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Svar Numero 5 - Lettere e filosofia

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Assistiamo oggi a un’informazione che viene<br />

sempre più falsata da interessi politici, il diritto<br />

all’informazione ci viene negato, tutto è manipolato<br />

per renderci burattini nelle mani dei potenti; le<br />

notizie politiche, nazionali e internazionali,<br />

scottanti vengono occultate per dare rilevanza a<br />

frivolezze che molto poco hanno a che fare con la<br />

realtà. L’ex presidente del consiglio Silvio<br />

Berlusconi è proprietario delle reti Mediaset e, da<br />

capo dei Ministri, controllava anche le reti Rai<br />

statali. C’è un monopolio nell’informazione. A<br />

poco serve che Striscia la notizia faccia satira sui<br />

tacchi o sui capelli trapiantati del cavaliere quando<br />

lo scempio italiano cui ha contribuito viene taciuto.<br />

Nel ventennio fascista . Radio e cinema furono sfruttati ai<br />

fini propagandistici. La propaganda oggi è il mezzo<br />

fondamentale che utilizzano i politici in periodo di<br />

elezioni e non. Sono diventati le soubrette del<br />

nuovo millennio, appaiono sempre in televisione,<br />

sui manifesti. La propaganda è figlia del fascismo.<br />

Il partito fascista istituì il ministero della Cultura<br />

Popolare, orientando e controllando tutti gli aspetti<br />

della cultura; istituì L’Unione Cinematografica<br />

Educativa(LUCE) che produsse documentari e<br />

cinegiornali di attualità per mostrare la grandezza e<br />

il valore del duce, il valore delle sue imprese, la<br />

crescita del prestigio internazionale. . E’ il caso di fare notare le parole di<br />

Berlusconi quando, presidente di turno per sei<br />

mesi al Parlamento Europeo, a Strasburgo<br />

pronunciò un discorso da lasciare tutti senza<br />

parole. Shultz, tedesco, portavoce del gruppo<br />

socialista, gli pose delle domande molto precise cui<br />

Berlusconi rispose con questo discorso:<br />

<br />

C’è da concludere che non c’è “conclusione” al<br />

peggio. Il popolo italiano dovrebbe pensare a<br />

reagire contro tutto ciò che, “dall’alto”, gli viene<br />

imposto. Protestano i trasportatori in Sicilia con<br />

blocchi stradali, creando disagi al trasferimento<br />

delle merci; ma la protesta sta diventando di più<br />

ampio respiro, coinvolgendo tutta l’Italia e, forse,<br />

tutta l’Europa (proteste in Romania contro le<br />

misure economiche volute dal governo; in Spagna<br />

va in atto la protesta contro i tagli all’istruzione; in<br />

Francia 300 mila persone sono scese in piazza a<br />

manifestare contro il piano di austerità proposto dal<br />

governo). Fino a che punto siamo disposti a subire<br />

queste dinamiche politiche-economiche globali?<br />

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