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LE SESSANTA PREDICHE DI DON ISIDORO - Don Isidoro Meschi

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XVIª DOMENICA “PER ANNUM”<br />

Pur vedendo la zizzania, scopriamo nel mondo la sapienza e la potenza del Signore<br />

Sap 12,13.16-19<br />

Rm 8,26-27 22 luglio 1990<br />

Mt 13,24-43 chiesa di san Giuseppe<br />

Di fronte alla zizzania, che è una scoperta di ogni giorno nella realtà della vita, si può reagire<br />

in diversi modi.<br />

Uno è quello di non farci caso. È la reazione di chi ha una rassegnazione qualunquistica; di<br />

chi rinuncia ad avere un criterio di valutazione e di discernimento; di chi pensa che non convenga<br />

ancora distinguere grano e zizzania, ma che, tutto sommato, ci si debba adattare alle correnti di<br />

moda e ai venti che la storia protegge. Chi reagisce così, senza curarsi e senza guardare con<br />

preoccupazione la presenza della zizzania, è chi non crede più in Dio come verità.<br />

C’è però un altro modo di reagire di fronte alla zizzania, ed è quello di quanti decidono di<br />

eleggersi punitori, di essere gli incaricati di estirparla. Chi reagisce così, non comprende che Dio,<br />

nella sua verità, si rivela all’uomo perché egli scopra che è possibile la conversione; perché l’uomo<br />

scopra che la verità è raggiungibile, che la giustizia vera – come ci dice la prima lettura – sta<br />

innanzitutto e soprattutto nell’amare gli uomini.<br />

Dicevamo che è sbagliato non impegnarsi nel tentativo di discernere grano e zizzania, ma è<br />

sbagliato anche pensare di aver noi la capacità di distinguere con precisione assoluta il buon grano<br />

dalla zizzania. “Non agite adesso: agireste in modo confuso” dice la parabola.<br />

Chi ha veramente il discernimento, si addolora, ma non si spaventa nel vedere la zizzania;<br />

si unisce ancora di più a Dio, purifica il suo cuore per amare ancora di più gli uomini e sa che solo<br />

nella luce della sapienza di Dio si possono trovare i tempi e i modi della conversione vera, della<br />

testimonianza autentica e – se occorre – della lotta cristiana per la giustizia.<br />

Tante volte noi reagiamo di fronte alla zizzania, ma non valutiamo se noi le siamo contrari;<br />

non consideriamo che il seme buono non viene da noi, ma viene da Dio, e che il seme buono può<br />

essere come il lievito di una delle bellissime similitudini del vangelo di quest’oggi: capace di far<br />

fermentare tutta la massa;e non pensiamo che il Regno di Dio, che è la Chiesa del Signore, può<br />

sembrare troppo piccolo – come un granello di senape –, ma è veramente capace di accogliere tutti<br />

coloro che lo vogliono.<br />

L’importante è porre davvero sempre al primo posto il Signore; è essere capaci di<br />

comprendere che il seme del Regno viene solo da Dio. L’importante è amare sempre più il bene,<br />

fino al punto di non aver paura del male, ma anzi di convertirsi ancor di più al bene per comunicarlo<br />

ancor di più agli altri, sapendo che il Signore rimanda il giudizio e sperando che la forza e la<br />

testimonianza di chi diviene segno di Dio possa, nella storia, condurre i cuori a diventare, nella luce<br />

dello Spirito, quei giusti che risplenderanno per sempre nel Regno del Padre.<br />

Il grande problema è che, come ci ricorda la seconda lettura, noi siamo deboli. Però,<br />

fratelli, questa nostra debolezza può contare sull’aiuto dell’Onnipotente: dello Spirito, lo Spirito di<br />

Dio, lo Spirito Santo, non di un maestro qualsiasi! Egli viene in aiuto alla nostra debolezza!<br />

Noi siamo deboli: anche sulle brevi riflessioni che tentiamo di fare sulla parabola della<br />

zizzania, nemmeno sappiamo cosa sia conveniente domandare, come sia conveniente in tanti casi<br />

giudicare. Ma lo Spirito stesso, lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi. Egli intercede per i<br />

credenti secondo i disegni di Dio. Allora, fratelli, è possibile credere nella verità!<br />

Non dobbiamo abbandonarci a nessun qualunquismo: è possibile credere alla verità fino al<br />

punto di credere che anche noi possiamo pienamente arrivarci. È possibile guardare al mondo con<br />

l’occhio illuminato dalla fede. Anzi è doveroso guardare, per vedere, innanzitutto in noi e poi negli<br />

altri, i segni della zizzania, ma non dobbiamo spaventarci e cedere alle nostre ansie, perché le nostre<br />

ansie, i nostri piccoli calcoli, le nostre piccole considerazioni in questo modo rischiano di diventare<br />

i nostri criteri di azione. Dobbiamo affidarci allo Spirito Santo; dobbiamo avere una gioia e una

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