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Svar Numero 5 - Lettere e filosofia

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Si prega la clientela di spegnere la<br />

tv e di indignarsi<br />

Cerminara Francesco<br />

"S<br />

e i giovani si organizzano, si<br />

impadroniscono di ogni ramo del<br />

sapere e lottano con i lavoratori e gli<br />

oppressi, non c’è scampo per un<br />

vecchio ordine fondato sul privilegio e<br />

sull’ingiustizia”.<br />

Chissà cosa direbbe e penserebbe oggi il leader<br />

del più grande partito comunista d’Occidente,<br />

Enrico Berlinguer.<br />

Sarebbe bello poterlo rivedere e riascoltare in<br />

mezzo agli studenti in rivolta o agli operai in<br />

sciopero, invece di doversi sorbire le false<br />

promesse della banda dei tecnici e le barzellette<br />

oscene del “Buffon” di Arcore.<br />

Il leader del più grande partito comunista d’<br />

Occidente, mantenendo fede agli ideali che ne<br />

hanno segnato l’ esperienza politica, dovrebbe<br />

difendersi dagli attacchi di D’ Alema, Veltroni,<br />

Fassino e darebbe ragione a quello che diceva<br />

Pier Paolo Pasolini sul nuovo potere fascista.<br />

Sarebbe spaventato dagli effetti che i mezzi di<br />

distrazione di massa hanno procurato alle nuove<br />

generazioni, costretto non più a sentire discorsi<br />

sulla lotta di classe, il capitalismo cannibale e la<br />

giustizia sociale, ma commenti sulle gambe, sui<br />

seni, sui comportamenti dei personaggi dei reality<br />

o delle scuole di Maria De Filippi.<br />

Questo siamo diventati e Pasolini faceva bene ad<br />

Cultura e Società<br />

aver paura. Non più popolo pensante ma pubblico<br />

dormiente, infarcito di banalità, volgarità e<br />

indifferenza.<br />

Eppure, una minoranza combattiva esiste e non<br />

può essere abbandonata a se stessa.<br />

Eppure, il potere ha cambiato faccia e va<br />

combattuto. Dal regime fascista a quello<br />

mediatico e bancario. Subiamo un torto, ci fanno<br />

un torto e non ne avvertiamo la pericolosità.<br />

Tanto, tornando nelle nostre comode case ed<br />

accendendo il televisore, qualche cialtrone ci<br />

ricorda che il mondo è un bel posto, che vendere<br />

la propria dignità ( di uomo e di donna ) è<br />

accettabile, che chiedere ad un genitore di un<br />

figlio appena morto “Cosa si prova ?” non è un<br />

comportamento degno di censura (come dice<br />

spesso Bergonzoni, siamo affetti dal morbo della<br />

cronaca e i giornalisti che pongono quel tipo di<br />

domande dovrebbero camminare con un cartello<br />

con su scritto “nuoce gravemente alla salute”).<br />

Per fortuna non ci sono solo spettatori. Dalla parte<br />

opposta vivono e crescono i militanti, gli operai<br />

che reclamano il diritto alla sicurezza e gli<br />

studenti che vogliono sovvertire lo stato delle cose<br />

(molto diversi da chi gioca a fare il rivoluzionario,<br />

vestendosi da comunista e fingendo di voler<br />

proteggere gli “ultimi”).<br />

Meritano uno sguardo attento, i movimenti di<br />

rivolta all’ euro e all’ economia disastrosa (segno<br />

dell’ illusione di un’ Europa equa e solidale) nei<br />

paesi della Ex- Jugoslavia, che difficilmente

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