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Svar Numero 5 - Lettere e filosofia

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educativo sul lettore e quindi entra in gioco l’io<br />

stesso della persona. Soggetti più “deboli” possono<br />

smarrirsi nel mondo fittizio dei romanzi, crearsi<br />

false aspettative sulla vita, perdere di vista la realtà.<br />

Ovviamente si tratta di casi patologici e rari, ma<br />

sembrano tutti ricadere in quella strana malattia del<br />

pensiero che Jules de Gaultier chiamò bovarysme,<br />

termine derivato da Madame Bovary, protagonista<br />

dell’omonimo romanzo di Gustave Flaubert.<br />

Ad ogni modo, la lettura è importante anche da un<br />

punto di vista più tecnico: quello linguistico.<br />

Leggere può farci fare grandi passi nella nostra<br />

lingua madre, ma è un considerevole supporto<br />

anche per quanto riguarda le lingue straniere. Un<br />

libro in inglese, o in una qualsiasi altra lingua che<br />

vorremmo imparare, innanzitutto ci avvicina<br />

maggiormente alla cultura di cui quella lingua è<br />

emblema, quindi è una finestra su un mondo a noi<br />

sconosciuto, ma poi ci dà un assaggio della<br />

struttura grammaticale e lessicale propria di quella<br />

lingua, con un conseguente miglioramento della<br />

nostra padronanza della stessa. Anche leggere nella<br />

propria lingua madre è utile, in quanto ci si ritrova<br />

di fronte a parole magari sconosciute, ma che poi,<br />

una volta compresone il significato, desunto dal<br />

contesto o cercato sul dizionario, entrano nel nostro<br />

vocabolario. Inoltre con la lettura possiamo<br />

imprimere maggiormente nella nostra mente quelle<br />

strutture sintattiche e grammaticali della nostra<br />

lingua che stanno sempre più rischiando di<br />

scomparire a causa dei nuovi linguaggi che<br />

fioriscono su Internet. Bisognerebbe quindi<br />

allontanare le giovani generazioni da chat e social<br />

network, di cui fanno un utilizzo smodato e che<br />

minano l’integrità della nostra lingua, ormai<br />

scalzata da abbreviazioni e linguaggi sms, in modo<br />

da non farla svanire del tutto.<br />

Come conoscere il nostro passato, la nostra storia e<br />

come informarsi sul presente, sulla realtà che<br />

stiamo vivendo se non leggendo? Non esistono solo<br />

romanzi dalle trame totalmente inventate, ci sono<br />

anche quelli storici, che ci offrono la visione di un<br />

preciso evento del passato, ma la letteratura è anche<br />

fatta di saggi e ricerche preziose che costituiscono<br />

per noi un’inestimabile fonte di conoscenza.<br />

Leggere, quindi, informa. E l’informazione non<br />

avviene solo tramite testi di narrativa e di<br />

saggistica, ma anche attraverso la lettura di<br />

giornali, che sono strumenti indispensabili per<br />

conoscere il mondo che ci circonda ed essere<br />

sempre al passo con gli eventi. Leggere mette in<br />

discussione le nostre convinzioni, apre la mente.<br />

Anche un libro solo può mostrare la verità,<br />

fomentare le masse e incitare alla ribellione. Basti<br />

pensare che nel XVI e nel XVII secolo<br />

l’Inquisizione cattolica iscriveva nell’Indice dei<br />

libri proibiti tutti i volumi considerati pericolosi e<br />

rivoluzionari e li bruciava pubblicamente nelle<br />

piazze, in quanto uniche fonti di informazione<br />

capaci di smascherare le bugie del potere. Bisogna<br />

quindi leggere, tenersi informati: solo così si può<br />

combattere contro coloro che ci incitano<br />

all’ignoranza e ci condannano alla cecità.<br />

Ritengo, dunque, che leggere sia un’attività<br />

indispensabile per la nostra crescita e per la nostra<br />

cultura. È cibo per la nostra mente, la mantiene<br />

viva e dinamica. Solo con la lettura siamo capaci di<br />

sviluppare la nostra creatività e la nostra<br />

immaginazione, qualità che si possono rivelare utili<br />

per la vita lavorativa e non. Inoltre, se usata<br />

sapientemente, ci forma e ci migliora come<br />

persone. Valentino Bompiani, fondatore della casa<br />

editrice che porta il suo nome, disse: «Un uomo<br />

che legge ne vale due». Ed è vero se si pensa al<br />

ricco bagaglio culturale, sempre in crescita, che un<br />

lettore porta con sé lungo il corso della propria<br />

vita. Un bagaglio unico e prezioso, difficilmente<br />

sostituibile con gli effimeri passatempi del nostro<br />

tempo.<br />

NOTE:<br />

1 Di Stefano, Paolo “Se sette italiani su dieci non<br />

capiscono la lingua”, in Corriere della Sera,<br />

novembre 2011.<br />

2 Leone, Valeria “Allenare il cervello per<br />

prevenire l'Alzheimer”, su www.sanihelp.it, marzo<br />

2012.<br />

3 Benedetti, Luciano “Leggere (o sentir leggere) fa<br />

benissimo ai bambini”, in Corriere della Sera,<br />

maggio 2011.<br />

4 Nemeth, Marina “Con i libri i bambini crescono<br />

meglio”, in La Repubblica, giugno 2009.<br />

5 Dogliani, Sergio “Leggere fa bene alla salute”,<br />

in Il Sole 24 Ore, maggio 2012.<br />

6 Pennac, Daniel, Come un romanzo, Feltrinelli,<br />

2000.<br />

7 Schopenhauer, Arthur, Parerga und<br />

Paralipomena: kleine philosophische Schriften,<br />

Berlino, 1851 (trad. it. Parerga e paralipomena,<br />

Adelphi, 1981).

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