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Svar Numero 5 - Lettere e filosofia

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discorsi di giustificazione dei propri atti alle varie<br />

province dell’impero, alle satire, agli scritti<br />

teologico-filosofici volti a diffondere la sua paideia<br />

così che la sua opera di restaurazione non mancasse<br />

di valide argomentazioni. Fu arguto polemista e di<br />

finissimo acume ma solo nell’ultimo secolo se ne<br />

considerò la produzione. Giuliano fu uno dei<br />

principali autori greci del IV secolo: tra i suoi<br />

lavori, l'opera "Contro i Galilei" gli conquistò l'odio<br />

e la demonizzazione del mondo cristiano. L'opera<br />

andò distrutta, ricostruibile solo per gli accenni del<br />

vescovo Cirillo di Alessandria che lo confutò 50<br />

anni dopo la sua morte.<br />

Il 22 giugno del 363 Giuliano moriva nei pressi di<br />

Toummara, in Mesopotamia, ucciso da una lancia<br />

vagante, nel turbine del polverone sollevato dalla<br />

ressa combattente; inerme, protetto dal solo scudo:<br />

Giuliano era accorso imprudentemente senza<br />

neanche volersi approntare l’armatura; gli urgeva di<br />

portare manforte ai suoi soldati, colpiti di sorpresa<br />

nella retroguardia. Cade da cavallo, Giuliano, ma<br />

tenta di togliersi il legno che da dietro la spalla gli<br />

trapassa il torace sino al fianco, non riesce; si rialza<br />

e combatte finché le forze non lo abbandonano del<br />

tutto.<br />

Nella tenda si riprende e vuole tornare a<br />

combattere, ma è troppo debole. Morirà a breve,<br />

accettando stoicamente la propria morte,<br />

rimproverando chi già lo compiange; trascorrerà gli<br />

ultimi momenti della sua agonia discorrendo coi<br />

suoi amici sull’immortalità dell’anima, lo rasserena<br />

il pensiero d’aver mantenuto con tutte le sue forze,<br />

gloriosamente, immacolato, l’impero.<br />

Le stragi, le torture, i tranelli, le delazioni e le<br />

congiure, tutto quanto di più sanguinoso e ambiguo<br />

caratterizzava le corti imperiali cristiane come già<br />

quelle pagane, sin dall’epoca di Claudio, Tiberio,<br />

Nerone. Ma un nuovo elemento, ora, vi s'aggiunge:<br />

che neanche il Cristianesimo, il quale pure si<br />

proponeva al mondo come una fede dagli altissimi<br />

valori morali, riuscì a fermare questo indirizzo<br />

torbido dell’anima umana, ma anzi benissimo<br />

s’insinuò nel sistema, usufruendo ben presto di<br />

quegli stessi strumenti di tortura, di quelle stesse<br />

condanne e repressioni che fecero già nel IV secolo<br />

molte vittime, una prima caccia alle streghe, in<br />

nome di un nuovo principio, l‘Intolleranza.<br />

Ben presto, la religione cristiana, che pure aveva<br />

apportato inizialmente nuova linfa negli strati<br />

sociali più bassi coi suoi ideali d’uguaglianza, e di<br />

carità s’impossessò delle arti classiche della<br />

retorica e di ogni strumento di propaganda e di<br />

controllo 6 e finanche dell’iconografia classica, per<br />

avviare quel processo di diffusione del culto che<br />

condurrà alla società tardo-antica a maggioranza<br />

pressoché totale cristiana.<br />

E c'è anche che la formula ortodossa che risulterà<br />

vincitrice dalla guerra metafisica sarà così<br />

circonfusa di mistero e di irrazionale che<br />

necessariamente sarà posta come assoluto dogma, e<br />

ciò in maniera indiscutibile e per via definitiva da<br />

Agostino. E qui, proprio qui, il Cristianesimo fonda<br />

la sua caratteristica intolleranza, nel porre la<br />

propria teologia nel sovrarazionale e nel Mistero<br />

incomprensibile; nel mistero del Dogma la Chiesa<br />

ha fondato la sua indiscutibile sovranità,<br />

presentandosi come suprema autorità in possesso<br />

delle chiavi per la salvezza, unica dispensatrice dei<br />

rimedi dell'anima.<br />

Fino al Cristianesimo le metafisiche erano<br />

semplicemente delle opinioni, oggetto di una<br />

speculazione filosofica costantemente rivalutata e<br />

rimessa in discussione di maestro in allievo, di<br />

scuola in scuola. Il Cristianesimo ortodosso fece<br />

invece della metafisica un dogma "rivelato" e<br />

indiscutibile poiché elevato al di sopra delle<br />

capacità speculative razionali dell'uomo - ancora<br />

abbastanza razionale e "umanamente<br />

comprensibile", la teologia di Ario. Di qui<br />

l'intolleranza dottrinale tra i partiti, ognuno<br />

pretendente per sé della verità assoluta.<br />

Il Neoplatonismo, rispetto al Cristianesimo, si<br />

mantenne fedele alla libertà di culto, già dalle sue<br />

origini, anche quando sembra oltrepassare i limiti<br />

della speculazione filosofica per circonfondersi<br />

sempre più di religiosità: Porfirio, infatti,<br />

ammetteva le varie religioni nazionali in nome di<br />

manifestazioni epifaniche dell’Essere che permea<br />

l’intero Universo. Partendo dalle premesse di<br />

Plotino, egli spiegava le religioni come sforzo<br />

dell’anima umana a uscire dal finito e<br />

ricongiungersi con Dio. in questo modo<br />

riconosceva tutte le religioni nazionali, aborrendo<br />

di conseguenza la presunzione esclusivista del<br />

Cristianesimo e la sua agguerita intolleranza.<br />

Il culto pagano, tuttavia, durante il IV secolo non é<br />

che una flebile sopravvivenza, esaurita, dell'antica<br />

religione naturale. Le mitiche divinità del<br />

pantheon, la cui molteplice coesistenza consentì<br />

sempre suprema tolleranza nei confronti dei più

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