Svar Numero 5 - Lettere e filosofia
Svar Numero 5 - Lettere e filosofia
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Sull’icona è stata avanzata un’ipotesi che ben si<br />
sposa con la mia tesi che Dio non è onnipotente e<br />
che sta all’uomo prendere in mano il proprio<br />
destino.<br />
Vi sono rappresentati tre angeli –che i padri della<br />
Chiesa interpretano come la Trinità-, seduti attorno<br />
ad un tavolo, al cui centro si trova un calice<br />
contenente un agnello. I tre si guardano a vicenda,<br />
formano tra di loro un triangolo, ma se si torna a<br />
considerare il tavolo, allora c’è un posto vacante. Il<br />
posto rimasto vuoto deve essere occupato da chi<br />
osserva l’icona, quindi l’uomo, i singoli individui.<br />
Il sedersi attorno al tavolo unendosi alla Trinità<br />
significa diventarne parte, elevarsi allo stato divino<br />
e collaborare al progetto di vita, progetto che –orasiamo<br />
noi a redigere e a portare avanti.<br />
Se la Bibbia propone la piena potenza di Dio, la<br />
mia idea è che questa non ci sia, oppure – come<br />
Jonas- che Dio vi abbia rinunciato per consentire al<br />
mondo di essere e di divenire secondo quelli che<br />
sono i nostri piani.<br />
NOTE:<br />
1 Sal 115,3<br />
2 Est 4,17c; Prv 21,1; Tb 13,2<br />
3 1 Cor 1,25<br />
4 Ef 1,19-22<br />
5<br />
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p1s2c1p3_it.htm .<br />
6 P. De Benedetti, Quale Dio? Una domanda dalla storia,<br />
Brescia 1997, p. 9-10.<br />
7 Ferdinando Camon è uno scrittore di matrice cattolica che<br />
tenta in “Conversazione con Primo Levi” di rivisitare le<br />
“colpe” della storia cristiana e trova in Primo Levi una delle<br />
risposte più drastiche agli interrogativi sorti a proposito di<br />
Dio. Il suicidio di Levi, da molti interpretato come una<br />
risposta ritardata alla detenzione nazista, rappresenta il<br />
culmine dello smarrimento, giunto in concomitanza alla<br />
negazione dell’esistenza di un Dio.<br />
8 Elie Wiesel, La notte, Firenze 1980, p. 66-67<br />
9 H. Jonas, Il concetto di Dio dopo Auschwitz, una voce<br />
ebraica, Genova 2004, p. 35<br />
10 Tzimtzùm significa ripiegamento, autolimitazione e fa<br />
parte del misticismo della Qabbalà. Nella concezione di<br />
Luria, il termine è da tradursi come ritiro o ritorno.<br />
Brevemente, l’esistenza dell’universo, sarebbe resa possibile<br />
da un processo di contrazione in Dio: Dio rende vacanti delle<br />
zone da cui si ritrae e qui è consentito agli uomini di essere.<br />
11 H. Jonas, Il concetto di Dio dopo Auschwitz una vove<br />
ebraica, Genova 2004, p. 39-40<br />
12 Is 45, 15<br />
13 E. Hillesum, Diario, Milano 2011, p. 169<br />
14 I libri di Samuele abbracciano un arco di tempo che va<br />
dal XII secolo a.C. al 1010 a.C. e trattano dell’abbandono<br />
dell’ordinamento giuridico, seguendolo sino all’adozione<br />
della monarchia. Samuele regna col titolo di Giudice sulla<br />
confederazione delle 12 tribù di Israele, funge da mediatore<br />
tra il popolo e Dio, così come prevede l’ordinamento<br />
teocratico. Nel passo citato si illustra il rigetto da parte del<br />
popolo degli ordini di Dio, ricevuti per bocca di Samuele.<br />
L’insurrezione è dovuta al desiderio da parte delle tribù di<br />
adottare un regime monarchico, in modo da uniformarsi ai<br />
regni confinanti. È un palese rifiuto di seguire la volontà del<br />
Signore.<br />
15 Nel primo libro di Samuele Saul viene ritratto in continue<br />
disubbidienze rispetto agli ordini divini. Il passo citato si rifà<br />
al momento in cui Saul è in procinto di attaccare battaglia<br />
agli Amaleciti e riceve l’ordine da Dio di distruggere<br />
completamente la popolazione e di giustiziare il loro re Agag.<br />
Saul procede invece sacrificando una cospicua parte del<br />
bottino al Signore –azione di per sé non criticabile agli occhi<br />
del popolo- e palesando la sua disubbidienza. Tale decisione<br />
portò Samuele a dimettersi da consigliere di Saul e a<br />
rimuovere l’unzione di re da Saul al fine di eleggere<br />
segretamente a nuovo sovrano Davide.<br />
16<br />
17<br />
18 N. Abbagnano, G. Fornero, Il nuovo protagonisti e testi<br />
della <strong>filosofia</strong>, Varese 2007, p. 81<br />
L’individuo tende –secondo Feuerbach- a costruire<br />
sull’immagine di Dio la realizzazione di tutte le proprie<br />
aspirazioni, tra queste il potere. Nell’immaginare e nel volere<br />
l’uomo è libero ed onnipotente, mentre nella realtà si ritrova<br />
limitato. È in quest’ottica che l’onnipotenza diventa<br />
caratteristica voluta dall’uomo, non appartenente al divino.<br />
19 B. Pascal, Pensieri, Milano 2009, p.194.<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
- Abbagnano, Nicola, Fornero, Giovanni, Il<br />
nuovo protagonisti e testi della <strong>filosofia</strong>, Varese,<br />
2007<br />
- Camon, Ferdinando, Conversazione con<br />
Primo Levi, Milano, 2006<br />
- De Benedetti, Paolo, Quale Dio? Una<br />
domanda dalla storia, Brescia, 1997<br />
- Hillesum, Etty, Diario, Milano, 2001