LE SESSANTA PREDICHE DI DON ISIDORO - Don Isidoro Meschi
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Non si tratta di vedere l'insegnamento di Gesù come coraggiosamente alternativo alla<br />
mentalità del mondo, ma come di fatto più adatto per il nostro vivere nell'eternità. L'insegnamento<br />
di Gesù è certamente alternativo all'insegnamento del mondo, ma è per la salvezza della storia, per<br />
garantirci il suo esito eterno, per dare significato al tempo che passa. Tutto questo è così vero che, se<br />
dimentichiamo totalmente l'eterno, non sappiamo dare risposte ricche di significato, capaci di<br />
generare indicazioni autentiche per il nostro tempo. Non si tratta di metterci in atteggiamento di<br />
fatalistica attesa; il paragone dei gigli del campo, degli uccelli del cielo (Mt 6,26.28) non è un invito<br />
a metterci in atteggiamento inoperoso, bensì vuole ricordarci che, se vogliamo diventare sapienti,<br />
dobbiamo entrare in comunione con la sapienza di Dio, altrimenti sapienti non lo saremo mai.<br />
Stiamo avvicinandoci al terzo millennio cristiano: cerchiamo di fare un po' di bilancio. La<br />
ragione umana è il capolavoro della creazione di Dio, ma se non entra in comunione con il suo<br />
creatore, di fatto che cosa può generare? Se la nostra preoccupazione è nel vedere avanzare il segno<br />
di morte, che cosa riusciamo a compiere, se non uccidere la speranza, rendendoci ostili gli uni gli<br />
altri?<br />
La verità è che se il regno dell'uomo è aperto al Regno di Dio, o se volete, se il Regno di Dio<br />
è accolto nella fede, diventa lo spazio, la vita dell'uomo. Come ci ha ricordato la seconda lettura,<br />
dobbiamo abbandonarci al giudizio di Dio. Ciò significa, in senso cristiano, scoprire meglio con la<br />
nostra coscienza la possibilità meravigliosa di poter guardare, guidati da Dio, liberati da lui, attorno<br />
a noi, nella nostra vita, nella nostra storia, nel nostro passato, persino nel nostro futuro. Non diciamo<br />
più che la vita è troppo dura e che il Signore ci abbandona; riconosciamo piuttosto che noi non<br />
siamo convinti che il Regno di Dio è vero per ogni uomo, è veramente per noi uomini!