Svar Numero 5 - Lettere e filosofia
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Fantomatica Onnipotenza<br />
DIl principale degli attributi che sin dalle<br />
prime lezioni di catechismo viene<br />
associato solo ed unicamente a Dio è<br />
quello di “onnipotente”. Eppure,<br />
essendo quella di onnipotenza un’<br />
accezione tanto complessa quanto spaventosa, è<br />
sempre sfuggente il significato che le si<br />
attribuisce; probabilmente per la sbrigatività con<br />
cui si scandisce il Credo, oppure per la poca<br />
disponibilità a mettere in discussione i punti fermi<br />
della propria fede. Il catechismo della Chiesa<br />
cattolica insegna che: >1 , Dio è il padrone della storia, muove i<br />
cuori e guida gli avvenimenti secondo il suo<br />
beneplacito2 . Non a caso, il primo articolo della<br />
professione di fede cristiana recita: . Tale professione di fede nasce dal<br />
Concilio di Nicea e deriva dal “simbolo degli<br />
apostoli”; è un Credo che vuole categoricamente<br />
opporsi alle eresie nate nel corso dei secoli a<br />
seguire la venuta di Cristo. Porta con sé il mistero<br />
di un’ effettiva onnipotenza, di un pieno controllo<br />
su quanto avviene ed avverrà nell’ al di qua. I<br />
cristiani parlano a proposito di un’apparente<br />
impotenza di Dio che si manifesterebbe ogni qual<br />
volta si dovesse fare esperienza di male o di<br />
sofferenza. La risposta che propongono a tale<br />
dilemma:<br />
5.<br />
Una risposta che non ammette diverse soluzioni,<br />
si finirebbe per scadere nell’eresia. Quella che si<br />
desidera è una soluzione preconfezionata ai<br />
drammi esistenziali, un calmante per le ansie che<br />
ci affliggono. Si rischia ,però, di rinunciare all’<br />
influenza di potere su quella che è la nostra<br />
esistenza.<br />
Parlo di una fantomatica onnipotenza in quanto la<br />
mia tesi è che Dio non possa essere onnipotente.<br />
Si badi bene, non nego sic et simpliciter tutti i<br />
poteri che il Cristianesimo accosta alla Trinità,<br />
tutt’altro: riconoscendo che una notevole potenza<br />
stia nelle mani di Dio, mi rifiuto tuttavia di<br />
predicarne l’illimitata onnipotenza. L’input di tale<br />
rifiuto deriva da un ragionamento personale, da<br />
un’interrogazione interiore su dove finissero le<br />
mie libertà e sull’esistenza –o meno- di un destino<br />
già scritto, come mi hanno spinta a credere gli