relazione area terra - Nostop
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pressione, possono essere così riassunte: pirosseni onfacitico, granato, zoisite,<br />
clinozoisite, glaucofane, attinolite, albite, rutilo, miche fengitiche, talco.<br />
Oppure: pirosseno giadeitico, lawsonite, zoisite, clinozoisite, albite.<br />
Appartengono a questa categoria di rocce, a dimostrazione di un picco di pressione<br />
(climax eclogitico), i Fe-Mg-metagabbri caratterizzati da una associazione mineralogica a<br />
clinopirosseno sodico, cloromelaniti, granato ricco di almandino, con rutilo in percentuali a<br />
volte abbondanti e quantità variabili di anfibolo glaucofanico (Cortesogno et alii, 1974).<br />
Associazione vulcano-sedimentaria<br />
A questa associazione fanno parte rocce definibili come metabasiti (metagabbri e<br />
prasiniti) e rocce metasedimentarie (calcesisti micascisti e quarzoscisti).<br />
I corpi basici sviluppano un layering differenziato costituito da associazioni stabili a<br />
basse pressioni; in particolare si evidenzia lo sviluppo di anfiboli attinolitici, di clorite e<br />
albite con presenza di ossidi. L’associazione calcescistosa mostra una variabilità<br />
composizionale che va dai litotipi marnosi a scisti micacei. Le rocce delle successioni<br />
metasedimentarie mostrano una riequilibratura abbastanza completa in Facies Scisti Verdi<br />
con presenza di calcite, quarzo, miche bianche e ossidi.<br />
4.4.2 Evoluzione metamorfica<br />
Le rocce del Gruppo di Voltri evidenziano quindi un’evoluzione metamorfica<br />
caratterizzata da un “climax eclogitico” di bassa temperatura seguito da processi di<br />
riequilibratura a pressioni decrescenti fino a condizioni di Scisti Verdi (Chiesa et alii, 1975;<br />
Cimmino e Messiga, 1979; Cimmino et alii, 1981). Tale evoluzione metamorfica è<br />
identificabile o ricostruibile in tutti i litotipi del Massiccio.<br />
Il processo di riequilibratura è avvenuto attraverso vari stadi di retrocessione, fatto<br />
documentato dalla presenza di relitti appartenenti a paragenesi successive.<br />
Per quanto riguarda l’evoluzione prograda, non ci sono elementi per ritenere che<br />
anche questa fase si sia sviluppata attraverso una successione progressiva di paragenesi.<br />
Questo fatto è dovuto all’assenza generalizzata a tutta l’Unità di relitti attribuibili alla fase<br />
prograda.<br />
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure - Via Bombrini, 8 – 16149 Genova<br />
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