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Svar Numero 5 - Lettere e filosofia

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di catene montuose lungo tutto lo stivale facilita la<br />

nascita di impianti per la produzione di energia<br />

idroelettrica, la principale risorsa alternativa alle<br />

fonti fossili usata in Italia: essa garantisce oggi<br />

circa il 15% del fabbisogno energetico. Ma oltre<br />

alle tradizionali fonti rinnovabili, esistono nuove<br />

tecnologie in fase di sperimentazione capaci di<br />

sfruttare l’energia delle maree o delle correnti<br />

marine, e perfino delle onde o della variazione di<br />

temperatura alle differenti profondità: in una<br />

penisola come l’Italia, circondata dai mari, tutto ciò<br />

non causerebbe altro che benefici.<br />

Secondo gli studi di Jakobson e Delucchi l’energia<br />

rinnovabile potrebbe coprire il fabbisogno<br />

energetico del pianeta in soli 50 anni 2. Le energie<br />

wws (wind, water, solar ovvero vento, acqua e sole)<br />

potrebbero accompagnare i combustibili<br />

tradizionali e sostituirli interamente nel 2050.<br />

Questo risultato viene esplicato nel saggio<br />

“Providing all global Energy with wind, water and<br />

solar power” di Mark Jakobson e Mark Delucchi. I<br />

due studiosi statunitensi stimano che la richiesta<br />

mondiale di energia nel 2030 sarà di 11.500<br />

gigawatt. Con le wws in circa vent’anni, si<br />

otterrebbero circa 100.000 gigawatt, e quindi oltre<br />

il fabbisogno. Circa l’84% dell’energia sarà fornita<br />

dalle turbine eoliche. Secondo i due studiosi,<br />

inoltre, ciò che non permetterebbe uno sviluppo<br />

dell’energia rinnovabile sarebbero soprattutto<br />

questioni politiche: i governi, afferma Jakobson,<br />

avrebbero interessi nel proseguire gli studi sul<br />

nucleare, non tanto per questioni energetiche,<br />

quanto per la produzione di armi sempre più<br />

potenti. Per di più esistono modelli energetici<br />

“elitari” ed altri “democratici”(così vengono<br />

definiti da Rifkin): il nucleare è centralizzato,<br />

servono grandi capitali per avviarlo e mantenerlo.<br />

L’energia rinnovabile al contrario è democratica, un<br />

sistema distribuito, dal basso verso l’alto in cui<br />

ognuno produce e scambia autonomamente. Solo<br />

perché l’energia rinnovabile non segue gli interessi<br />

dei grandi capitalisti non significa che essa non sia<br />

sufficiente a coprire il fabbisogno energetico<br />

mondiale, e ciò lo dimostra appunto lo studio di<br />

Jakobson e Delucchi.<br />

Ovviamente se si dovessero guardare le necessità<br />

energetiche in tempistiche minori, il nucleare<br />

sarebbe la soluzione migliore. Infatti, esso produce<br />

una quantità di energia notevole in poco tempo e<br />

per quel che riguarda la questione ambientale si<br />

potrebbe anche aggiungere che non produce CO2<br />

(ovvero anidride carbonica) ed ossidi di azoto e<br />

zolfo, i quali sono principali cause del buco<br />

nell’ozono.<br />

Tuttavia le 439 centrali nucleari oggi in funzione<br />

nel mondo non producono che il 5% dell’energia<br />

totale. Ma, sempre come sostiene l’economista<br />

Rifkin, il nucleare avrebbe un senso se coprisse<br />

almeno il 20% del fabbisogno energetico mondiale,<br />

solo in questo caso i costi sostenuti per le centrali e<br />

il controllo sarebbero giustificati. Certo, perché<br />

oltre al costo per la creazione di una centrale<br />

nucleare, entrano in gioco il costo per il suo<br />

mantenimento e lo spreco di acqua per il<br />

raffreddamento dei reattori.<br />

Inoltre resta il problema fondamentale<br />

dell’eliminazione delle scorie. Gli Stati Uniti hanno<br />

costruito un sistema di stoccaggio nello Yucca<br />

Mountain spendendo miliardi di dollari per un<br />

progetto fallito nel 2010. Come può l’Italia, che ha<br />

già problemi sul fronte dello smaltimento<br />

dell’umido, affrontare tale problema? E su quale<br />

organizzazione ricadrebbero la gestione e i costi di<br />

tale smaltimento? Dove andranno a finire tali<br />

scorie? Come se in nostri mari non fossero già<br />

abbastanza radioattivi!<br />

Le energie rinnovabili sono infinite e in continua<br />

evoluzione. Non solo, essendo rinnovabili, sono<br />

inesauribili ma le tecnologie e le nuove invenzioni<br />

migliorano con il passare del tempo. Se prima,<br />

trarre energia dal sole sembrava impensabile<br />

adesso forse è la cosa più naturale e si cercano<br />

nuove tecnologie e nuovi materiali per potenziare il<br />

fotovoltaico. Se prima il vento creava disagi e<br />

seccature adesso può essere un elemento a nostra<br />

disposizione. E andando oltre, ci sono migliaia e<br />

migliaia di studi che si concentrano su altre forme<br />

di rinnovabile e che sono ancora in fase di<br />

sperimentazione. Se vi sono evoluzioni negli studi<br />

sul nucleare, esse sussistono non tanto sul fronte<br />

della produzione energetica quanto su<br />

approfondimenti per la produzione di armi<br />

atomiche. Rinnovabile significa nuove scoperte,<br />

nuovi materiali e nuove invenzioni per un<br />

miglioramento della funzionalità e della qualità<br />

degli impianti di produzione di energia che<br />

verrebbe prodotta in quantità maggiori a costi<br />

inferiori.<br />

L’energia rinnovabile crea nuovi posti di lavoro.<br />

Secondo uno studio dell’Ires ( istituto delle

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