fenomeni di dissesto geologico - idraulico sui versanti
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Figura 1.24 – Colata detritica<br />
verificatasi durante l’alluvione<br />
della Valle d’Aosta<br />
nell’ottobre 2000. Essa è<br />
stata innescata per lo scivolamento<br />
del materiale <strong>di</strong> risulta<br />
accumulato imprudentemente<br />
nel piazzale antistante<br />
una cava <strong>di</strong> serpentino<br />
e nell’impluvio sottostante.<br />
Nella foto sono visibili<br />
il canale centrale e gli<br />
argini laterali <strong>di</strong> materiale<br />
detritico abbandonati al passaggio<br />
della colata, costituiti<br />
da materiale molto eterometrico,<br />
con granulometria variabile<br />
dall’argilla ai blocchi.<br />
Si noti come i massi più<br />
grossi siano <strong>di</strong>sposti generalmente<br />
alla sommità degli<br />
argini laterali. Le notevoli<br />
<strong>di</strong>mensioni dei materiali che<br />
possono alimentare una colata<br />
rapida e l’elevata velocità<br />
<strong>di</strong> propagazione costituiscono<br />
le principali cause<br />
dell’enorme potenziale <strong>di</strong>struttivo<br />
<strong>di</strong> tale fenomeno.<br />
Comune <strong>di</strong> Vieille (AO).<br />
54<br />
COLATE RAPIDE DI DETRITO E FANGO<br />
idro<strong>di</strong>namiche ad essa associate svolgono un ruolo predominante, e quello quasistatico<br />
tipico dei <strong>fenomeni</strong> gravitativi. In altre parole, essi presentano caratteristiche<br />
interme<strong>di</strong>e tra i movimenti franosi, nei quali la gravità costituisce in modo<br />
<strong>di</strong>retto l’agente del movimento, mentre l’acqua ha solo il ruolo <strong>di</strong> flui<strong>di</strong>ficante, e<br />
i <strong>fenomeni</strong> <strong>di</strong> trasporto idrico normale, nei quali sono le correnti idriche a svolgere<br />
l’azione <strong>di</strong> trasporto.<br />
In ragione <strong>di</strong> tali caratteristiche, alcuni Autori collocano questi <strong>fenomeni</strong> tra i <strong>di</strong>ssesti<br />
idraulici, poiché in molti casi essi si incanalano lungo corsi d’acqua preesistenti,<br />
espandendosi tipicamente in zone <strong>di</strong> conoide. In questa sede si è scelto <strong>di</strong><br />
classificare tali <strong>fenomeni</strong> tra i <strong>di</strong>ssesti <strong>di</strong> versante, analogamente alle classificazioni<br />
<strong>di</strong> VARNES (1978) e IFFI, prese a riferimento nel presente lavoro.<br />
Le colate rapide <strong>di</strong> detrito e <strong>di</strong> fango sono <strong>di</strong>stinte sulla base della granulometria<br />
del materiale interessato. Nello specifico un fenomeno può essere riferito a un<br />
debris flow se la percentuale maggiore <strong>di</strong> 2 mm è compresa tra il 20 e l’80%, oppure<br />
a un mud flow se la percentuale inferiore a 2 mm è maggiore dell’80%<br />
(SCOTTO DI SANTOLO, 2002). La <strong>di</strong>mensione granulometrica dei materiali che