Svar Numero 5 - Lettere e filosofia
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contro i neri tramite una loro stessa elevazione<br />
sociale, generata soprattutto da un efficace sistema<br />
di educazione. Poco più tardi la cosa si<br />
concretizzerà con l’apertura di una filiale del<br />
Tuskegee Institue in Giamaica. Nell’arco di questi<br />
anni, Garvey, che da bambino non era mai stato<br />
direttamente colpito dall’odio razziale, riceve in<br />
circostanze ancora più sgradevoli il primo insulto<br />
personale: nigger (negro), pronunciato, come a<br />
distanza di anni lui stesso ricorda, dal padre della<br />
sua migliore amica, che dopo un’infanzia ed<br />
un’adolescenza trascorse insieme, fu costretta a<br />
chiudere i contatti con lui. Garvey, ancora ragazzo,<br />
comprese sulla propria pelle quanto le idee<br />
nazionaliste di Delay potessero essere congruenti<br />
alla situazione in cui versava la sua gente; il<br />
nazionalismo nero, movimento il cui fine era<br />
l’indipendenza per i popoli africani dalla<br />
colonizzazione europea, subirà fra gli anni dieci e<br />
gli anni venti del novecento un esponenziale<br />
incremento di sostenitori guidati da un’unica<br />
persona: Marcus Garvey.<br />
Garvey mosse i primi passi ancora una volta nella<br />
sua terra natia, la Giamaica. Dopo aver viaggiato<br />
per la maggior parte dei territori colonizzati in<br />
America Latina, ed aver visitato più della metà<br />
degli stati europei; iniziò a porsi delle domande,<br />
chiedendosi: “Dov’è il Governo degli uomini<br />
Neri?”, “Dov’è il Re ed il suo Regno?”, “Dov’è il<br />
Presidente, lo stato, l’ambasciatore, l’esercito, le<br />
navi e i grandi uomini d’affari?”, non trovandoli si<br />
pose come obiettivo riuscire e crearli. Nel giro di 5<br />
giorni dopo esser sbarcato in Giamaica, nell’estate<br />
del 1914 riunì i suoi più fidati amici e fondò<br />
l’Universal Negro Improvement Association<br />
(UNIA) e l’African Communities League (ACL).<br />
Seguendo le orme dei già presenti movimenti<br />
Panafricani, forte delle sue idee nazionaliste portate<br />
allo stremo dalla sua giovane età, Garvey riuscirà<br />
con la sua associazione a surclassare qualsiasi altro<br />
sistema di tutela ‘accademico’, traslerà la<br />
rivoluzione dai congressi alle piazze si porrà da<br />
solo alla guida di popolose marce e determinati sitin;<br />
portando sulle strade rumori e suoni che dopo di<br />
lui rimarranno silenziosi per altri quarant’anni<br />
finché due emblemi della libertà non decideranno<br />
di sacrificarsi per essa. Anticipando ulteriormente i<br />
tempi, Garvey, come Malcom X e King, muoverà la<br />
coscienza degli Stati con un’assoluta non violenza,<br />
combattendo però la battaglia più dura non contro i<br />
bianchi, ma contro i suoi stessi fratelli che<br />
vedevano in Marcus un veleno pericoloso per ciò<br />
che a fatica nel tempo guadagnarono. A tal<br />
proposito Garvey disse: “Non ho alcun desiderio di<br />
condurre tutti i negri in Africa, alcuni di loro che<br />
non stanno bene qui, non staranno bene neanche<br />
li”. Egli era inoltre proprietario di un giornale, il<br />
Negro World, principale fonte di propaganda del<br />
suo movimento, nel 1919 scrisse una violenta<br />
accusa contro Edwin P. Kilroe, pubblico ministero<br />
statunitense che indagava sull’ UNIA nel tentativo<br />
di trovare grane per poterla chiudere, Garvey<br />
venne prima arrestato e non contento Kilroe inviò<br />
un sicario per toglierlo di mezzo per sempre.<br />
L’assassinio fallì ed il sicario morì suicida in<br />
prigione, Tyler, il sicario, a differenza di Oswald<br />
non fece correre rischi ai mandanti. Tutto ciò<br />
accadeva ad Harlem quartiere di New York che<br />
assumerà i connotati di un campo di battaglia per<br />
Garvey e la sua UNIA; politici a lui ostili<br />
tenteranno di ostacolarlo all’esterno ed all’interno<br />
delle sue fila, arginandole o separandole come<br />
conveniva all’occasione. Garvey reagirà alle<br />
opposizioni con ancora più incisività, aggiungendo<br />
alle due associazioni ed al giornale anche una<br />
compagnia navale, la Black Star Line in evidente<br />
opposizione alla White Star Line la produttrice del<br />
Titanic. L’impresa navale era un ulteriore tassello<br />
nel progetto utopistico di Garvey, lo scopo primo<br />
era traghettare gli uomini di colore dai paesi<br />
coloniali all’Africa, affinché giunto il Re Nero essi<br />
riuniti avrebbero potuto fondare uno stato<br />
completamente Africano, senza influenze esterne<br />
ed autonomo. Criteri d’azione così ben riusciti,<br />
capaci di far iscrivere all’UNIA quasi undici<br />
milioni di persone e di portarne in piazza al<br />
Madison Square Garden venticinquemila, finirono<br />
con lo scardinare ogni vincolo che frenava i suoi<br />
avversari nel ricorrere a metodi inoppugnabili.<br />
Nell’arco di un anno il numero di infiltrati che<br />
manomettevano la serenità interna<br />
dell’associazione mandò in frantumi prima la<br />
Black Star Line e a catena il giornale e i due figli<br />
prediletti di Garvey, l’UNIA e la ACL. Dopo aver<br />
trascorso 5 anni in prigione, lascerà le Americhe<br />
per rifugiarsi nuovamente in Europa, dove con<br />
molta più parsimonia di azioni trascorrerà il resto<br />
della sua vita finché non morirà di infarto all’età di<br />
52 anni.<br />
Questa è la breve storia di un uomo che ha