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LE SESSANTA PREDICHE DI DON ISIDORO - Don Isidoro Meschi

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cuore, per riacquistare energia alle mani, per vedere con maggiore chiarezza la direzione verso la<br />

quale portare i nostri passi, anche se un po' prima ci sembravano irrimediabilmente stanchi.<br />

Certamente dobbiamo scegliere di mettere quella Buona Novella al primo posto, dobbiamo<br />

assumere come passione autentica della vita quella di accogliere Colui che deve venire.<br />

E' vero che possiamo avere tante preoccupazioni, tante angosce; ma nulla è così importante,<br />

così decisivo, così definitivo come il venire del Signore. Se ti accorgi che cosa vuol dire convertirsi,<br />

sai che sopra ogni passione c'è la Buona Novella, sai che sopra ogni smarrimento e ogni pena c'è<br />

quell'incontro e quel permanere che egli stabilisce con noi.<br />

Fratelli, è chiaro che, se abbiamo in mente – per usare un riferimento al brano del vangelo –<br />

le morbide vesti (Mt 11,8), se la nostra cura è di avere la vita più facile possibile, badando che<br />

nessun sacrificio ci raggiunga, allora non saremo mai in grado di cogliere il tesoro che c'è in ogni<br />

istante dell'esistenza: il Signore Gesù che prepara il suo incontro. Saremo turbati da tante cose che<br />

non vanno bene, resteremo scandalizzati, smarriti di tutto e sentiremo l'animo sempre più pesante.<br />

Guardiamo i nostri bambini. Come li educhiamo? La nostra educazione è che essi siano in<br />

grado di conoscere? Che siano sempre preoccupati di amare? Che abbiano sempre il coraggio di<br />

amare? Ci preoccupiamo che abbiano dei valori per cui si aprano a donarsi di più? La nostra<br />

preoccupazione vera è che non sappiano, che non abbiano degli impegni troppo gravosi o troppo<br />

duri davanti a sé. così noi cresciamo delle persone che invece di essere portate a capire che c'è<br />

qualcosa di grande, sono preoccupate di evitare qualcosa di scomodo. Qual'è il regalo più grande da<br />

fare ai nostri ragazzi? E' l'idea che Cristo è il segno profondamente illuminante che deve animare la<br />

nostra fede: ecco il dono da fare ai nostri bambini!<br />

Fratelli, chi è Giovanni Battista? E' il più grande dei nati di donna (Mt 11,11). Ma ciascuno<br />

di noi, proprio perchè deve parlare del Signore che viene, proprio perchè incontra il Signore che<br />

viene nel suo sacrificio attraverso l'Eucarestia, ciascuno di noi può essere più grande di Giovanni<br />

Battista. Perchè, allora, non scommettere la vita sul Vangelo? Perchè continuare a lasciarci sbattere<br />

dal vento, con la giustificazione che il vento è più forte di noi, dimenticando che è molto più debole<br />

della parola di Dio? Perchè preoccuparci delle morbide vesti, quando, nell'animo nostro, nella<br />

nostra vita, nel nostro corpo, possiamo portare le stimmate della verità e del coraggio di Cristo?<br />

Fratelli, egli viene, noi possiamo rialzarci e procedere con lui. Non accettiamo più nessuna<br />

ragione per rimanere nella condizioni per cui vi siano delle persone che inciampano per le<br />

contrarietà della vita. Le contrarietà della vita ci sono, ma, se c'è la parola di Cristo, nessun ostacolo<br />

è così arduo da farci necessariamente crollare; anzi, ogni occasione può renderci testimoni<br />

meravigliosi di Colui che è tutto. Giovanni Battista è il testimone, ciascuno di noi può esserlo. Su<br />

tutti può risplendere la gioia inenarrabile del Vangelo; chiunque di noi può parlare, in qualsiasi<br />

terra, di esultanza, quando la grazia è effusa nei nostri cuori.

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