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fenomeni di dissesto geologico - idraulico sui versanti

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DEGRADAZIONI PER ERRATA GESTIONE<br />

DEL BOSCO<br />

L’efficacia <strong>di</strong> una foresta nella protezione idrogeologica è quin<strong>di</strong> strettamente correlata<br />

col suo armonico inserimento nelle con<strong>di</strong>zioni ecologiche locali e <strong>di</strong>pende<br />

della sua composizione, struttura e densità, dalle forme <strong>di</strong> governo e trattamento. Ecco<br />

quin<strong>di</strong> che anche il rinfoltimento dei boschi ra<strong>di</strong>, il miglioramento dei boschi<br />

degradati, le conversioni dei cedui in fustaie, la scelta delle forme <strong>di</strong> trattamento<br />

più consone con la protezione del suolo e con la rinnovazione e l’evoluzione della<br />

foresta, la lotta contro gli incen<strong>di</strong> boschivi, l’assestamento dei soprassuoli su basi<br />

naturalistiche (ossia cercando <strong>di</strong> favorire il più possibile la vegetazione naturale<br />

potenziale), sono altrettante componenti della sistemazione idrogeologica del territorio,<br />

non meno importanti del rimboschimento dei terreni nu<strong>di</strong>.<br />

Per quanto riguarda il ruolo svolto dalla copertura vegetale sulla stabilità dei <strong>versanti</strong>,<br />

occorre considerare che in alcune con<strong>di</strong>zioni la sua presenza può avere anche<br />

effetti negativi. Il bosco agisce <strong>sui</strong> pen<strong>di</strong>i anche come fattore peso, quin<strong>di</strong> per<br />

quelli poco stabili e/o molto acclivi, può rappresentare uno dei fattori che pre<strong>di</strong>spongono<br />

ai <strong>fenomeni</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto <strong>geologico</strong>-<strong>idraulico</strong>, soprattutto per quei movimenti<br />

in cui il <strong>di</strong>stacco si verifica al <strong>di</strong> sotto del limite raggiunto dalle ra<strong>di</strong>ci.<br />

L’origine <strong>di</strong> questi effetti va ricondotta, in parte, alla incapacità dell’uomo <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>are<br />

e gestire il proprio territorio. Il peso <strong>di</strong> un bosco varia molto se esso è ad alto<br />

fusto oppure un ceduo abbandonato o “ceduo invecchiato”, nel quale i numerosi<br />

polloni caricano le ceppaie oltremisura e possono costituire un peso ingestibile in<br />

situazioni <strong>di</strong> equilibrio precario. I cambiamenti socio-economici intervenuti nel<br />

secondo dopoguerra, citati nei paragrafi precedenti, hanno notevolmente ridotto<br />

l’interesse per la cura e la gestione dei boschi cedui, causandone spesso l’abbandono.<br />

Altro effetto <strong>di</strong> una grossa quantità <strong>di</strong> biomassa vegetale <strong>sui</strong> pen<strong>di</strong>i è rappresentato<br />

dalla possibilità <strong>di</strong> crollo <strong>di</strong> alcuni in<strong>di</strong>vidui, dai quali si possono innescare<br />

movimenti franosi con portata ben più ampia.<br />

A ciò va aggiunta la capacità della vegetazione <strong>di</strong> trasmettere gli sforzi <strong>di</strong>namici<br />

esercitati dal vento al terreno, che sono in grado <strong>di</strong> innescare dei movimenti gravitativi,<br />

ma qui l’effetto si fa <strong>di</strong>fficilmente ponderabile.<br />

Occorre sottolineare che in quei movimenti gravitativi che coinvolgono masse <strong>di</strong><br />

notevoli <strong>di</strong>mensioni, quali le Deformazioni gravitative profonde <strong>di</strong> versante, la<br />

presenza o meno della vegetazione può essere, considerata, ragionevolmente,<br />

ininfluente ai fini della stabilità.<br />

Le colate rapide <strong>di</strong> detrito che si sono verificate recentemente nella Regione<br />

Campania (Sarno 1998, Cervinara 1999, Ischia 2006), con drammatiche conseguenze,<br />

hanno interessato aree boscose (ve<strong>di</strong> paragrafo “Colate rapide <strong>di</strong> detrito e<br />

fango”). Per questi <strong>fenomeni</strong> gli effetti svolti dalla copertura vegetale sono ancora<br />

in esame.<br />

Secondo vari Autori (GRAY & MEGAHAN, 1981; MULDER, 1991; SIDLE, 1992)<br />

l’effetto <strong>sui</strong> <strong>versanti</strong> del sovraccarico dovuto alla biomassa sarebbe comunque <strong>di</strong><br />

entità modesta e soprattutto l’entità degli effetti positivi, dovuta alla presenza<br />

della vegetazione, è <strong>di</strong> gran lunga superiore a quella dei negativi.

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