raccolta rassegna storica dei comuni vol. 4 - anno 1972
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suscitare nuovi e più fertili entusiasmi per una più ampia conoscenza di questa città dal<br />
passato così ricco di avvenimenti la cui storia spesso trascendo l'interesse locale.<br />
Il Di Grazia, autore di alcuni importanti scritti storici, ha lavorato sulla storia di Aversa<br />
per alcuni anni.<br />
Già il Fabozzi, il Parente, il Pagliuca, h<strong>anno</strong> raccolto i loro studi in dotte pubblicazioni;<br />
ma, per venir incontro al grosso pubblico ci <strong>vol</strong>eva una pubblicazione agile, precisa<br />
nella documentazione, e che considerasse, sia pure succintamente, tutti gli aspetti della<br />
vita comunale: dalle origini e vicende storiche della città ai monumenti storici ed<br />
artistici; dalle chiese e conventi ai numerosi istituti pubblici; dall'e<strong>vol</strong>uzione economico<br />
sociale agli uomini illustri, dalle vie di <strong>comuni</strong>cazione alla topografia e toponomastica<br />
della città, alle tradizioni, al folklore.<br />
Si tratta, quindi, di un <strong>vol</strong>umetto utilissimo a quanti, desiderosi di conoscere le<br />
millenarie vicende della città normanna, si attendono da una sintesi vigorosa,<br />
documentata, intelligente, una piace<strong>vol</strong>e panoramica <strong>storica</strong>; nella qual cosa, possiamo<br />
dire, il Di Grazia è felicemente riuscito.<br />
EDUARDO MARIO DE SETA, Pomeriggio di fuoco (Aldo Fiory Editore Napoli;<br />
pagg. 336, L. 3.000).<br />
Come si legge nel sottotitolo, si tratta della «vita del Servo di Dio Francesco Saverio<br />
Petagna», il quale - dal 1850 al 1878 - fu vescovo di Castellammare di Stabia. L'autore,<br />
già noto per varie opere formative e dotto conferenziere, illustra la figura e l'aspetto di<br />
un uomo, che tanta parte ha avuto nella storia del movimento cattolico napoletano.<br />
Quale fosse l'atteggiamento della Chiesa campana, all'indomani del 1860, è argomento che<br />
esula dalla nostra presentazione. Il De Seta, introducendoci allo studio biografico, nota che<br />
«i bagliori delle fiamme ri<strong>vol</strong>uzionarie si propagarono con la celerità del baleno in tutte le<br />
coscienze libere, protese all'indipendenza e alla libertà <strong>dei</strong> popoli. In rispondenza al<br />
risorgimento politico e civile, uomini generosi operarono profonde trasformazioni morali e<br />
sociali. Francesco Saverio Petagna fu uno di questi personaggi eccezionali; operò nella<br />
diocesi stabiese tale rinnovamento sociale che la sua azione è registrata nella storia come<br />
un «Pomeriggio di fuoco», i cui bagliori di carità a distanza di un secolo, illuminano ancora<br />
la nostra epoca».<br />
Il Fiory, con quel gusto che distingue ogni sua edizione, si è impegnato a che la<br />
pubblicazione fosse particolarmente elegante, pur nella veste contenuta in una grazia di<br />
decorosa semplicità; mentre il prof. De Seta ha elaborato, con vero intelletto d'amore,<br />
l'immenso materiale approntato e discusso, alla vigilia del Processo di beatificazione.<br />
Del Petagna, nel 1910, si interessò il Paoloni, che raccolse i profili di sacerdoti chiari<br />
per virtù o per cultura, e che presentò come «Gli Eroi del Clero di Napoli». E a Napoli<br />
Petagna era nato il 12 aprile 1806, aveva studiato, aveva s<strong>vol</strong>to il suo apostolato<br />
sacerdotale fino all'elevazione al vescovato.<br />
Dalla biografia, possono attingersi non dubbi elementi per tracciare anche una storia<br />
religiosa della diocesi stabiese. Lavoro, quindi, quanto mai prege<strong>vol</strong>e, largamente<br />
informato a fonti di archivio, in una pregiata forma letteraria; esso inquadra,<br />
magistralmente sia uno <strong>dei</strong> più tormentati periodi della storia religiosa napoletana, sia la<br />
personalità complessa e l'opera di un uomo che, per bontà e per dottrina, ha lasciato<br />
tracce particolarmente profonde.<br />
GAETANO CAPASSO<br />
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