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Svar Numero 5 - Lettere e filosofia

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Buona parte del denaro presente in questi flussi<br />

passa virtualmente dai cittadini alle banche, e lo fa<br />

attraverso lo Stato, che prima incassa sottoforma di<br />

imposte dai cittadini e poi lo passa alla banche,<br />

storicamente grandi finanziatrici del debito<br />

pubblico nazionale.<br />

E’ proprio questo processo che da vita alla<br />

rarefazione monetaria, che spesso causa<br />

l’inflazione.<br />

L’aumento di denaro in circolazione non comporta<br />

automaticamente inflazione. Difatti la variazione<br />

dei prezzi avviene in funzione:<br />

A) della disponibilità del cliente a pagarli;<br />

B) del denaro a disposizione degli imprenditori;<br />

C) del denaro a disposizione degli acquirenti;<br />

D) di tasse, accise, costo del denaro, tassi<br />

d’interesse etc.<br />

Fatta eccezione per il caso A (e non sempre), un<br />

aumento del denaro circolante sortisce<br />

l’abbassamento dei prezzi. Anzi nel caso D si<br />

deduce che è l’aumento dei costi, compreso quello<br />

del denaro, a creare inflazione.<br />

Quindi la politica della BCE, volta ad aumentare il<br />

costo del denaro e i tassi di interessi, e diminuire la<br />

moneta circolante, per abbassare l’inflazione,<br />

ottiene l’effetto opposto. L’economia moderna,<br />

basata sui principi keynesiani e smithiani, è fallita.<br />

Secondo tali teorie, maggiore è la quantità di<br />

denaro sottratto al mercato, maggiore sarà la<br />

conseguente diminuzione dei prezzi. Per cui,<br />

secondo questi concetti, il mercato resterebbe in<br />

piedi anche con un solo euro in circolazione, con la<br />

differenza che tutto costerebbe infinitamente meno.<br />

Ovvio che ciò sia impossibile, perché dinanzi una<br />

situazione del genere collasserebbe il sistema<br />

economico, e con lui tutte queste teorie arcaiche.<br />

Tutto ciò non è il frutto dell’incompetenza da parte<br />

degli organi monetari ed economici, ma il risultato<br />

di una premeditazione, volta al controllo delle<br />

nazioni attraverso il denaro, e l’usura, che rendono<br />

schiavi del sistema miliardi di persone.<br />

Henry Ford disse: "E' un bene che il popolo non<br />

comprenda il funzionamento del nostro sistema<br />

bancario e monetario, perché se accadesse credo<br />

che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani<br />

mattina."<br />

Mentre secondo l’economista canadese J. K.<br />

Galbraith, lo studio del sistema monetario è alla<br />

portata di qualsiasi persona curiosa e mediamente<br />

intelligente.<br />

La scienza economica si servirebbe dell’apparente<br />

complessità della materia per allontanare le<br />

persone dalla verità; una verità che potrebbe<br />

compromettere il perpetrarsi dell’attuale status quo.<br />

Esiste una economia libera senza il ricatto<br />

dell’inflazione.<br />

Ecco come avviene la creazione del denaro: le<br />

banconote sono emesse dalla BCE, ente privato, e<br />

sono utilizzate per acquistare Titoli di Stato, che<br />

però sono gravati da interessi ; ovvio che per<br />

pagare questi interessi è emesso altro denaro. E’ un<br />

cane che si morde la coda.<br />

L’unico modo per uscire da questa spirale, sarebbe<br />

quello di generare nel bilancio pubblico avanzi<br />

primari talmente consistenti da superare la spesa<br />

per gli interessi. L’avanzo primario è il risultato<br />

della differenza tra il totale delle entrate, tributarie<br />

ed extra tributarie, ed il totale delle spese di uno<br />

Stato, risultato ottenuto prima di pagare gli<br />

interessi passivi sul debito pubblico, cioè sui buoni<br />

del tesoro e certificati di credito emessi.<br />

In particolare, se il totale delle entrate dello Stato<br />

eccede il totale delle sue spese, avremo l’avanzo<br />

primario, contrariamente avremo il disavanzo<br />

primario 1.<br />

Per far fronte al livello attuale del debito pubblico,<br />

bisognerebbe chiudere il bilancio con avanzi<br />

nettamente fuori dalla portata degli attuali governi.<br />

Inoltre una politica del genere comporterebbe un<br />

sacrificio lacrime e sangue da parte dei cittadini,<br />

con taglio dei servizi e inasprimento della<br />

pressione tributaria. Una assurda ingiustizia, che<br />

nei fatti andrebbe ad imporre politiche pubblica per<br />

ripianare un debito contratto dai privati.<br />

Il debito pubblico non è ripianabile, è in continuo e<br />

costante crescita. Difatti si parla sempre non di<br />

estinzione del debito, ma di rifinanziamento. Un<br />

finanziamento che passa sempre attraverso<br />

l’acquisto di nuovi Titoli di Stato, totalmente<br />

indipendenti dalle manovre finanziare attuate dai<br />

vari governi appartenenti a diversi schieramenti<br />

politici, sempre e comunque asservite ai cartelli<br />

bancari internazionali.<br />

Esiste una soluzione? Certo. Lo Stato per prima<br />

cosa dovrebbe riappropriarsi di Bankitalia, creando

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