raccolta rassegna storica dei comuni vol. 4 - anno 1972
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TEGLIO, BELVEDERE SULL’ADDA<br />
IDA ZIPPO<br />
Oggi la Valtellina è a soqquadro per opera d’un violento temporale che, osservato da<br />
Teglio al cospetto dello splendido scenario delle Alpi Orobie, mette addosso una<br />
timorosa soggezione. I fulmini in montagna rivelano personalità forte ed autoritaria e se<br />
non fosse stato per una provvidenziale ispirazione di Kronos che mi ha spinta ad<br />
anticipare il mio arrivo quassù, certo la loro luce sinistra mi avrebbe impedito di<br />
rispettare gli impegni presi. Invece eccomi qua davanti ad un invitante piatto di<br />
«pizzòccheri» 1 e ad una bottiglia di sincero Fracia (rhaeticum vinum noto ai Romani e<br />
preferito da Augusto, secondo quanto ci riferisce Svetonio) a riandare col pensiero alla<br />
preistoria dell’uomo valtellinese, che qui ebbe una delle culle più naturalmente<br />
affascinanti, ed a ripercorrere per sommi capi tutte le altre tappe storiche che a quel suo<br />
primitivo soggiorno seguirono.<br />
Sulle pendici del monte Còmbolo (m. 2847), adagiato su di un’ampia sella a 900 metri<br />
di altitudine e dominante la riva destra dell’Adda, sorge l’antichissimo centro di Teglio,<br />
il comune più popoloso della Valtellina, che può vantarsi giustamente d’aver dato il<br />
proprio nome a tutta la valle fasciata dal manzoniano fiume. La più lontana notizia<br />
riguardante Teglio capoluogo della Valtellina proviene, nel quinto secolo, da Ennodio<br />
vescovo di Pavia. Egli infatti accennando alla Tellina vallis precisa che tal nome le<br />
deriva dal «principe loco» Tell (Teglio) che, quasi certamente di origine ligure,<br />
significherebbe «conca», apposizione che ben si addice alla configurazione di questo<br />
centro. Il nome Tell si sarebbe poi latinizzato in Tilium (tiglio), come si può riscontrare<br />
in tutti i documenti redatti dal sec. XIII fino al XV quando Tilium si <strong>vol</strong>garizzò in Telio<br />
e Teio. Il Chiesi ha prospettato un’altra derivazione, diversa da tilium; egli infatti<br />
afferma che se Teglio fu municipio romano il suo nome trarrebbe origine da quello di<br />
una famiglia gentilizia, Tillius o Tellius. C’è invece chi sostiene ben altra tesi; l’Orsini,<br />
per esempio, risale ad una più antica etimologia retica (Telles o Telves), ma con<br />
entrambe le versioni si giunge al nome comune Tilium estesosi poi alla relativa valle<br />
secondo quanto accenna anche il Muratori (Antiq. I, 456) nel riferirci la denominazione<br />
Vallis Telinae, risalente al 918.<br />
Chi dalla Valcamonica attraverso il Passo dell’Aprica si dirige verso Teglio seguendo la<br />
vecchia strada ripida e stretta zigzagante fra splendidi frutteti e fitti vigneti, non può non<br />
sostare qualche minuto, una <strong>vol</strong>ta giunto al cospetto della parte centrale della valle, per<br />
ammirare lo splendore del paesaggio, molto simile, senza dubbio, a quello che dovette<br />
riempire di smarrita meraviglia e di religioso sgomento la mente di quel primo gruppo di<br />
uomini preistorici che qui si insediò. Se qualche ombra di dubbio poteva ancora<br />
sussistere circa la storicità delle più lontane origini di Teglio av<strong>vol</strong>te nella caligine <strong>dei</strong><br />
tempi, essa è stata definitivamente fugata con il prezioso ritrovamento in località<br />
Castellaccio di un macigno inciso, rivelatosi, in seguito ad attento esame, ara sacrificale<br />
preromana, risalente probabilmente a circa quattromila anni addietro, espressione di<br />
un’antichissima forma di religione naturalistica, propria di certi gruppi di Liguri<br />
primitivi. In questa zona dunque dovette stanziarsi il primo uomo valtellinese - ligure o<br />
preretico che fosse - il quale ha lasciato memoria di sé nelle celebri incisioni rupestri<br />
preistoriche rinvenute nelle frazioni di Caven, accucciata ai piedi di Teglio fra<br />
abbondanti vigneti e prati, di Castionetto e di Valgella; località, queste, vicinissime tra<br />
loro, racchiuse in uno spazio massimo di cinque chilometri circa. Tali reperti risultano<br />
1 piatto tipico di Teglio: specie di tagliatelle di farina di grano saraceno (grigio), cotte con<br />
verdure e condite con formaggio e burro fuso.<br />
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