raccolta rassegna storica dei comuni vol. 4 - anno 1972
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SCHEDE DI COMUNI ITALIANI<br />
Notizie generali<br />
MINIGUIDA DI APRICA<br />
IDA ZIPPO<br />
Ridente comune della provincia di Sondrio, da cui dista 30 Km., si estende con una<br />
parte del suo centro abitato in quella di Brescia. Sorge ad un’altitudine media di 1181<br />
metri e si sviluppa per circa 3 chilometri lungo un pianoro prativo che, oltre a costituire<br />
un magnifico spartiacque delle Orobie, collega la Valtellina con la Valcamonica. Si<br />
compone di tre località: Madonna, Mavigna e S. Pietro (è quest’ultima frazione che si<br />
incunea nel comune di Còrteno Golgi appartenente alla provincia di Brescia, conferendo<br />
in tal modo ad Aprica la caratteristica di comune fra due province).<br />
E’ importante stazione di villeggiatura estiva e di sports invernali, ricca di prati e di<br />
boschi che la rendono uno <strong>dei</strong> centri turistici montani più ricercati d’Italia. Favorita da<br />
un clima quanto mai asciutto, Aprica è anche meta di piace<strong>vol</strong>i ed interessanti escursioni<br />
nonché sede particolarmente idonea per esercitazioni alpinistiche di media difficoltà. Ha<br />
una popolazione stabile di 1340 abitanti, quanto mai seri e gelosi d’ogni metro quadrato<br />
del loro centro cittadino, e di ogni iniziativa locale; particolarmente restii ad ogni<br />
ingerenza estranea, essi giungono al punto da preferire, in qualsiasi trattativa, un loro<br />
concittadino piuttosto che realizzare affari più vantaggiosi trattando con forestieri.<br />
Partendo da tale premessa si spiega facilmente come la stragrande maggioranza della<br />
proprietà terriera e delle imprese commerciali locali appartenga agli Aprichesi,<br />
pressoché in esclusiva.<br />
Nei molti mesi di vacanze (Aprica ha il privilegio di essere contemporaneamente<br />
stazione di turismo sia invernale che estiva) la popolazione presenta, ovviamente, un<br />
incremento quanto mai note<strong>vol</strong>e, raggiungendo punte di ben 18 mila residenti<br />
temporanei. Questo caratteristico centro presenta un aspetto davvero singolare per quel<br />
suo estendersi in lunghezza sul Passo dell’Aprica, (sito lungo la statale 39 e che, a<br />
differenza di molti altri passi alpini rimane sempre aperto al traffico, anche durante il<br />
periodo invernale) sci<strong>vol</strong>ando quasi sul versante orientale nella Valle di Còrteno fra<br />
abeti, larici e castagni ed offrendo begli scorci panoramici sul Gruppo del Baitone che<br />
s’impone con solennità. La vita aprichese, che ignora contese politiche e movimenti<br />
sindacali, si s<strong>vol</strong>ge nella massima tranquillità, protetta in caso di bisogno, il che non si è<br />
mai verificato, dalla solerte attività della locale stazione <strong>dei</strong> Carabinieri, dipendente<br />
dalla compagnia di Sondrio ed istituita fin dal lontano 1898. Le forze dell’ordine sono<br />
impegnate pressoché esclusivamente a regolare il traffico automobilistico piuttosto<br />
intenso: basti pensare che esso fa registrare nelle ventiquattro ore ben 4.500 autovetture<br />
in transito.<br />
Cenni storici<br />
Liguri, Etruschi, Celti, Romani, Longobardi furono, nell’ordine, i primi a godersi i bei<br />
panorami e la saluberrima aria di questo luogo. Con Carlo Magno si ha in Aprica la<br />
fondazione della pieve di S. Pietro, il successivo formarsi di un primo agglomerato<br />
urbano stabile e lo sviluppo delle vie di <strong>comuni</strong>cazione. Il valico di Aprica continuò ad<br />
essere sempre più frequentato, da mercanti in particolare, ed attraversato continuamente<br />
da eserciti; si spiega quindi facilmente come il centro urbano omonimo abbia poi<br />
assunto grande importanza specialmente durante le guerre di religione che<br />
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