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fenomeni di dissesto geologico - idraulico sui versanti

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Figura 1.8 – Fenomeni <strong>di</strong> ribaltamento<br />

resi evidenti,<br />

nella parte centrale dell’immagine,<br />

dalla presenza <strong>di</strong><br />

un’inflessione dei blocchi.<br />

Questi <strong>fenomeni</strong> coinvolgono<br />

dei materiali lapidei interessati<br />

da alcune famiglie <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>scontinuità <strong>di</strong>sposte sia<br />

subverticalmente, sia suborizzontalmente.<br />

Tra queste,<br />

la famiglia che con<strong>di</strong>ziona il<br />

ribaltamento frontale dei<br />

blocchi è quella orientata<br />

parallelamente alla parete<br />

rocciosa. Comune <strong>di</strong> Dorgali<br />

(NU).<br />

36<br />

CROLLI E RIBALTAMENTI<br />

I due <strong>fenomeni</strong> si possono sviluppare in tutti i tipi <strong>di</strong> materiali: rocce, detriti e terre.<br />

I <strong>fenomeni</strong> <strong>di</strong> crollo, generalmente, producono degli accumuli detritici sulle parti<br />

basse dei <strong>versanti</strong>, che in tempi successivi, se vi sono le con<strong>di</strong>zioni morfologiche<br />

sufficienti, possono essere riattivati da ulteriori movimenti gravitativi; ad esempio<br />

in occasione <strong>di</strong> eventi meteorici eccezionali i corpi <strong>di</strong> frana possono alimentare<br />

delle colate rapide <strong>di</strong> detrito.<br />

Le cause pre<strong>di</strong>sponenti dei <strong>fenomeni</strong> <strong>di</strong> crollo e <strong>di</strong> ribaltamento sono costituite<br />

dalla presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>scontinuità litologiche e strutturali, generalmente preesistenti,<br />

lungo le quali avvengono i <strong>di</strong>stacchi, quali ad esempio: giunti <strong>di</strong> stratificazione, piani<br />

<strong>di</strong> faglia, fratturazione tettonica, fessurazione <strong>di</strong> varia natura, in particolare per<br />

<strong>di</strong>ssoluzione chimica, da trazione e rilascio tensionale, piani <strong>di</strong> scistosità o <strong>di</strong> laminazione,<br />

superfici <strong>di</strong> contatto tra materiali aventi caratteristiche geomeccaniche<br />

<strong>di</strong>fferenti. Non sono rare, comunque, le superfici <strong>di</strong> neoformazione.<br />

Nel caso dei crolli le <strong>di</strong>scontinuità sono caratterizzate da elevata pendenza e <strong>di</strong>sposte<br />

parallelamente all’orientazione del versante. Nel caso dei ribaltamenti devono<br />

essere presenti più famiglie <strong>di</strong> <strong>di</strong>scontinuità (figura 1.8), sia quelle ad elevata<br />

pendenza, sia quelle sub-orizzonali.<br />

Tra le cause determinanti ricor<strong>di</strong>amo: gli eventi meteorici intensi, le infiltrazioni<br />

d’acqua, lo scalzamento al piede dei <strong>versanti</strong> provocato dall’azione erosiva prodotta<br />

dalla corrente <strong>di</strong> un corso d’acqua o dal moto ondoso (figura 1.9), l’ampliamento<br />

delle fessure dovuto a <strong>fenomeni</strong> crioclastici, termoclastici o all’effetto della crescita<br />

<strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci, le sollecitazioni sismiche, le vibrazioni artificiali e le mo<strong>di</strong>fiche antropiche<br />

alla geometria del versante.

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