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FA1 Andrea - enaip

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SV3 Perché questi non vivevano in<br />

Germania ma vivevano in Calabria?<br />

Dunque, sì. Dicevo che ... sono rimasta lì<br />

fino a 1967 e nel frattempo mio marito –<br />

eravamo sposati da una anno – mio marito<br />

aveva fatto la domanda per essere assunto<br />

alla IBM a Magonza. È stato accettato e<br />

quindi lui ha iniziato a lavorare all’IBM a<br />

Magonza. Lui era un tecnico, un radiotecnico.<br />

E io ho valutato un po’ la possibilità di<br />

eventualmente continuare a lavorare alla<br />

Caritas a Mainz oppure entrare anch’io<br />

all’IBM. E in quel momento a Mainz non<br />

c’era la possibilità per me a contiuare la mia<br />

attività alla Caritas.<br />

Per cui anch’io mi sono rivolto all’IBM e mi<br />

hanno presa molto voltentieri e ho lavorato lì<br />

per sette anni nell reparto d’economia.<br />

Poi è nata nostra figlia, Nadia. Siccome io<br />

avevo fatta una esperienza non molto bella<br />

senza papà, ho pensato che dovevo lasciare il<br />

lavoro per dedicarmi completamente<br />

all’educazione di mia figlia. Per cui ho<br />

rinunciato al mio posto di lavoro – mi è<br />

dispiaciuto tantissimo che avevo fatto già ...<br />

diciamo ... una buona carriera che prometteva<br />

tanto.<br />

Tanto è vero che il mio capoufficio quando<br />

ho dato le dimissioni mi è detto: ma non è<br />

possibile! Voi italiani avete una famiglia<br />

molto grande, avete tante conoscenti, non<br />

riesce a trovare nessuno che pensa ad educare<br />

sua figlia? No, guardi. Ho deciso di farlo io.<br />

Perche per me un crescere senza papà è stata<br />

una cosa che mi ha segnata ... oppure mi è<br />

mancato tanto! E così sono rimasta a casa sei<br />

anni.<br />

In questi sei anni, alla fine di questi sei anni<br />

mio marito è stato trasferito da Magonza nel<br />

Baden-Württemberg, a Böblingen. Ed ha<br />

vissuto un anno e mezzo solo perché<br />

appunto è stato molto difficile trovare da<br />

stranieri appartamento. Dopo un anno e<br />

mezzo l’abbiamo trovato. Per cui siamo,<br />

abbiamo traslocato. Questo era nel 1979.<br />

IREF • Intervista SV3<br />

Francesca • NK 23/10/03 • NK 23/10/03 • Pagina 235<br />

E nel 1979 poi mia figlia, l’abbiamo dovuta<br />

poi iscrivere nelle scuole tedesche. L’abbiamo<br />

ancora iscritta a Magonza perché non<br />

sapevamo se il trasloco lo dovevamo fare<br />

prima o dopo l’inizio dell’anno scolastico.<br />

SV3<br />

E lì dopo tanti anni ho dovuta fare un’altra<br />

brutta esperienza che – speravo – di non<br />

doverla fare più. E cioè: Essendo mia figlia<br />

nata in Germania, aveva frequentato l’asilo<br />

tedesco, era una bambina normale, cresiuta<br />

normale in Germania come tanti altri<br />

bambini tedeschi, mi sono sentita dire dal<br />

direttore della scuola che – siccome eravamo<br />

italiani ed in famiglia parlavamo italiano – di<br />

sicuro mia figlia avrebbe avuto problemi a<br />

scuola. Di sicuro!<br />

Ho pianto tanto perché ho detto: Io ho avuto<br />

una brutta esperienza inizialmente con la<br />

scuola tedesca, speravo che questo a mia<br />

figlia restasse risparmiata.<br />

Fortunatamente mia figlia non è andata a<br />

scuola a Mainz ma è venuta qua ...<br />

SV3 Quindi, lei non ha fatto neanche<br />

questa esperienza ...<br />

No. Quando ho scritto poi mia figlia a<br />

Dagersheim che era un quartiere di<br />

Böblingen, ho dovuto fare la stessa<br />

esperienza. Un’altra.<br />

Come era questa?<br />

Anche, la stessa. Mi ha anche previsto<br />

difficoltà perché eravamo stranieri. Qundi<br />

per la seconda volta ho pianto un’altra volta<br />

perché era veramente deprimente.

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