Figura 1.60 - Valanga nel versante nord del Piz Palù (tratta dal sito web del Servizio Valanghe del Club Alpino Italiano). 98 DISSESTI DOVUTI ALLE VALANGHE 1.1.3 Dissesti dovuti alla valanghe Riferimenti bibliografici: BENINI, 1990; CASTIGLIONI, 1992; GISOTTI & BENEDI- NI, 2000; FRASER 1970; PANIZZA, 1988. Sinonimi: slavina, lavina. Inglese: avalanches.
DISSESTI DOVUTI ALLE VALANGHE Dissesti dovuti alle valanghe PRINCIPALI CARATTERI DI RICONOSCIMENTO Le valanghe possono essere considerate come particolari tipi <strong>di</strong> frane, ossia come frane <strong>di</strong> neve, poiché esse si verificano sotto l’azione prevalente della gravità, quando le forze agenti superano la resistenza del manto nevoso, provocando lo spostamento <strong>di</strong> una certa massa. Si possono generare sia in occasione <strong>di</strong> abbondanti nevicate, sia in particolari situazioni allorquando si creano con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> squilibrio nel manto nevoso appoggiato su un pen<strong>di</strong>o. Secondo l’A.I.NE.VA. (Associazione Interregionale Neve e Valanghe) “la valanga è una massa <strong>di</strong> neve in movimento lungo un pen<strong>di</strong>o, piccola o grande che sia” (figure 1.60 e 1.61). La caduta <strong>di</strong> valanghe <strong>di</strong> neve costituisce uno dei <strong>fenomeni</strong> più <strong>di</strong>struttivi che si verificano nelle zone <strong>di</strong> montagna, rappresenta, infatti, uno dei più importanti <strong>fenomeni</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto <strong>geologico</strong>-<strong>idraulico</strong> in queste aree. Il movimento <strong>di</strong> una valanga lungo un pen<strong>di</strong>o produce l’asportazione <strong>di</strong> tutto ciò che incontra sul suo cammino (detriti, vegetazione ecc.), scava un solco nel versante (corridoio <strong>di</strong> valanga), infine <strong>di</strong>sperde il carico alla base del versante formando conoi<strong>di</strong> o dossi allungati e irregolari. Nelle stagioni senza neve, l’acqua <strong>di</strong>lavante o la caduta <strong>di</strong> detrito per gravità accentuano e/o rielaborano tali forme. Gli effetti morfologici delle valanghe sono evidenti soprattutto in quei luoghi dove esse si ripetono frequentemente. In tali aree si originano accumuli detritici <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni e viene impe<strong>di</strong>ta la crescita <strong>di</strong> una vegetazione boschiva stabilizzatrice. I canaloni <strong>di</strong> valanga (figura 1.62) si formano o si accentuano lungo il percorso abituale delle valanghe, secondo la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> massima pendenza dei <strong>versanti</strong>, per effetto della forza <strong>di</strong> trascinamento della massa <strong>di</strong> neve <strong>sui</strong> materiali che essa incontra lungo il percorso, in particolare <strong>sui</strong> detriti preparati dall’azione meteorica. Le valanghe possono inglobare, lungo il loro percorso, tutto il materiale con cui vengono a contatto, da questo deriva l’estrema eterogeneità degli accumuli detritici che esse producono alla base dei <strong>versanti</strong>. Gli accumuli detritici generati dalle valanghe, infatti, sono costituiti tipicamente da depositi caotici privi <strong>di</strong> qualsiasi organizzazione se<strong>di</strong>mentaria, in particolare privi <strong>di</strong> classazione e gradazione, nei quali si possono trovare mescolati insieme blocchi <strong>di</strong> enormi <strong>di</strong>mensioni con elementi fini argillosi o limosi. Nel caso in cui una valanga attraversi un bosco può inglobare materiale vegetale, anche in gran<strong>di</strong> quantità e <strong>di</strong> notevoli <strong>di</strong>mensioni, come interi tronchi d’albero. 99