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raccolta rassegna storica dei comuni vol. 4 - anno 1972

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per Bisceglie il 30 marzo 1807 e dopo averne visitato rapidamente il porto ne ripartì<br />

subito, senza neppur vedere la Cattedrale che in quei giorni era ancora sossopra per i<br />

restauri i cui lavori, iniziati nel 1803, erano costati migliaia di ducati e si erano<br />

protratti per sei anni, durante i quali le funzioni religiose avevano avuto celebrazione<br />

altrove.<br />

Il Capitolo biscegliese, benché contasse tra le sue fila qualche liberale, era un collegio<br />

reazionario e, non potendo dimostrarsi apertamente ostile al governo, si contentava di<br />

levar voti a Dio per la restaurazione borbonica: il che non era il miglior modo di<br />

guadagnarsi la protezione delle diffidenti autorità. La questione del Coro di Andria fu<br />

risolta con astuzia monacale e settaria da Massimo Fiori. Questi apparteneva ad una<br />

nobile famiglia biscegliese: di ardente spirito innovatore, egli, benedettino nel<br />

convento di Andria, aveva parteggiato nel 1799 per la Francia e tentato, insieme ad<br />

altri due frati ed al cognato Domenico Antonio Tupputi, di piantare semi ri<strong>vol</strong>uzionari<br />

in città all’approssimarsi delle forze repubblicane. Arrestato dal popolo, fuggì dal<br />

carcere, corse a Napoli, vi si batté, fu ripreso, processato, esiliato dalla reazione. Tornò<br />

in patria con l’occupazione militare e divenne prete e canonico della Cattedrale, ebbe<br />

pensione e onori sotto i re stranieri, fu carbonaro e massone, fondò la loggia I Figli di<br />

Catone di cui fu nominato venerabile, concorse quindi a preparare in provincia nel<br />

1820 i moti costituzionali. Lungamente perseguitato poi dalla fazione vincitrice, morì<br />

ottantenne nel 1849. Massimo Fiori, giovandosi delle aderenze familiari e politiche<br />

riuscì ad ottenere a titolo gratuito, per la maggior chiesa della sua città, quel<br />

capolavoro d’arte, cioè il Coro, che sarebbe potuto finire chissà dove. Tramite la setta<br />

massonica la supplica del monaco frammassone raggiunse age<strong>vol</strong>mente l’intendente<br />

duca di Canzano, il Roederer ministro delle Finanze e il re medesimo: essa fu esaudita<br />

come una ricompensa a chi aveva sofferto e combattuto per la difesa della libertà.<br />

Il prezioso coro del secolo XVII, che si conserva nella Cattedrale di Bisceglie,<br />

proveniente dalla Badia benedettina S. Maria <strong>dei</strong> Miracoli di Andria.<br />

Meno splendido si manifestò, l’<strong>anno</strong> dopo, Gioacchino Murat, il quale offri alla<br />

Cattedrale di Bisceglie qualche avanzo del saccheggio di S. Maria <strong>dei</strong> Miracoli: una<br />

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