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Svar Numero 5 - Lettere e filosofia

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“TI LOVVO!!!”<br />

La lingua italiana tra evoluzione e<br />

ignoranza<br />

I<br />

niziare un discorso sul modo di fare, di<br />

essere, ma soprattutto di esprimersi dei<br />

giovani, riporta inevitabilmente a<br />

parlare di un gruppo di soggetti che si<br />

stacca dalla dimensione culturale<br />

guidata dagli adulti, per aderire ad un altro tipo di<br />

cultura che si distingue da quella delle generazioni<br />

precedenti. Si rischia, pertanto, di impoverire e<br />

allo stesso modo arricchire, con nuovi<br />

ideologismi, il lessico cosicché gli adulti si<br />

ritrovino in uno stato di difficoltà oggettiva sulla<br />

comprensione di una nuova lingua parlata e scritta<br />

dai giovani. Questo stesso linguaggio fa perdere il<br />

senso delle parole e l’uso corretto di esse nella<br />

costruzione di frasi di senso compiuto. Seguire<br />

una specifica cultura, farne parte integrante,<br />

permette ai giovani di ottenere visibilità, e di<br />

conseguenza uno spazio ed un tempo, tracciando i<br />

confini di un luogo impenetrabile per gli adulti. I<br />

ragazzi con il loro modo di pensare, di agire, con<br />

la loro moda ed ancor di più con il loro<br />

linguaggio, pongono importanti punti di rottura tra<br />

la cultura dominante adulta e la loro cultura,<br />

comprensibile solo a chi ne fa parte. Se da una<br />

parte però, le teorie sociali sintetizzano la<br />

dimensione giovanile come un grande bacino di<br />

cambiamento e dinamismo, dall’altra questa stessa<br />

estensione viene a connotarsi come contenitore di<br />

errori ed ignoranza lessicale. La maggior parte dei<br />

giovani di oggi non conosce la lingua italiana, non<br />

costruisce frasi di senso sulle regole della sintassi<br />

Giordano Valeria<br />

e, spesso, si esprime utilizzando termini stranieri<br />

resi “italianeggianti” nel parlato.<br />

La mia tesi è che oggi, a causa dell’uso estremo di<br />

mezzi di comunicazione di massa, soprattutto<br />

internet e tv, la lingua italiana rischia di essere<br />

utilizzata sempre più in modo scorretto. Il<br />

linguaggio dei giovani, ma anche dei meno<br />

giovani, è strettamente connesso al linguaggio<br />

informatico per la forma rapida delle parole, le<br />

abbreviazioni e i troncamenti. Termini<br />

dell’italiano scritto delle e-mail, delle chat o degli<br />

sms, trovano spesso collocazione anche<br />

nell’italiano parlato e viceversa; accade così che,<br />

inconsciamente o appositamente, invece di dire ad<br />

un amico “ti voglio bene” gli si dice “Ti Vi Bi”<br />

oppure, prendendo spunto dai comici in tv alcuni<br />

termini entrano a far parte dell’uso comune<br />

cosicché ad un appassionato “ti amo” si preferisce<br />

un maccheronico “ti lovvo” .<br />

La lingua italiana, che ha una lunga storia<br />

culturale, dispone di un lessico molto ampio che,<br />

nel corso dei secoli è cresciuto progressivamente.<br />

È naturale che nessun italiano,data la vastità di<br />

lessemi, usa o conosce l’intero lessico; il<br />

vocabolario di ciascuno varia in base all’età, alla<br />

cultura, alla professione, ai rapporti sociali, ecc.,<br />

ma il problema oggi è che non soltanto non si<br />

riscontra tra la maggior parte dei giovani parlanti<br />

una padronanza linguistica adeguata ma si tende<br />

all’utilizzo di un lessico carente, ma nello stesso<br />

tempo, ricco di termini moderni (o neologismi) di

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