fenomeni di dissesto geologico - idraulico sui versanti
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SPROFONDAMENTI<br />
Le depressioni generate dagli sprofondamenti sono spesso riempite da acque,<br />
così da formare laghetti e specchi d’acqua.<br />
In relazione ai processi genetici, gli sprofondamenti possono essere classificati<br />
in tre gran<strong>di</strong> classi:<br />
• doline, <strong>fenomeni</strong> carsici dovuti alle acque <strong>di</strong> infiltrazione;<br />
• <strong>fenomeni</strong> legati all’attività antropica (sprofondamenti antropici);<br />
• <strong>fenomeni</strong> <strong>di</strong> sinkholes s.s. (sensu strictu), generati per la risalita <strong>di</strong> flui<strong>di</strong>.<br />
Nelle doline l’evoluzione procede per fasi successive, dalla superficie in profon<strong>di</strong>tà,<br />
ad opera dei processi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssoluzione carsica generati dalle acque meteoriche<br />
<strong>di</strong> infiltrazione.<br />
Gli sprofondamenti antropici avvengono per il semplice collasso delle volte <strong>di</strong><br />
cavità sotterranee prodotte da attività antropiche (cave, miniere, catacombe, cisterne<br />
per acqua, gallerie, cunicoli sotterranei <strong>di</strong> varia natura, ecc.), perciò presentano<br />
morfologia varia, non necessariamente sub-circolare.<br />
Per quanto riguarda i sinkholes s.s., si tratta <strong>di</strong> <strong>fenomeni</strong> a <strong>di</strong>ffusione locale determinati<br />
dalle particolari con<strong>di</strong>zioni geologiche del sottosuolo, che ne costituiscono<br />
le cause pre<strong>di</strong>sponenti. Gli elementi caratteristici, secondo NISIO & SALVATI<br />
(2004), sono:<br />
• presenza <strong>di</strong> un substrato carbonatico sepolto, interessato da processi carsici,<br />
posto a profon<strong>di</strong>tà, dal piano campagna, anche superiori ai 100 m;<br />
• si verificano solo in aree <strong>di</strong> pianura laddove sul substrato carbonatico sono<br />
deposti materiali <strong>di</strong> copertura, <strong>di</strong> varia natura, <strong>di</strong> origine continentale, con<br />
granulometria variabile, generalmente incoerenti e con scadenti proprietà<br />
geomeccaniche, sebbene possano essere presenti strati, anche <strong>di</strong> notevole<br />
spessore, <strong>di</strong> depositi coerenti o coesi;<br />
• presenza <strong>di</strong> una potente circolazione idrica sotterranea, nel substrato, alimentata<br />
essenzialmente dai rilievi carbonatici situati ai bor<strong>di</strong> delle piane. Tali<br />
acque, che drenano naturalmente verso il livello <strong>di</strong> base locale, in parte<br />
emergono in corrispondenza del limite idro<strong>geologico</strong> definito dal contatto<br />
tra i rilievi carbonatici più permeabili e i depositi <strong>di</strong> copertura meno permeabili,<br />
in parte vengono drenate dai terreni <strong>di</strong> copertura, dando luogo a <strong>di</strong>verse<br />
falde sovrapposte. Possono contribuire alla circolazione idrica sotterranea<br />
anche flui<strong>di</strong> mineralizzati, in risalita da settori ancora più profon<strong>di</strong> e contenenti<br />
una variabile componente gassosa. La circolazione idrogeologica sotterranea<br />
deve avere: un regime carsico, notevoli carichi idraulici, elevate portate<br />
e rilevanti velocità. Nelle aree dove avviene l’evoluzione degli sprofondamenti,<br />
generalmente, si assiste alla risorgenza <strong>di</strong> acque <strong>di</strong> falda derivanti dalla<br />
circolazione sotterranea nei massicci carbonatici;<br />
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