse più<br />

roba che tutte insieme le descrizioni più celebri di pestilenze: da tante cose dipende la<br />

celebrità de' libri! Quel ch'io volevo dire è che Renzo prese anche lui la peste, si curò da<br />

sé, cioè non fece nulla; ne fu in fin di morte, ma la sua buona complessione vinse la forza<br />

del male: in pochi giorni, si trovò fuor di pericolo. Col tornar della vita, risorsero più che mai<br />

rigogliose nell'animo suo le memorie, i desidèri, le speranze, i disegni della vita; val a dire<br />

che pensò più che mai a Lucia. Cosa ne sarebbe di lei, in quel tempo, che il vivere era<br />

come un'eccezione? E, a così poca distanza, non poterne saper nulla? E rimaner, Dio sa<br />

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