fenomeni di dissesto geologico - idraulico sui versanti
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FRANE s.s.<br />
Frane s.s.<br />
PRINCIPALI CARATTERI DI RICONOSCIMENTO<br />
Con il termine frana si definisce “il movimento <strong>di</strong> una massa <strong>di</strong> roccia, detrito<br />
e terra lungo un pen<strong>di</strong>o” (CRUDEN, 1991), come effetto prevalente<br />
della forza <strong>di</strong> gravità, che evolve con velocità estremamente variabile, da<br />
alcuni millimetri all’anno a decine <strong>di</strong> metri al secondo. “I movimenti franosi<br />
possono essere superficiali o profon<strong>di</strong>, lenti o rapi<strong>di</strong>, e si verificano secondo<br />
un’ampia gamma <strong>di</strong> meccanismi, cause e modalità d’innesco”<br />
(VARNES, 1978).<br />
Le frane rappresentano la causa principale d’instabilità dei pen<strong>di</strong>i, <strong>di</strong> origine<br />
sia naturale sia artificiale.<br />
Il sistema <strong>di</strong> classificazione proposto prende come riferimento quello <strong>di</strong><br />
VARNES (1978), integrato e adattato da CARRARA et alii (1985) alla situazione<br />
geologica italiana e ripreso in seguito nella “Guida alla compilazione<br />
della scheda IFFI” (Inventario Fenomeni Franosi in Italia) (AMANTI et alii,<br />
2001). In questa sede, a tale schema <strong>di</strong> classificasione sono state apportate<br />
delle opportune mo<strong>di</strong>fiche, dettate dalle necessità e finalità del presente lavoro,<br />
che saranno via via descritte.<br />
Lo schema <strong>di</strong> classificazione adottato <strong>di</strong>stingue otto fondamentali tipologie<br />
<strong>di</strong> movimenti franosi: crolli, ribaltamenti, scorrimenti rotazionali, scorrimenti<br />
traslativi, colamenti lenti, colate rapide <strong>di</strong> detrito e fango, espansioni<br />
laterali e movimenti complessi.<br />
Nella figura 1.3 è riportato lo schema <strong>di</strong> nomenclatura delle varie parti <strong>di</strong><br />
un movimento franoso complesso, riferibile ad uno scorrimento rotazionale<br />
evolvente in colamento lento. La terminologia proposta può essere utilizzata<br />
adattandola a tutte le altre categorie <strong>di</strong> frana.<br />
Per la descrizione <strong>di</strong> ciascun fenomeno franoso, è stata presa a riferimento<br />
la più recente e autorevole letteratura tecnico-scientifica; in<br />
particolare i testi più utilizzati sono stati: AMANTI et alii (1992), AMAN-<br />
TI et alii (1996), AMANTI et alii (2001), CARRARA et alii (1985), CRUDEN<br />
& VARNES (1996), e VARNES (1978). Per brevità <strong>di</strong> esposizione e per evitare<br />
innumerevoli ripetizioni, essi non verranno più citati nel seguito;<br />
saranno invece specificati, all’inizio <strong>di</strong> ogni paragrafo, solo gli altri autori<br />
presi a riferimento <strong>di</strong> volta in volta nel testo.<br />
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