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fenomeni di dissesto geologico - idraulico sui versanti

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DEGRADAZIONI PER USO AGRICOLO IMPROPRIO<br />

tamento; ne è derivata l’esigenza <strong>di</strong> ricercare il giusto equilibrio tra le necessità<br />

delle produzioni agricole e la conservazione della fertilità dei suoli e delle risorse<br />

ambientali.<br />

La scelta delle tecniche agronomico-conservative da applicare in un determinato<br />

ambiente, per essere adeguata ed efficace deve essere effettuata sulla base <strong>di</strong> valutazioni<br />

atten<strong>di</strong>bili circa l’entità dell’erosione in atto o potenziale e, dunque, sulla<br />

conoscenza dei meccanismi <strong>di</strong> azione dei vari fattori che influenzano il processo<br />

erosivo.<br />

Esistono molteplici pratiche agricole che se attuate permettono <strong>di</strong> controllare<br />

gran parte delle problematiche ricordate in precedenza. Tali accorgimenti sono <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>versa tipologia e sostanzialmente non richiedono tecniche particolarmente artificiose,<br />

anzi alcune <strong>di</strong> queste sono poco onerose dal punto <strong>di</strong> vista della realizzazione<br />

e gestione e coincidono con “vecchi mo<strong>di</strong>” <strong>di</strong> fare agricoltura, che possono<br />

essere efficacemente riproposti nei moderni schemi produttivi. Fra le varie tecniche<br />

agronomico-conservative si ricordano le più <strong>di</strong>ffuse:<br />

• le lavorazioni e la semina lungo le curve <strong>di</strong> livello (inglese contour cultivation)<br />

sono più efficaci rispetto a quelle eseguite nel senso della massima pendenza<br />

a “rittochino” (figure 2.6, 2.7 e 2.8), sia perché favoriscono la formazione <strong>di</strong><br />

aggregati stabili, sia dal punto <strong>di</strong> vista conservativo e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dai <strong>fenomeni</strong><br />

<strong>di</strong> erosione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto <strong>geologico</strong>-<strong>idraulico</strong>;<br />

• l’utilizzo <strong>di</strong> colture foraggere (piante erbacee che formano la base per l’alimentazione<br />

bovina) in rotazione o come colture permanenti (ad esempio come<br />

prati permanenti). Le rotazioni colturali migliori sono quelle che comprendono<br />

l’alternanza con le leguminose che rilasciano gran<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong><br />

sostanza organica nel terreno. Alle rotazioni colturali sono riconosciuti numerosi<br />

effetti positivi che vanno dall’aumento della sostanza organica, al<br />

miglioramento della <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> nutrienti e <strong>di</strong> acqua, dal controllo dei fitofagi,<br />

alla limitazione dello sviluppo <strong>di</strong> infestanti, al controllo della <strong>di</strong>namica<br />

delle malattie, passando per l’inibizione o la promozione della formazione<br />

<strong>di</strong> sostanze nel suolo (es. gli essudati ra<strong>di</strong>cali). I perio<strong>di</strong> a maggese espongono<br />

il terreno all’erosione, e <strong>di</strong> conseguenza anche alla per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> sostanza organica.<br />

L’aggiunta <strong>di</strong> residui colturali e <strong>di</strong> ammendanti organici come compost,<br />

letami, fanghi <strong>di</strong> depurazione e residui legnosi aumenta il livello <strong>di</strong> sostanza<br />

organica nel terreno e contrasta i <strong>fenomeni</strong> erosivi, favorendo la strutturazione<br />

delle particelle <strong>di</strong> terreno in aggregati resistenti;<br />

• il mantenimento costante <strong>di</strong> una copertura vegetale anche durante la stagione<br />

invernale, ad esempio me<strong>di</strong>ante cover crops (colture pacciamanti) o catch<br />

crops (piante trappola), ossia me<strong>di</strong>ante l’utilizzo <strong>di</strong> colture non finalizzate<br />

alla raccolta ma all’immagazzinamento <strong>di</strong> elementi nutritivi e sostanza organica,<br />

che verranno restituiti al suolo me<strong>di</strong>ante sovescio o interramento;<br />

• il ricorso a colture intercalari, ossia quelle il cui ciclo si sviluppa tra due colture<br />

principali previste dall’avvicendamento, che vengono impiegate con<br />

funzione <strong>di</strong> copertura o per sovescio;

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