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promessi sposi - IIS-Newton

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Agnese, nell'abbracciar la buona donna, diede in un dirotto pianto, che le fu d'un gran<br />

sollievo; e rispondeva con singhiozzi alle domande che quella e il marito le facevan di<br />

Lucia.<br />

- Sta meglio di noi, - disse don Abbondio: - è a Milano, fuor de' pericoli, lontana da queste<br />

diavolerie.<br />

- Scappano, eh? il signor curato e la compagnia, - disse il sarto.<br />

- Sicuro, - risposero a una voce il padrone e la serva.<br />

- Li compatisco.<br />

- Siamo incamminati, - disse don Abbondio; - al castello di ***.<br />

- L'hanno pensata bene: sicuri come in chiesa.<br />

- E qui, non hanno paura? - disse don Abbondio.<br />

- Dirò, signor curato: propriamente in ospitazione, come lei sa che si dice, a parlar bene,<br />

qui non dovrebbero venire coloro: siam troppo fuori della loro strada, grazie al cielo. Al più<br />

al più, qualche scappata, che Dio non voglia: ma in ogni caso c'è tempo; s'hanno a sentir<br />

prima altre notizie da' poveri paesi dove anderanno a fermarsi.<br />

Si concluse di star lì un poco a prender fiato; e, siccome era l'ora del desinare, - signori, -<br />

disse il sarto: - devono onorare la mia povera tavola: alla buona: ci sarà un piatto di buon<br />

viso.<br />

Perpetua disse d'aver con sé qualcosa da rompere il digiuno. Dopo un po' di cerimonie da<br />

una parte e dall'altra, si venne a patti d'accozzar, come si dice, il pentolino, e di desinare in<br />

compagnia.<br />

I ragazzi s'eran messi con gran festa intorno ad Agnese loro amica vecchia. Presto,<br />

presto; il sarto ordinò a una bambina (quella che aveva portato quel boccone a Maria<br />

vedova: chi sa se ve ne rammentate più!), che andasse a diricciar quattro castagne<br />

primaticce, ch'eran riposte in un cantuccio: e le mettesse a arrostire.<br />

- E tu, - disse a un ragazzo, - va' nell'orto, a dare una scossa al pesco, da farne cader<br />

quattro, e portale qui: tutte, ve'. E tu, - disse a un altro, - va' sul fico, a coglierne quattro de'<br />

più maturi. Già lo conoscete anche troppo quel mestiere -. Lui andò a spillare una sua<br />

botticina; la donna a prendere un po' di biancheria da tavola. Perpetua cavò fuori le<br />

provvisioni; s'apparecchiò: un tovagliolo e un piatto di maiolica al posto d'onore, per don<br />

Abbondio, con una posata che Perpetua aveva nella gerla. Si misero a tavola, e<br />

desinarono, se non con grand'allegria, almeno con molta più che nessuno de' commensali<br />

si fosse aspettato d'averne in quella giornata.<br />

- Cosa ne dice, signor curato, d'uno scombussolamento di questa sorte? - disse il sarto: -<br />

mi par di leggere la storia de' mori in Francia.<br />

- Cosa devo dire? Mi doveva cascare addosso anche questa!<br />

- Però, hanno scelto un buon ricovero, - riprese quello: - chi diavolo ha a andar lassù per<br />

forza? E troveranno compagnia: ché già s'è sentito che ci sia rifugiata molta gente, e che<br />

ce n'arrivi tuttora.<br />

- Voglio sperare, - disse don Abbondio, - che saremo ben accolti. Lo conosco quel bravo<br />

signore; e quando ho avuto un'altra volta l'onore di trovarmi con lui, fu così compito!<br />

- E a me, - disse Agnese, - m'ha fatto dire dal signor monsignor illustrissimo, che, quando<br />

avessi bisogno di qualcosa, bastava che andassi da lui.<br />

- Gran bella conversione! - riprese don Abbondio: - e si mantiene, n'è vero? si mantiene.<br />

Il sarto si mise a parlare alla distesa della santa vita dell'innominato, e come, dall'essere il<br />

flagello de' contorni, n'era divenuto l'esempio e il benefattore.<br />

- E quella gente che teneva con sé?... tutta quella servitù?... - riprese don Abbondio, il<br />

quale n'aveva più d'una volta sentito dir qualcosa, ma non era mai quieto abbastanza.<br />

- Sfrattati la più parte, - rispose il sarto: - e quelli che son rimasti, han mutato sistema, ma<br />

come! In somma è diventato quel castello una Tebaide: lei le sa queste cose.<br />

Entrò poi a parlar con Agnese della visita del cardinale. - Grand'uomo! - diceva; -<br />

grand'uomo! Peccato che sia passato di qui così in furia, che non ho né anche potuto fargli<br />

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