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Literaturanalyse Integration in die Arbeitswelt durch Gleichstellung

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Pärli/Lichtenauer/Caplazi: <strong>Literaturanalyse</strong> „<strong>Integration</strong> <strong>in</strong> <strong>die</strong> <strong>Arbeitswelt</strong> <strong>durch</strong> <strong>Gleichstellung</strong>“ 90<br />

agevolare la permanenza nel mercato del lavoro, ma deve soprattutto riflettere su come<br />

migliorare l’accesso al mercato del lavoro <strong>in</strong> generale.<br />

4.47 Il passaggio dal modello medico a quello sociale di disabilità descritto <strong>in</strong> questa<br />

analisi bibliografica si riflette anche nella messa a punto di provvedimenti per<br />

l’<strong>in</strong>tegrazione. Infatti, l’o<strong>die</strong>rna politica dei disabili consente l’elaborazione di misure<br />

non più legate unilateralmente all’<strong>in</strong>dividuo, ma che co<strong>in</strong>volgono anche il suo contesto<br />

sociale.<br />

4.48 Il paradigma “assistenziale” e quello “antidiscrim<strong>in</strong>atorio” consentono di dist<strong>in</strong>guere<br />

due poli contrapposti nell’attuale politica dei disabili. Come risulta dalla nostra analisi, i<br />

due paradigmi <strong>in</strong>fluiscono sulla messa a punto delle misure di <strong>in</strong>tegrazione. Quelle<br />

tradizionali, ad esempio, prendono spunto essenzialmente dal paradigma assistenziale.<br />

Nel corso della nostra ricerca abbiamo identificato quattro modelli di <strong>in</strong>tegrazione<br />

attualmente rilevanti che possono essere attribuiti più all’uno o più all’altro polo.<br />

Mentre il Supported Employment e le misure antidiscrim<strong>in</strong>atorie si rifanno al paradigma<br />

antidiscrim<strong>in</strong>atorio, il pr<strong>in</strong>cipio dell’obbligo è una decl<strong>in</strong>azione del paradigma<br />

assistenziale. Tra tutti, il modello basato sulla prescrizione di quote è il più difficile da<br />

classificare. Dal punto di vista degli obiettivi può essere attribuito al paradigma<br />

antidiscrim<strong>in</strong>atorio o delle pari opportunità, tuttavia il concetto di disabilità sul quale<br />

poggia è più aff<strong>in</strong>e alla def<strong>in</strong>izione medica di disabilità che sta alla base del paradigma<br />

assistenziale. A loro volta, le riforme avviate nei modelli <strong>in</strong>centrati sulle quote fanno<br />

capo al paradigma antidiscrim<strong>in</strong>atorio.<br />

4.49 Nessuno dei Paesi da noi esam<strong>in</strong>ati persegue una politica di <strong>in</strong>tegrazione ascrivibile a<br />

uno solo di questi poli, anzi, la politica di <strong>in</strong>tegrazione di tutti questi Stati verte su un<br />

mix di modelli diversi. Si tratta di una decisione senz’altro sensata, <strong>in</strong> quanto i vari<br />

modelli sono <strong>in</strong> grado di completarsi e la tematica, di per sé complessa, difficilmente<br />

potrebbe essere affrontata con un unico modello. Per scoprire quale comb<strong>in</strong>azione dei<br />

diversi modelli di <strong>in</strong>tegrazione produrrà i risultati migliori nel lungo term<strong>in</strong>e, occorrono<br />

altri studi. I dati attualmente disponibili non consentono di esprimere alcuna valutazione<br />

al riguardo. È tuttavia possibile formulare la tesi secondo cui è poco probabile che le<br />

misure prevalentemente orientate all’obbligo port<strong>in</strong>o all’auspicato miglioramento<br />

dell’<strong>in</strong>tegrazione professionale dei disabili, giacché questo modello appare<br />

eccessivamente <strong>in</strong>centrato sul paradigma assistenziale.<br />

4.50 La Svezia può essere citata come esempio di Paese che, <strong>in</strong> materia di <strong>in</strong>tegrazione<br />

professionale dei disabili, fa ricorso sia a misure antidiscrim<strong>in</strong>atorie, sia al pr<strong>in</strong>cipio<br />

dell’obbligo. Di pari passo con l’ampliamento del pr<strong>in</strong>cipio dell’obbligo, nel Paese<br />

scand<strong>in</strong>avo sono stati rafforzati anche i diritti dei disabili. Inoltre, verso la f<strong>in</strong>e degli<br />

anni Novanta, il Supported Employment è stato potenziato diventando un programma<br />

regolare. La Svezia, per contro, non contempla alcuna prescrizione di quote. 323 Per<br />

valutare l’efficacia della comb<strong>in</strong>azione di misure antidiscrim<strong>in</strong>atorie e pr<strong>in</strong>cipio<br />

dell’obbligo, potrebbe essere <strong>in</strong>teressante analizzare più da vic<strong>in</strong>o il sistema svedese<br />

verificando le corrispondenze e le differenze con quello svizzero che, per l’appunto,<br />

pone l’accento sul pr<strong>in</strong>cipio dell’obbligo. La Confederazione, <strong>in</strong>fatti, non prevede né<br />

misure antidiscrim<strong>in</strong>atorie, né prescrizioni di quote. Il Supported Employment, dal<br />

canto suo, non rientra nei programmi ufficiali della politica dei disabili svizzera, anche<br />

se si segnalano alcune <strong>in</strong>iziative isolate di questo tipo. La politica della Confederazione<br />

323 OCSE (politica dei disabili), pag. 173 ss.

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