relazione area terra - Nostop
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L’erodibilità e la resistenza alle alterazioni delle rocce sono determinate in buona<br />
parte dalle loro caratteristiche genetiche e in qualche caso anche dall’età delle stesse. La<br />
degradazione delle rocce è l’azione combinata di tutti i processi per i quali la roccia si<br />
decompone e si disgrega quando è esposta in superficie. L’alterazione normalmente<br />
trasforma la roccia dura e compatta in frammenti minuti e friabili, che costituiscono la<br />
materia prima del suolo.<br />
I processi d’alterazione delle rocce rilevate nell’<strong>area</strong> possono essere suddivisi in<br />
due grandi gruppi: la disgregazione fisica e l’alterazione chimica.<br />
L’alterazione fisica produce nelle metamorfiti principalmente fenomeni di<br />
frantumazione associati localmente ad esfoliazione e separazione a blocchi.<br />
La frantumazione è la disintegrazione della roccia lungo nuove superfici di frattura<br />
con produzione di frammenti spigolosi e taglienti. Se la roccia coinvolta nel processo di<br />
alterazione è uno scisto, l’esfoliazione dà luogo alla formazione di scaglie che seguono<br />
l’andamento della scistosità. Infine talvolta in presenza di numerose fratture si ha la<br />
separazione a blocchi.<br />
L’azione chimica si esplica attraverso i processi di ossidazione, idrolisi, idratazione, azione<br />
corrosiva dell’acido carbonico e carbonatazione (attivi questi ultimi, in una certa misura,<br />
sui Calcescisti s.s. del Gruppo di Voltri, sui litotipi marnoso-arenacei dell’Oligocene e del<br />
Pliocene con un contenuto sensibile di carbonato di Calcio e, più in generale, su tutti i<br />
minerali contenenti ioni alcalino terrosi).<br />
Il processo di ossidazione è particolarmente visibile sulla superficie delle rocce<br />
serpentinitiche e calcescistose s.l. con formazione di patine e/o croste sub-centimetriche<br />
rosso-bruno e giallastre; in particolar modo nelle ultramafiti e nelle rocce basiche<br />
l’ossidazione avviene con processi a carico della mesostasi di fondo (olivine e pirosseni,<br />
plagioclasi). Infatti i minerali, originatisi in ambiente riducente, possono manifestare<br />
instabilità a contatto con l’ossigeno presente nell’aria o disciolto nell’acqua. Ne risulta la<br />
produzione di ossidi e idrossidi (principalmente ferro e manganese) che, nelle rocce<br />
alterate o nei residui di alterazione determinano le sopra citate patine di alterazione.<br />
L’idrolisi è il processo più importante di alterazione e di formazione del suolo. Essa può<br />
portare alla completa decomposizione dei minerali. In generale il processo idrolitico inizia<br />
con la sostituzione degli ioni alcalini Na, K, Ca, Mg più facilmente aggredibili (in realtà gli<br />
ioni alcalino-terrosi Mg ++ , Ca ++ , Be ++ , vengono asportati sotto forma di bicarbonati solubili<br />
ad opera dello ione HCO3 - e, quindi, è necessaria la presenza della CO2 nella soluzione<br />
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure - Via Bombrini, 8 – 16149 Genova<br />
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