LE SESSANTA PREDICHE DI DON ISIDORO - Don Isidoro Meschi
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II a DOMENICA D'AVVENTO<br />
E' meravigliosa la vita spesa con costanza per conoscere Dio e per fare la sua volontà<br />
Mt 3,1-4<br />
Eb 10,35-39 26 novembre 1989<br />
Mt 21,1-9 basilica di San Giovanni Battista<br />
L'annuncio di questa seconda domenica d'Avvento è facilmente riassumibile. Viene<br />
annunciato a Gerusalemme, viene annunciato a tutto il mondo, alla Chiesa di Dio, ad ogni credente,<br />
che il Signore è sempre colui che viene, colui che ci raggiunge, che si colloca mite e forte nella<br />
radice delle nostre coscienze e della nostra vita.<br />
Che cosa significa questo annuncio? Che cosa dobbiamo comprendere, se è vero che Gesù è<br />
il Figlio di Dio, se è vero che Gesù è colui che viene sempre tra gli uomini?<br />
Se noi ci mettiamo nella prospettiva di Dio con l'aiuto della sua parola, cercando di essere<br />
docili allo Spirito Santo, ci accorgiamo che questo annuncio è meraviglioso, fondamentale,<br />
decisivo; decisivo nel senso più grande, più bello: perchè eterno. Se noi ci mettiamo nella<br />
prospettiva di Dio, comprendiamo che Dio ha creato l'uomo, perchè l'uomo è colui che è chiamato a<br />
ricevere l'amore di Dio, la vita divina. Dio ha creato l'uomo perchè l'uomo potesse essere come Dio.<br />
dio ha creato l'uomo nel suo Verbo, nel suo Unigenito, perchè il Verbo fatto carne entra in<br />
Gerusalemme, cioè nel regno, e si pone come ponte nella vita e nella coscienza di ogni uomo.<br />
Nulla di più grande, allora, da capire, che realmente la vita è bella. Quando un cristiano si<br />
chiede se la vita è bella, dovrà convertire tanti elementi, perchè questa domanda, in un certo senso,è<br />
una bestemmia. Il cristiano che sa perchè Dio ha fatto l'uomo, il cristiano che sa che il tempo è<br />
l'occasione per conoscere Dio, perchè la volontà di Dio sia lo spazio di Dio presso l'uomo, non può<br />
non essere convinto chela vita è meravigliosa. Ed è un insulto alla volontà di Dio, all'amore di Dio,<br />
il soffermarsi nel dubbio per vedere se regge un'ipotesi diversa.<br />
Però noi notiamo che, di fatto, la Chiesa, cioè ciascuno di noi, non è ripieno dell'Osanna di<br />
cui ci parla il vangelo. Se, infatti, vediamo l'annuncio di questa domenica non nella prospettiva di<br />
Dio, ma nella prospettiva umana, sappiamo che questo annuncio è pressoché insignificante. Noi<br />
continuiamo a vivere come se assolutamente Dio vivesse lontano. Noi continuiamo a vivere<br />
chiedendoci se la vita è bella. Noi, pur dicendoci credenti, pur sapendo che la parola di Dio è detta<br />
per ciascuno di noi, pur ascoltando nei momenti di preghiera: “Ecco, il tuo re viene a te” (Zc 9,9),<br />
rimaniamo smarriti nel chiederci, per esempio, che senso avrà il futuro per coloro che verranno<br />
dopo di noi.<br />
Perchè? Perchè quel panorama così grande, di fatto non esiste per noi? Ce lo fa capire la<br />
seconda lettura. Se noi non viviamo di fede, cioè se non abbiamo come centro delle nostre<br />
considerazioni la parola di Dio, se non capiamo che anche per noi la prospettiva abituale per<br />
giudicare dev'essere quella divina, allora anche noi siamo colore che indietreggiano. “Il giusto vivrà<br />
mediante la fede” (Eb 10,38). Sentiamo che, se viviamo di fede, on siamo coloro che indietreggiano.<br />
Noi spesso, invece, indietreggiamo. Vediamo un solo esempio: in Natale che cos'è? E' un<br />
momento qualsiasi, sfruttato commercialmente, tutto nella logica del commercio. E noi ci<br />
rassegniamo! Ma che cristiani siamo se, in definitiva, negli incontri nostri si ha una panoramica che<br />
tiene lontano il messaggio del Signore? Se noi siamo credenti, il messaggio di Dio deve diventare<br />
l'impegno del nostro cuore, della nostra vita, delle nostre volontà.<br />
Se ascoltiamo la parola di Dio nella fede, comprendiamo che è adesso, adesso più che mai, il<br />
momento dell'arrivo del Signore, il momento per accogliere l'incarnazione come la prospettiva<br />
fantasticamente grande per dedicare, ben impostata, ogni giornata della nostra vita.<br />
Perchè indietreggiamo? Se c'è la fede non si indietreggia, anche se, per proseguire, occorre<br />
andare contro corrente. Fratelli ascoltiamo queste parole: “Non abbandonate la vostra franchezza ...<br />
Avete solo bisogno di costanza, perchè facciate la volontà di Dio (Eb 10,35-36). Mi scuso se, per<br />
leggervi le parole della seconda lettura, ho usato la seconda persona. Rileggiamola in un altro modo: