Svar Numero 5 - Lettere e filosofia
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serve, appunto a raffigurare il capitalista sfruttatore,<br />
che col suo fare languido riesce ad impossessarsi<br />
del lavoro “vivo” del proletario.<br />
Già dalla prima metà del 700 il vampiro ha assunto<br />
il significato di metafora politica – economica. Il<br />
tiranno, il capitalista che succhia il sangue al<br />
popolo viene identificato come, appunto, vampiro.<br />
Ma cosa ha a che fare il vampiro col capitalista?<br />
Già Marx usò molte metafore sul vampiro, per<br />
spiegare i limiti della giornata lavorativa del<br />
proletario, scrivendo : «Dunque, il capitale è lavoro<br />
morto che resuscita, come un vampiro, solo<br />
succhiando lavoro vivo, e tanto più vive quanto più<br />
risucchia 1». Attraverso i riferimenti a questa<br />
creatura, Marx mostra come il capitale non solo si<br />
nutre del lavoro vivo estratto dalla classe<br />
lavoratrice ma che in questo modo cresce e si<br />
moltiplica, riuscendo così a rendere la classe<br />
operaia una parte integrale del proprio processo<br />
riproduttivo.<br />
L’uso delle metafore da parte del filosofo è<br />
frequente in tutta la sua opera. Innanzi tutto Marx si<br />
serve della figura del vampiro perché non è un<br />
semplice mostro. Certo come gli altri mostri, il<br />
vampiro disturba le regole sociali, ma al contrario<br />
degli altri viene identificato dallo stesso filosofo<br />
come parassita, «parasite». Anche Voltaire diede la<br />
definizione di “vampire” nel suo Philosophical<br />
Dictonay. Egli individuò il vampiro affermando : «<br />
Questi vampiri erano cadaveri, che uscivano dalle<br />
loro tombe la notte per succhiare il sangue dei vivi,<br />
sia dalle loro gole che dai loro stomachi, e poi<br />
tornavano nei loro cimiteri. Le persone a cui<br />
succhiarono il sangue si indebolivano, divenivano<br />
pallide e iniziavano a consumarsi, mentre i cadaveri<br />
che succhiavano il sangue prendevano peso, la loro<br />
carnagione si faceva rosea e godevano di un grande<br />
appetito. Fu in Polonia, Ungheria, Slesia, Moravia,<br />
Austria e nella Lorena che i morti poterono così<br />
gioire 2.». Anche nella letteratura non mancano i<br />
riferimenti. Infatti nel Dracula di Bram Stocker si<br />
può notare come il vampiro sia interessato solo<br />
nell’ampliare il suo dominio e nell’accumulare<br />
beni. Tuttavia questo concetto si distacca da quello<br />
del filosofo Marx, il quale indica come il “lavoro<br />
morto” è in grado di diventare fattore di produzione<br />
associato al lavoro “vivo”. Il capitale si ravviva<br />
come un vampiro perché capitalista e vampiro<br />
hanno la prerogativa di succhiare il sangue e<br />
l’anima del proletario. Marx inoltre affermerà : «<br />
[…] sete del vampiro che il capitale che del vivo<br />
sangue del lavoro». In Das Kapital Marx più volte<br />
fa riferimento al vampiro come metafora del<br />
capitale, sottolineando come entrambi siano<br />
accumunati da un metabolismo mostruoso e<br />
innaturale.<br />
Il capitalismo però non va visto solo come<br />
speculatore. Infatti i vantaggi non mancano.<br />
Innanzitutto quando fu introdotto tra il XVI e il<br />
XVII secolo, ha permesso il diritto di comprare e<br />
vendere capitali in un libero mercato, libero dal<br />
contratto statale. Lo sostengono infatti il<br />
liberalismo, perché è considerato forma pura di<br />
economia di mercato con interventi statali ridotti al<br />
minimo; il conservatorismo perché difende<br />
qualcosa di non diverso dallo status quo delle<br />
pratiche capitaliste attuali; il mercantilismo perché<br />
promuove la protezione delle industrie e il<br />
commercio interno, contro la concorrenza estera,<br />
permettendo prezzi più accessibili. Anche il<br />
progresso tecnologico non sarebbe esistito senza<br />
gli scambi favoriti dal capitalismo. Esso ha<br />
generato il libero mercato e la libera concorrenza,<br />
al contrario del vampiro che è :« un vero e proprio<br />
detentore di un monopolio che non consente<br />
concorrenza 3». E’ dalla buona concorrenza che<br />
nasce il beneficio dei consumatori.<br />
In effetti però si è passati da un capitalismo liberale<br />
che si arricchiva con i consumi, ad un capitalismo<br />
vampiro che si arricchisce contro i consumi. I<br />
prezzi dei beni primari infatti, continuano a<br />
crescere, mentre i salari diminuiscono. Questo<br />
perché il lavoro c’è ma la mano d’opera utilizzata è<br />
al ribasso. La banche inoltre giocano un ruolo<br />
strategico. Speculano sui Paesi sottosviluppati<br />
comprando i loro titoli che rivalutati recano molti<br />
vantaggi e profitti. Impoverendo così i ceti più<br />
bassi quali : pensionati, impiegati, giovani e operai<br />
si va incontro ad una sorta di compressione dei ceti<br />
stessi. Questa crisi infatti non è per niente pagata o<br />
affrontata da chi l’ha generata ma bensì è pagata da<br />
coloro che dovrebbero essere salvaguardati e ai<br />
quali dovrebbe essere preservato il diritto ad una<br />
vita per lo meno adeguato alle esigenze di oggi. Le<br />
banche e la finanza sono la causa prima del disastro<br />
a cui assistiamo, ma purtroppo i politici sembrano<br />
non interessarsi per niente al fatto che le banche<br />
stesse vengono ricapitola rizzate col denaro<br />
pubblico che dovrà essere poi ripagato con i<br />
sacrifici dei “servi della gleba” . L’operaio ha tutto