raccolta rassegna storica dei comuni vol. 4 - anno 1972

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mese di marzo erano a Torino e dopo gli avvenimenti del 1860 poterono riunirsi alle loro famiglie e riprendere le loro attività nella patria libera ed unificata. Il nostro carcere dopo la proclamazione del Regno d'Italia venne utilizzato come succursale di quello di Avellino. Vi si ospitò però un numero limitato di detenuti (cinquanta), provenienti dalle carceri di Avellino, di Napoli, di S. Maria a Vico e della Basilicata, e non si raggiunse mai più il pieno di duecentocinquanta, come nelle epoche precedenti. Finché il l° aprile 1877 esso fu soppresso e nell'edificio (ma solo nella corsia superiore) fu sistemato il carcere mandamentale in dipendenza della locale Pretura. Soppressa quest'ultima nel 1923, il carcere fu chiuso del tutto. Montefusco: Carcere borbonico, corsia inferiore Oggi lo storico ergastolo, dichiarato monumento nazionale 7 , si presenta con lo stesso sinistro aspetto che aveva nel 1860 quando ne uscirono gli ultimi patrioti; le massicce inferriate ricoperte di ruggine, le pesanti imposte di legno che mal riparavano dai venti gelidi i poveri reclusi, le porte ferrate che si chiudevano come pietre tombali sulle loro speranze e sui loro ideali, in un angolo la pesante catena e l'anello di un vergognoso «puntale»: tutto è immutato, come allora. L'unica novità è costituita dalle numerose lapidi marmoree che ricordano ai posteri, esaltandolo, il martirio di quanti penarono in quegli oscuri androni. Entrandovi si ha la netta impressione di varcare la soglia di un luogo sacro e ci si inchina riverenti. Nell'<strong>anno</strong> 1961, celebrandosi il primo centenario dell'Unità d'Italia, furono numerosi i visitatori che si portarono fin qui. Le commemorazioni culminarono e si conclusero il giorno 27 marzo. La civica amministrazione del comune di Montefusco <strong>vol</strong>le, nella circostanza, onorare degnamente la memoria di coloro che all'unificazione della Patria, penando in quel bagno di orrori, diedero contributo nobilissimo col loro sacrificio. In quel giorno infatti fu inaugurato un monumento ai reclusi nello Spielberg dell'Irpinia del lontano decennio 1850-1860. Eretto in un angolo della Piazza, nei pressi dell'ingresso superiore dell'ergastolo, esso 7 Gazzetta Ufficiale del 17 febbraio 1928. 203
simboleggia la vittoria ed il trionfo del sacrificio e della libertà sulle catene del dispotismo e della tirannide. Montefusco: Carcere, interno 204
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Marsico. Ignoriamo quali fossero ne
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s'insavarda / tutta ignuda nel cant
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soddisfazioni terrestri con una spa
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Cangiano dell'acutezza delle sue os
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necessità di costruire qualche por
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Nei dati riportati è significativo
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Eduardo De Filippo visto dalla pitt
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La melodia delle canzoni di Knò e
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THEOFILOS, pittore di Mytilene - Er
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L’Alto Agri nel secolo XVIII LA S
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ma non si danno tutti gli altri ele
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E c’era pure chi, troppo preoccup
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Capitolo docati trenta, quali si de
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Occorre innanzi tutto precisare che
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comandati di persona da Paolo Orsin
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IL CORO IN LEGNO DELLA CATTEDRALE D
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grande croce di ottone per altare,
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4° Stallo - Judith Imp/eratrix/ S.
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da tori. E da luoghi prossimi, e da
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La breve storia del Santoro è una
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IL PRESUNTO FALSARIO BERNARDO DE DO
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Il colpo decisivo per De Dominici
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PAGINE LETTERARIE L’INNO A NAPOLE
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Non vi spaventano le onde? Ma voi s
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L'amore, la gloria, il sorriso, il
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Di fronte al superbo spettacolo del
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SCHEDE DI COMUNI ITALIANI MINIGUIDA
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NOVITA' IN LIBRERIA SERGIO MASELLA,
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NOTE D'ARTE IL PITTORE EDUARDO ROCC
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LA REPUBBLICA DI GAETA GUERRINO PER
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l’attivo papa Leone IV, fu immort
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qualcosa di più. Acquisiscono infa
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Le disquisizioni dei glottologi in
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INCREMENTO DEMOGRAFICO DI FORIO TRA
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icava che il numero dei fuochi è s
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UN THESAURUS A S. VITTORE DEL LAZIO
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FIGURE NEL TEMPO Un cappuccino pugl
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