FA1 Andrea - enaip

Quindi un lavoro pastorale?
Sì, sì un lavoro pastorale, di tempo anche un
lavoro sociale, che poì man’ mano che si
andava avanti, si è aiutato anche la Caritas.
Un settore per gli stranieri. Quindi il lavore
sociale faceva più l’assistente della Caritas la
missione è piu addetta a gli battesimi, a Poi
sono arrivati, gente che non metà anni 70
circa anche la familie, allora c’errano da fare
cresimi, battesimi, communioni. Erano più
organizzata come una parrochia per l’italiani,
poi anche per le altre lingue, per spanioli.
Man’ mano che si è andata avanti, la missione
che prima doveva essere solo un punto di
riferimento in passagio per i pochi anni che
tavanno qui a sofrire la solitudine, dove
andare, a chi rivolgersi, qualcuno che gli
ascolta nella propria lingua. Man’ mano che si
è andata avanti siamo organizzati quasi come
una parrochia,
Come mai che si chiamo missione?
Questo è dovuto un fatto che c’e stato un
concordato giù a Roma dando a i missionari,
i preti che vanno al’estero per i loro
connazionali, la cosidetta missio concura
animarum, ?? per la cura delle anime. Un
prete che veniva qui ...
Missio con cura animarum?
Sì, per cura delle anime. E da questa missio
con cura animarum in tedesco è diventato
Missione. Normalmente quando uno sente
Missione, pensa a Africa, pensa al Asia, pensa
al terzo mondo, no? Ma invece qui missione
è venuta fuori da questa cosa qui, missio con
cura animarum.
IREF • Intervista RA2
Sandra • NK 23/10/03 • NK 23/10/03 • Pagina 274
50 anni è una lunga storia. 20 anni non è
cosi lunga, ma è anche già qualcosa. Tu
mi puoi raccontare un attimò di 20 anni
fa? Di 50 anni fa magari, non ti ricordi?
No, di 50 anni fa mi ricordo poco. Mi ricordo
un pocchino degli anni 60 ... , mi ricordo del
gruppe di bambini, giovani, i primi
catechismi, che si faceva con la missione.
Quella volta eravamo ancora leggere la
fornace a Bad Cannstatt. E venivanno i
missionari lì, alla fornace a fare ...