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promessi sposi - IIS-Newton

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dietro le spalle, con ragazzi per la mano, con vecchi dietro. Alcuni che, invase e spogliate<br />

le loro case dalla soldatesca, alloggiata lì o di passaggio, n'eran fuggiti disperatamente; e<br />

tra questi ce n'era di quelli che, per far più compassione, e come per distinzione di miseria,<br />

facevan vedere i lividi e le margini de' colpi ricevuti nel difendere quelle loro poche ultime<br />

provvisioni, o scappando da una sfrenatezza cieca e brutale. Altri, andati esenti da quel<br />

flagello particolare, ma spinti da que' due da cui nessun angolo era stato immune, la<br />

sterilità e le gravezze, più esorbitanti che mai per soddisfare a ciò che si chiamava i<br />

bisogni della guerra, eran venuti, venivano alla città, come a sede antica e ad ultimo asilo<br />

di ricchezza e di pia munificenza. Si potevan distinguere gli arrivati di fresco, più ancora<br />

che all'andare incerto e all'aria nuova, a un fare maravigliato e indispettito di trovare una<br />

tal piena, una tale rivalità di miseria, al termine dove avevan creduto di comparire oggetti<br />

singolari di compassione, e d'attirare a sé gli sguardi e i soccorsi. Gli altri che da più o men<br />

tempo giravano e abitavano le strade della città, tenendosi ritti co' sussidi ottenuti o toccati<br />

come in sorte, in una tanta sproporzione tra i mezzi e il bisogno, avevan dipinta ne' volti e<br />

negli atti una più cupa e stanca costernazione. Vestiti diversamente, quelli che ancora si<br />

potevano dir vestiti; e diversi anche nell'aspetto: facce dilavate del basso paese,<br />

abbronzate del pian di mezzo e delle colline, sanguigne di montanari; ma tutte affilate e<br />

stravolte, tutte con occhi incavati, con isguardi fissi, tra il torvo e l'insensato; arruffati i<br />

capelli, lunghe e irsute le barbe: corpi cresciuti e indurati alla fatica, esausti ora dal<br />

disagio; raggrinzata la pelle sulle braccia aduste e sugli stinchi e sui petti scarniti, che si<br />

vedevan di mezzo ai cenci scomposti. E diversamente, ma non meno doloroso di questo<br />

aspetto di vigore abbattuto, l'aspetto d'una natura più presto vinta, d'un languore e d'uno<br />

sfinimento più abbandonato, nel sesso e nell'età più deboli.<br />

Qua e là per le strade, rasente ai muri delle case, qualche po' di paglia pesta, trita e mista<br />

d'immondo ciarpume. E una tal porcheria era però un dono e uno studio della carità; eran<br />

covili apprestati a qualcheduno di que' meschini, per posarci il capo la notte. Ogni tanto, ci<br />

si vedeva, anche di giorno, giacere o sdraiarsi taluno a cui la stanchezza o il digiuno aveva<br />

levate le forze e tronche le gambe: qualche volta quel tristo letto portava un cadavere:<br />

qualche volta si vedeva uno cader come un cencio all'improvviso, e rimaner cadavere sul<br />

selciato.<br />

Accanto a qualcheduno di que' covili, si vedeva pure chinato qualche passeggiero o<br />

vicino, attirato da una compassion subitanea. In qualche luogo appariva un soccorso<br />

ordinato con più lontana previdenza, mosso da una mano ricca di mezzi, e avvezza a<br />

beneficare in grande; ed era la mano del buon Federigo. Aveva scelto sei preti ne' quali<br />

una carità viva e perseverante fosse accompagnata e servita da una complessione<br />

robusta; gli aveva divisi in coppie, e ad ognuna assegnata una terza parte della città da<br />

percorrere, con dietro facchini carichi di vari cibi, d'altri più sottili e più pronti ristorativi, e di<br />

vesti. Ogni mattina, le tre coppie si mettevano in istrada da diverse parti, s'avvicinavano a<br />

quelli che vedevano abbandonati per terra, e davano a ciascheduno aiuto secondo il<br />

bisogno. Taluno già agonizzante e non più in caso di ricevere alimento, riceveva gli ultimi<br />

soccorsi e le consolazioni della religione. Agli affamati dispensavano minestra, ova, pane,<br />

vino; ad altri, estenuati da più antico digiuno, porgevano consumati, stillati, vino più<br />

generoso, riavendoli prima, se faceva di bisogno, con cose spiritose. Insieme,<br />

distribuivano vesti alle nudità più sconce e più dolorose.<br />

Né qui finiva la loro assistenza: il buon pastore aveva voluto che, almeno dov'essa poteva<br />

arrivare, recasse un sollievo efficace e non momentaneo. Ai poverini a cui quel primo<br />

ristoro avesse rese forze bastanti per reggersi e per camminare, davano un po' di danaro,<br />

affinché il bisogno rinascente e la mancanza d'altro soccorso non li rimettesse ben presto<br />

nello stato di prima; agli altri cercavano ricovero e mantenimento, in qualche casa delle più<br />

vicine. In quelle de' benestanti, erano per lo più ricevuti per carità, e come raccomandati<br />

dal cardinale; in altre, dove alla buona volontà mancassero i mezzi, chiedevan que' preti<br />

che il poverino fosse ricevuto a dozzina, fissavano il prezzo, e ne sborsavan subito una<br />

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