FA1 Andrea - enaip
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Beh, visto che hai parlato dei tuoi<br />
genitori, mi sorge una domanda: hai<br />
detto che i tuoi genitori sono rientrati in<br />
Italia. Adesso che sono rientrati sono<br />
felici, stanno bene lì, oppure dal<br />
momento che ci hanno vissuto tanti anni,<br />
manca loro qualche aspetto della<br />
Germania?<br />
No, questo no, perché sapevano già<br />
dall'inizio che sarebbero rientrati in Italia, e<br />
quindi era stato già tutto programmato in tal<br />
senso.<br />
FA3<br />
Forse una cosa che potrebbe interessare<br />
riguarda me: dopo aver frequentato le scuole<br />
qui in Germania, ho deciso di studiare in<br />
Italia per recuperare questa italianità, e già da<br />
sempre mi sono sentito italiano. È stato però<br />
interessante scoprire in Italia gli elementi<br />
tedeschi che ci sono in me, e quindi ho<br />
dovuto anche rivedere le mie opinioni sulla<br />
Germania, e devo dire che ultimamente sono<br />
molto cambiate in positivo, per il fatto che<br />
quando stai lontano valuti le cose in modo<br />
diverso.<br />
Infine, le Parrocchie: che giudizio ne dai,<br />
se le conosci ... che fiducia ti ispirano? Ce<br />
ne sono di lingua italiana?<br />
Sì, ce ne sono tante, ci sono le messe in<br />
italiano. Forse in passato erano molto utili,<br />
soprattutto per il discorso della lingua. Qui in<br />
Germania non c'era una vera politica di<br />
integrazione: gli italiani venivano, però poi<br />
rimanevano abbastanza isolati, restavano nel<br />
loro ambito, c'erano pochi contatti con i<br />
tedeschi, e quindi mancava la possibilità di<br />
imparare la lingua, di inserirsi in queste<br />
strutture, o anche nelle parrocchie. Oggi un<br />
po’ mi sembra anche questa una cosa<br />
anacronistica, perché con i mezzi che<br />
abbiamo, con la conoscenza della lingua, non<br />
c'è bisogno di isolarsi anche nel momento<br />
della fede. La fede è universale, e non vedo<br />
perché ci debbano essere due parrocchie<br />
parallele, una tedesca e una italiana.<br />
IREF • Intervista FA3<br />
Francesco • FT 23/10/03 • FT 23/10/03 • Pagina 49<br />
Sei a conoscenza dell'esistenza di un<br />
Ministro incaricato della cura degli<br />
italiani all'estero?<br />
Mi sembra di averne sentito parlare, ma<br />
comunque non dettagliatamente.<br />
E invece, quali sono secondo te le<br />
caratteristiche dell'emigrazione italiana<br />
in questo Paese? Dicevi prima<br />
un'immigrazione di tipo accademico,<br />
oggi, e quindi anche di uno status sociale<br />
più alto rispetto al passato.<br />
Sì, e inoltre volevo aggiungere che oggi gli<br />
italiani che arrivano in Germania vogliono<br />
integrarsi, anche quando vengono per un<br />
periodo breve vogliono inserirsi e trarne il<br />
massimo vantaggio, frequentando la società<br />
tedesca, spostandosi qui in Germania. Quindi<br />
come arricchimento, per riportare in Italia il<br />
più possibile.<br />
E sulla storia degli italiani in questo<br />
Paese, quanto sei informato? E da chi hai<br />
tratto queste informazioni?<br />
Fino a quando risaliamo, fino alla Seconda<br />
Guerra Mondiale?<br />
Beh, qui nella traccia di intervista non è<br />
specificato. Diciamo che in generale<br />
esiste una storia dell'emigrazione degli<br />
italiani in Germania ...<br />
Beh, allora parliamo del secondo dopoguerra,<br />
degli anni '50-'60, perché quella è stata<br />
l'ondata forte di emigrazione. Prima erano<br />
casi singoli ...