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promessi sposi - IIS-Newton

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Il padre Cristoforo arrivava nell'attitudine d'un buon capitano che, perduta, senza sua<br />

colpa, una battaglia importante, afflitto ma non scoraggito, sopra pensiero ma non<br />

sbalordito, di corsa e non in fuga, si porta dove il bisogno lo chiede, a premunire i luoghi<br />

minacciati, a raccoglier le truppe, a dar nuovi ordini.<br />

- La pace sia con voi, - disse, nell'entrare. - Non c'è nulla da sperare dall'uomo: tanto più<br />

bisogna confidare in Dio: e già ho qualche pegno della sua protezione.<br />

Sebbene nessuno dei tre sperasse molto nel tentativo del padre Cristoforo, giacché il<br />

vedere un potente ritirarsi da una soverchieria, senza esserci costretto, e per mera<br />

condiscendenza a preghiere disarmate, era cosa piùttosto inaudita che rara; nulladimeno<br />

la trista certezza fu un colpo per tutti. Le donne abbassarono il capo; ma nell'animo di<br />

Renzo, l'ira prevalse all'abbattimento. Quell'annunzio lo trovava già amareggiato da tante<br />

sorprese dolorose, da tanti tentativi andati a vòto, da tante speranze deluse, e, per di più,<br />

esacerbato, in quel momento, dalle ripulse di Lucia.<br />

- Vorrei sapere, - gridò, digrignando i denti, e alzando la voce, quanto non aveva mai fatto<br />

prima d'allora, alla presenza del padre Cristoforo; - vorrei sapere che ragioni ha dette quel<br />

cane, per sostenere... per sostenere che la mia sposa non dev'essere la mia sposa.<br />

- Povero Renzo! - rispose il frate, con una voce grave e pietosa, e con uno sguardo che<br />

comandava amorevolmente la pacatezza : - se il potente che vuol commettere l'ingiustizia<br />

fosse sempre obbligato a dir le sue ragioni, le cose non anderebbero come vanno.<br />

- Ha detto dunque quel cane, che non vuole, perché non vuole?<br />

Non ha detto nemmen questo, povero Renzo! Sarebbe ancora un vantaggio se, per<br />

commetter l'iniquità, dovessero confessarla apertamente.<br />

- Ma qualcosa ha dovuto dire: cos'ha detto quel tizzone d'inferno?<br />

- Le sue parole, io l'ho sentite, e non te le saprei ripetere. Le parole dell'iniquo che è forte,<br />

penetrano e sfuggono. Può adirarsi che tu mostri sospetto di lui, e, nello stesso tempo,<br />

farti sentire che quello di che tu sospetti è certo: può insultare e chiamarsi offeso,<br />

schernire e chieder ragione, atterrire e lagnarsi, essere sfacciato e irreprensibile. Non<br />

chieder più in là. Colui non ha proferito il nome di questa innocente, né il tuo; non ha<br />

figurato nemmen di conoscervi, non ha detto di pretender nulla; ma... ma pur troppo ho<br />

dovuto intendere ch'è irremovibile. Nondimeno, confidenza in Dio! Voi, poverette, non vi<br />

perdete d'animo; e tu, Renzo... oh! credi pure, ch'io so mettermi ne' tuoi panni, ch'io sento<br />

quello che passa nel tuo cuore. Ma, pazienza! È una magra parola, una parola amara, per<br />

chi non crede; ma tu...! non vorrai tu concedere a Dio un giorno, due giorni, il tempo che<br />

vorrà prendere, per far trionfare la giustizia? Il tempo è suo; e ce n'ha promesso tanto!<br />

Lascia fare a Lui, Renzo; e sappi... sappiate tutti ch'io ho già in mano un filo, per aiutarvi.<br />

Per ora, non posso dirvi di più. Domani io non verrò quassù; devo stare al convento tutto il<br />

giorno, per voi. Tu, Renzo, procura di venirci: o se, per caso impensato, tu non potessi,<br />

mandate un uomo fidato, un garzoncello di giudizio, per mezzo del quale io possa farvi<br />

sapere quello che occorrerà. Si fa buio; bisogna ch'io corra al convento. Fede, coraggio; e<br />

addio.<br />

Detto questo, uscì in fretta, e se n'andò, correndo, e quasi saltelloni, giù per quella viottola<br />

storta e sassosa, per non arrivar tardi al convento, a rischio di buscarsi una buona<br />

sgridata, o quel che gli sarebbe pesato ancor più, una penitenza, che gl'impedisse, il<br />

giorno dopo, di trovarsi pronto e spedito a ciò che potesse richiedere il bisogno de' suoi<br />

protetti.<br />

- Avete sentito cos'ha detto d'un non so che... d'un filo che ha, per aiutarci? - disse Lucia. -<br />

Convien fidarsi a lui; è un uomo che, quando promette dieci...<br />

- Se non c'è altro...! - interruppe Agnese. - Avrebbe dovuto parlar più chiaro, o chiamar me<br />

da una parte, e dirmi cosa sia questo...<br />

- Chiacchiere! la finirò io: io la finirò! - interruppe Renzo, questa volta, andando in su e in<br />

giù per la stanza, e con una voce, con un viso, da non lasciar dubbio sul senso di quelle<br />

parole.<br />

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