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promessi sposi - IIS-Newton

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l'entratura nel monastero; tempo che veniva speso in visitar le chiese, i palazzi pubblici, le<br />

conversazioni, le ville, i santuari: tutte le cose in somma più notabili della città e de'<br />

contorni; affinché le giovani, prima di proferire un voto irrevocabile, vedessero bene a cosa<br />

davano un calcio. - Bisognerà pensare a una madrina, - disse il principe: - perché domani<br />

verrà il vicario delle monache, per la formalità dell'esame, e subito dopo, Gertrude verrà<br />

proposta in capitolo, per esser accettata dalle madri -. Nel dir questo, s'era voltato verso la<br />

principessa; e questa, credendo che fosse un invito a proporre, cominciava: - ci sarebbe...<br />

- Ma il principe interruppe: - No, no, signora principessa: la madrina deve prima di tutto<br />

piacere alla <strong>sposi</strong>na; e benché l'uso universale dia la scelta ai parenti, pure Gertrude ha<br />

tanto giudizio, tanta assennatezza, che merita bene che si faccia un'eccezione per lei -. E<br />

qui, voltandosi a Gertrude, in atto di chi annunzia una grazia singolare, continuò: - ognuna<br />

delle dame che si son trovate questa sera alla conversazione, ha quel che si richiede per<br />

esser madrina d'una figlia della nostra casa; non ce n'è nessuna, crederei, che non sia per<br />

tenersi onorata della preferenza: scegliete voi.<br />

Gertrude vedeva bene che far questa scelta era dare un nuovo consenso; ma la proposta<br />

veniva fatta con tanto apparato, che il rifiuto, per quanto fosse umile, poteva parer<br />

disprezzo, o almeno capriccio e leziosaggine. Fece dunque anche quel passo; e nominò la<br />

dama che, in quella sera, le era andata più a genio; quella cioè che le aveva fatto più<br />

carezze, che l'aveva più lodata, che l'aveva trattata con quelle maniere famigliari,<br />

affettuose e premurose, che, ne' primi momenti d'una conoscenza, contraffanno una<br />

antica amicizia. - Ottima scelta, - disse il principe, che desiderava e aspettava appunto<br />

quella. Fosse arte o caso, era avvenuto come quando il giocator di bussolotti facendovi<br />

scorrere davanti agli occhi le carte d'un mazzo, vi dice che ne pensiate una, e lui poi ve la<br />

indovinerà; ma le ha fatte scorrere in maniera che ne vediate una sola. Quella dama era<br />

stata tanto intorno a Gertrude tutta la sera, l'aveva tanto occupata di sé, che a questa<br />

sarebbe bisognato uno sforzo di fantasia per pensarne un'altra. Tante premure poi non<br />

eran senza motivo: la dama aveva, da molto tempo, messo gli occhi addosso al principino,<br />

per farlo suo genero: quindi riguardava le cose di quella casa come sue proprie; ed era<br />

ben naturale che s'interessasse per quella cara Gertrude, niente meno de' suoi parenti più<br />

prossimi.<br />

Il giorno dopo, Gertrude si svegliò col pensiero dell'esaminatore che doveva venire; e<br />

mentre stava ruminando se potesse cogliere quella occasione così decisiva, per tornare<br />

indietro, e in qual maniera, il principe la fece chiamare. - Orsù, figliuola, - le disse: - finora<br />

vi siete portata egregiamente: oggi si tratta di coronar l'opera. Tutto quel che s'è fatto<br />

finora, s'è fatto di vostro consenso. Se in questo tempo vi fosse nato qualche dubbio,<br />

qualche pentimentuccio, grilli di gioventù, avreste dovuto spiegarvi; ma al punto a cui sono<br />

ora le cose, non è più tempo di far ragazzate. Quell'uomo dabbene che deve venire<br />

stamattina, vi farà cento domande sulla vostra vocazione: e se vi fate monaca di vostra<br />

volontà, e il perché e il per come, e che so io? Se voi titubate nel rispondere, vi terrà sulla<br />

corda chi sa quanto. Sarebbe un'uggia, un tormento per voi; ma ne potrebbe anche venire<br />

un altro guaio più serio. Dopo tutte le dimostrazioni pubbliche che si son fatte, ogni più<br />

piccola esitazione che si vedesse in voi, metterebbe a repentaglio il mio onore, potrebbe<br />

far credere ch'io avessi presa una vostra leggerezza per una ferma risoluzione, che avessi<br />

precipitato la cosa, che avessi... che so io? In questo caso, mi troverei nella necessità di<br />

scegliere tra due partiti dolorosi: o lasciar che il mondo formi un tristo concetto della mia<br />

condotta: partito che non può stare assolutamente con ciò che devo a me stesso. O<br />

svelare il vero motivo della vostra risoluzione e... - Ma qui, vedendo che Gertrude era<br />

diventata scarlatta, che le si gonfiavan gli occhi, e il viso si contraeva, come le foglie d'un<br />

fiore, nell'afa che precede la burrasca, troncò quel discorso, e, con aria serena, riprese: -<br />

via, via, tutto dipende da voi, dal vostro buon giudizio. So che n'avete molto, e non siete<br />

ragazza da guastar sulla fine una cosa fatta bene; ma io doveva preveder tutti i casi. Non<br />

se ne parli più; e restiam d'accordo che voi risponderete con franchezza, in maniera di non<br />

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