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LE SESSANTA PREDICHE DI DON ISIDORO - Don Isidoro Meschi

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L'IMMACOLATA CONCEZIONE<br />

L'uomo può assecondare, ma anche ostacolare, il disegno amorevole di Dio<br />

Gen 3,9-15.20<br />

Ef 1,3-6.11-12 8 dicembre 1989<br />

Lc 1,26-28 basilica di San Giovanni Battista<br />

Qual'è la volontà di Dio? Qual'è il suo disegno? Perchè Dio ci ha creato? L'abbiamo sentito<br />

proclamare nella seconda lettura: “Ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi ed<br />

immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci ad essere suoi figli adottivi per opera di<br />

Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che<br />

ci ha dato nel suo Figlio diletto. In lui siamo stati fatti anche eredi, essendo stati predestinati<br />

secondo il piano di colui che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà, perchè noi<br />

fossimo a lode della sua gloria, noi che per primi abbiamo sperato in Cristo” (Ef 1,4.11-12). la<br />

volontà di Dio è che ciascuno di noi possa conoscere la pienezza del bene, possa raggiungere la<br />

percezione dell'amore, sia capace di gioire della felicità più completa, pi intensa, più bella.<br />

Come è, di fatto, lo svolgimento delle vicende della storia dell'uomo? Ce lo ha detto la prima<br />

lettura: “Dove sei?” “Ho udito il tuo passo e ho avuto paura, perchè sono nudo, e mi sono nascosto”.<br />

“Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non<br />

mangiare?” (Gen 3,9-11). Di fatto, frequentemente la storia umana è fuggire la verità, sentirsi<br />

incapaci, indegni di un vero confronto con gli altri e soprattutto con Lui. E' avvertire che, purtroppo,<br />

le cose che sappiamo fare sono quelle su cui costruiamo una piccola immagine di tesoro da<br />

proteggere, con la quale difenderci dai richiami dell'Amore, nella quale rimanere per non accettare<br />

le sfide e gli impegni significativi dell'esistere, del conoscere, dell'essere capaci di scelte libere.<br />

Quindi la volontà di Dio è resa impotente dalla storia dell'uomo. La fuga dell'uomo, la paura<br />

dell'uomo, finiscono col prevalere sulla tenacia luminosissima della chiamata di Dio; noi, che<br />

facciamo parte della pienezza dell'amore, della perfezione, della felicità, siamo condannati a<br />

rimanere coloro che fuggono, che si nascondono e scoprono che tutto decade e tutto termina.<br />

Il vangelo ci dice che la volontà di Dio è vittoriosa, che l'amore di Dio è vittorioso. Il<br />

messaggero del Signore, l'angelo del Signore, guardando all'umanità, esprimendo la volontà di Dio<br />

ad una di noi, la può chiamare “piena di grazia” (Lc 1,28). Ecco, l'Immacolata è il segno più bello<br />

della vittoria della volontà di Dio sul peccato dell'uomo. Se Maria di Nazareth no fu una creatura<br />

straordinaria, ma fu come ciascuno di noi nelle realtà quotidiane, costretta a nascondersi, a sentirsi<br />

indegna, ad avere paura, allora, come abbiamo letto nel salmo responsoriale, nonostante le tante<br />

paure che ci circondano, possiamo dire: ”Abbiamo contemplato e continueremo a contemplare le<br />

meraviglie del tuo amore, Signore!” Se è vero che Maria è Immacolata, allora è vero che la speranza<br />

è indistruttibile. E' vero che possiamo sperare contro ogni speranza, non per assurda pretesa di<br />

illuderci, ma per profonda, precisa scoperta di ciò che davvero rimane. Mentre tutto il transitorio si<br />

rivela transitorio, Dio, che è eterno, si rivela totalmente fedele.<br />

Se Maria è Immacolata, conviene ogni giorno scoprire che è bello vivere, che è importante<br />

essere liberi, che è necessario scuotere via da noi le paure, che è possibile, nonostante le nostre<br />

miserie, non sentirci indegni né costretti a nasconderci.<br />

Se Maria è Immacolata, vuol dire che tra la croce di Gesù, il suo amore e la sua donazione<br />

senza riserve e l'insieme delle catastrofi che noi siamo capaci di generare, ciò che resta, ciò che può<br />

essere deciso in ogni istante con il nostro pensiero, con il nostro volere, con la prospettiva di un<br />

giudizio duraturo, è la redenzione di Gesù.<br />

Non importa se nessuno di noi è immacolato: uno di noi lo è. Tutti noi che siamo peccatori,<br />

non lo siamo per essere segni di un fallimento irrimediabile, ma per diventare testimoni di un<br />

cammino diverso dal fuggire e dal nascondersi, un cammino che, se anche finisce in ginocchio, sa<br />

comunque sempre rialzarsi.<br />

E' vero, fratelli, che Maria è piena di grazia, ma possiamo essere anche noi, se lo vogliamo,

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