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Svar Numero 5 - Lettere e filosofia

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Milutin, reverendo ortodosso, particolarmente<br />

erudito, con una straordinaria capacità mnemonica;<br />

da sua mamma, Georgina Djuka Mandic, che<br />

discendeva da una delle più antiche famiglie<br />

contadine del paese, nota per aver inventato<br />

numerosi attrezzi agricoli. Il giovane Tesla cresce<br />

in questo piccolo villaggio e fin dai primi anni si<br />

nota in lui una precoce bramosia di apprendimento.<br />

Rimaneva sveglio tutta la notte per studiare,<br />

rubando i libri del padre dalla sua biblioteca<br />

personale. L’infanzia del genio serbo venne turbata<br />

dalla prematura scomparsa del fratello maggiore,<br />

morto a soli 12 anni. Fu un trauma per il giovane<br />

Nikola che superò solo grazie alla ricerca e alla<br />

lettura. Egli fu un bambino fuori dal comune. A<br />

volte aveva delle visioni talmente vivide da non<br />

distinguere più la realtà tangibile dall’immaginario.<br />

Nessuno degli psicologi, ai quali Tesla si rivolse,<br />

gli seppero dare una risposta. Il fenomeno si<br />

manifestava spesso di notte. Queste illuminazioni<br />

lo accompagneranno per tutta la sua vita e<br />

caratterizzeranno ogni invenzione. La sua mente<br />

era in grado di formare un’ immagine che poi<br />

veniva sviluppata nella realtà, “semplicemente”<br />

utilizzando il calcolo mentale, senza l’ausilio di<br />

modelli o elaborati scritti. Stando alle sue parole,<br />

ogni suo pensiero veniva suggerito da una fonte<br />

esterna: i suoi organi sensoriali erano capaci di<br />

interagire con essa.<br />

Da quanto ci viene descritto dalla poche fonti,<br />

sembra di stare di fronte ad un essere<br />

sovrannaturale. Parlava 9 lingue e conosceva a<br />

menadito le opere di Shakespeare, Goethe e Locke.<br />

Verrebbe quasi da dire che Tesla faceva parte degli<br />

dèi scesi sul pianeta Terra per mettersi al servizio<br />

dell’umanità, sacrificando il suo ingegno e<br />

donandolo al genere umano. Scelse di non sposarsi<br />

e di non condividere la vita con una donna; delle<br />

donne non amava gli ornamenti utilizzati per<br />

abbellire la loro persona, come gli orecchini.<br />

Inoltre adorava il numero tre. Ma la cosa che lo<br />

rendeva umano, era il gioco d’azzardo, questo lo<br />

intrigò così tanto che arrivò a giudicarlo come la<br />

“quintessenza del piacere 1”.<br />

Il suo corpo sembrava poter entrare in risonanza<br />

con qualsiasi tipo di vibrazione presente<br />

nell’ambiente. Il fischio di un treno lontano 30 km<br />

poteva produrgli dolori insopportabili ai timpani. Al<br />

buio aveva la sensibilità di un pipistrello. Riusciva<br />

a rilevare la presenza di un oggetto fino a 3 metri 2.<br />

Nonostante le sue doti fuori dal comune, Tesla non<br />

ebbe mai il senso degli affari né tanto meno<br />

metteva come fine ultimo il guadagno. Si<br />

considerava profondamente religioso, ma non fu<br />

mai un seguace ortodosso. Egli affermava: “Il dono<br />

della forza della ragione ci viene da Dio,<br />

dall’essere divino, se concentriamo le nostre menti<br />

su questa verità, stabiliamo un ‘armonia con questa<br />

grande forza 3”.<br />

Queste sensazioni, lo portarono un giorno, ad avere<br />

un’illuminazione durante una passeggiata insieme<br />

ad un suo amico, nel parco di Budapest dove si<br />

trovava per lavoro e ad ideare l’invenzione del<br />

motore a campo magnetico (tecnica che verrà in<br />

seguito utilizzata per la corrente alternata,<br />

sostituendo gli obsoleti commutatori ad induzione<br />

polifase), disegnandolo sul terreno con un<br />

bastoncino di legno.<br />

Nel 1882 si trasferì a Parigi per collaborare con la<br />

Edison Continental Company, riuscendo a ridurre i<br />

difetti dei sistemi utilizzati nelle centrali elettriche.<br />

Conobbe l’ingegnere inglese Charles Batchelor, il<br />

miglior tecnico della Continental Edison Company<br />

europea. Sarà proprio quest’ultimo che con una<br />

lettere di presentazione portò Tesla ad emigrare<br />

negli USA, nel 1884, per conoscere Thomas Alva<br />

Edison, personaggio di spicco dell’epoca per aver<br />

ideato e commercializzato, la corrente alternata,<br />

l’invenzione del fonografo e la prima lampada<br />

elettrica, al quale fu proprio Tesla ad esporre i<br />

concetti della sua scoperta relativa alla corrente<br />

alternata. Edison era un fiero sostenitore della<br />

tecnologia relativa alla corrente continua, e le idee<br />

sostenute dal giovane scienziato serbo non<br />

suscitarono in lui alcun interesse, poiché andavano<br />

in contrasto con l’affermata idea del magnate della<br />

corrente continua. Riconoscendone comunque le<br />

potenzialità, lo volle con sé nei suoi laboratori. Per<br />

un periodo di tempo , il giovane immigrato dovette<br />

lavorare come scavatore di fossati, sempre per la<br />

stessa azienda, per poter sbarcare il lunario; solo<br />

successivamente gli fu affidato l’incarico di<br />

modifica della progettazione della dinamo, cioè dei<br />

generatori di corrente continua, con una promessa<br />

verbale di 50.000 $. Ma qual era il motivo che<br />

spinse il più noto ingegnere americano a non dar<br />

retta al progetto di Tesla sulla correnta alternata<br />

polifase? Semplice: l’inventore della prima<br />

lampadina aveva respinto il progetto in quanto tutto<br />

il suo impero fino ad allora costruito rischiava di

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